La ristorazione ha bisogno di digitale. È un trend già avviato prima dello scoppio della pandemia da Covid-19, ma che quest’ultima ha accelerato e portato a ulteriori sviluppi. La tecnologia entra al ristorante e in cucina in modi diversi: dal menu digitale alle piattaforme di gestione di scorte e giacenze, dalle app per il delivery fino alla comunicazione online.
Per molti mesi, e soprattutto con la crisi non ancora conclusa, trovare un modo per comunicare a clienti e dipendenti quali sono le regole da seguire e, allo stesso tempo, offrire un prodotto di qualità è diventata una priorità. E la tecnologia è diventata un prezioso alleato per l’intero settore Ho.Re.Ca.
Abbiamo, quindi, selezionato alcune piattaforme digitali e app per i ristoratori che permettono di gestire ordini, fatture, scorte in pochi click, ottimizzando il lavoro e assicurando un servizio veloce e di qualità.
App per la ristorazione: la tecnologia al servizio del settore
Sono in molti ad aver indicato, sin dall’inizio della pandemia, nel digitale la strada per la ripartenza del settore della ristorazione. Le associazioni di categoria, come sottolinea il rapporto Fipe-Confcommercio 2020, ma anche gli startupper che, nel pieno del primo lockdown, avevano attivato un portale di solidarietà digitale che si chiamava #iostoconiristoratori e che metteva a disposizione del settore strumenti innovativi gratuitamente.
C’è chi parla di rivoluzione digitale per la velocità con cui questi strumenti si sono diffusi. È altrettanto vero che i ristoratori, negli ultimi due anni, hanno spesso dovuto fare di necessità virtù e app per smartphone e tablet hanno saputo rispondere ai loro bisogni in maniera facile e intuitiva. Allo stesso tempo, anche la clientela ha accresciuto le sue competenze e scannerizzare un QR code per poter leggere un menu oppure prediligere i pagamenti contactless sono diventate azioni accessibili e semplici per molti.
Le piattaforme pensate per il settore Ho.Re.Ca. sono moltissime e in costante evoluzione: per ora ne abbiamo selezionate cinque che, in maniera complementare tra loro, possono migliorare la produttività di un ristorante o bar. Scopriamole insieme.
Scloby, per emettere e controllare scontrini anche da remoto
Scloby è una PMI nata nel 2013 a Torino, ora inclusa nel Gruppo Zucchetti, ed è uno strumento di gestione in cloud della cassa. Attraverso questo software, infatti, è possibile gestire le vendite sia dentro il locale sia online.
In questo modo il gestore del locale può controllare l’emissione degli scontrini, la fatturazione, il magazzino, l’e-commerce e l’eventuale integrazione con le piattaforme di consegna a domicilio direttamente da casa, o da ovunque si trovi. È sufficiente un tablet o smartphone che va a sostituire anche il classico registratore di cassa.
Scloby, inoltre, permette di gestire in tempo reale anche gli ordini per l’asporto e per il delivery e coordinarne i pagamenti da un unico terminale virtuale.
QUBì, per la pausa pranzo “kitchen less”
La pandemia ha trasformato anche il momento della pausa pranzo. Lo smart working è diventata una prassi per molti e alcune aziende hanno addirittura chiuso gli uffici, mentre altre ancora stanno in questi mesi lentamente riprendendo una gestione normale del tempo in sede dei dipendenti. Questo ha avuto un impatto anche sulla ristorazione aziendale, ed è proprio per questo che CIRFOOD, azienda leader nel settore, ha sviluppato QUBì, un format di ristorazione “kitchen less” che punta su flessibilità, tecnologia e salute.
L’ordine del pranzo viene fatto tramite App, mentre il pasto viene poi ritirato autonomamente presso una serie di locker refrigerati posizionati in punti strategici. QUBì, inoltre, permette anche di installare dei Food Market, ovvero degli angoli refrigerati da aggiungere all’area caffetteria per permettere ai lavoratori di accedere in qualsiasi momento a uno snack equilibrato. Elemento distintivo, infatti, è l’accurata selezione dei cibi e la cura per la conservazione in maniera tale che l’azienda possa sempre offrire ai dipendenti un menu sano.
Jojolly per la gestione del personale
Tra gli ambiti del management della ristorazione che stanno cambiando grazie alla tecnologia c’è anche la gestione del personale. Esiste, infatti, una nuova piattaforma digitale pensata per far incontrare la domanda e l’offerta di lavoro, stagionale e non solo, del settore. Si chiama Jojolly, è attiva a Milano, Torino e Bari e conta, ad oggi, circa un migliaio di ristoratori tra gli utenti e 7.000 potenziali lavoratori e lavoratrici.
Questo marketplace si rivolge, infatti, a tutte le categorie di lavoratori del settore Ho.Re.Ca.: cuochi, bartender, baristi, camerieri, lavapiatti, ecc. Ciascuno può creare un profilo, inserire le sue competenze e interessi ed essere trovato dal ristoratore in cerca di personale. Allo stesso modo, il titolare del bar o della trattoria si iscrive e compila il form indicando le sue esigenze e potrà ricevere le candidature.
Elementi interessanti, sottolineato dalla start up milanese, sono la gratuità per chi sta cercando un impiego e la possibilità di regolarizzare i rapporti di lavoro direttamente sull’applicazione. Le prossime città dove sarà attiva Jojolly sono Roma, Genova, Napoli, Firenze e Bologna.
Dishcovery, il menu digitale a portata di click
L’idea che il menu potesse non essere più di carta sembrava fantascienza, fino a qualche anno fa. Eppure in poco più di un anno si sono diffuse molte alternative digitali, a partire dalla possibilità per il cliente di inquadrare un QR Code stampato e da lì leggere le pietanze proposte direttamente sullo smartphone.
Dishcovery, piattaforma per la ristorazione nata dall’esperienza internazionale dei due fondatori Giuliano Vita e Marco Simonini, permette al ristoratore di creare un menu digitale completo e multilingua. Il cliente, dunque, inquadra il QR Code e da lì può navigare tra le proposte e scegliere direttamente ciò che preferisce.
Il menù è strutturato in maniera interattiva, in modo tale da rispondere alle domande più frequenti del cliente e di mostrare effettivamente le caratteristiche della proposta culinaria del locale. Si possono inserire anche suggerimenti di abbinamenti tra i piatti oppure di accostamenti di vino per rendere l’esperienza ancor più completa.
Nato pensando al turista che può trovarsi in difficoltà di fronte a un menu soltanto in italiano e senza immagini, Dishcovery in realtà è utilizzato anche da ristoratori che si rivolgono a una clientela locale proprio per la capacità di offrire una carta senza contatto, semplice e chiara.
GourmX per la comunicazione
Il ristoratore, infine, sa quando sia importante la relazione con il cliente. Dalla breve chiacchierata al momento del conto, fino alla recensione online, sono cambiati i modi di comunicare. Ma lo scambio di impressioni e feedback resta un elemento fondamentale per il settore Ho.Re.Ca. Tra social network, app specifiche e motori di ricerca può, però, capitare di trovarsi in difficoltà. Per questo è stata creata GourmX, una piattaforma online che promette di gestire tutte le attività commerciali e di comunicazione attraverso un solo strumento.
L’idea è quella di riprodurre in versione digitale l’esperienza della sala, compresa la descrizione del piatto, la ricetta (se il ristoratore la desidera) e immagini dalla cucina, e stimolare così le reazioni dei clienti. In questo modo si può creare una community di persone che frequentano il locale, affezionate e di cui si conoscono gusti e preferenze.
Da GourmX è possibile, inoltre, anche costruire un vero e proprio negozio online del ristorante e implementare le funzioni di raccolta degli ordini online e gestione della consegna a domicilio, anche con menu ad hoc.
Tutte le piattaforme digitali per la ristorazione, dunque, vanno a fornire agli operatori del settore degli strumenti di supporto e sviluppo dell’attività sfruttando le ultime novità tecnologiche. Soluzioni smart che sono sempre più richieste non soltanto dall’imprenditore, ma anche dal cliente che ricerca un’esperienza di alta qualità al ristorante, a casa e anche in pausa pranzo.
Conoscevate queste piattaforme?