#iostoconiristoratori, la solidarietà digitale delle start up per aiutare bar e ristoranti

Angela Caporale
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    La consegna della cena a domicilio, il “take away” e anche i menù digitali stanno diventando la nuova “normalità” della ristorazione in Italia, nonché elementi cruciali per la ripartenza delle imprese del settore. In questi mesi, moltissime realtà in tutta la Penisola si sono trovate “obbligate” a innovare la propria attività, versostimolate a una digitalizzazione improvvisa e imprevista, resa necessaria per sopravvivere. Un percorso, però, non facile, che richiede risorse e competenze. Per questo, è nata la piattaforma #iostoconiristoratori, un’iniziativa di solidarietà digitale pensata in maniera specifica per il settore della ristorazione. Ne abbiamo parlato con Giuliano Vita, CEO di Dishcovery, una delle start up che ha promosso il progetto grazie al quale decine di attività in tutta Italia hanno potuto avere accesso a strumenti di digitalizzazione a condizioni vantaggiose.

    #iostoconiristoratori: solidarietà digitale per bar e ristoranti

    #iostoconiristoratori è una piattaforma web nata alla fine di marzo ispirata all’iniziativa Solidarietà Digitale realizzata dal Ministero dell’Innovazione. Giuliano Vita, uno dei promotori, ci spiega: “Noi come Dishcovery ci occupiamo di menù digitali e volevamo unirci a questo gruppo di realtà che mette a disposizione risorse gratuite o periodi di prova a chi era più colpito dall’emergenza. Tuttavia, non è stato possibile perché il nostro servizio è rivolto al settore Ho.Re.Ca, mentre l’iniziativa del Ministero era per i cittadini.” Da qui l’idea di creare una piattaforma specifica che aggregasse aziende e start up che offrono servizi di digitalizzazione utili per chi gestisce ristoranti, bar, ma anche agriturismi o alberghi: “siamo partiti da circa 20 realtà a cui abbiamo proposto di offrire qualcosa di gratuito, perché il fine è favorire la transizione al digitale in maniera economicamente sostenibile.”

    Food delivery

    DenPhotos/shutterstock.com

    Attivare il servizio di consegna a domicilio oppure di take away – che per diverse settimane è stato il solo modo di lavorare per le imprese del settore – comporta dei costi organizzativi, comunicativi ed economici. È necessario, ad esempio, far sapere che in quali comuni si effettua il delivery, oppure noleggiare i mezzi per poter fare le consegne. 

    Menù digitali, app per il delivery e gli altri servizi

    “La risposta da parte delle aziende e delle start up all’appello solidale è stata eccellente, e anche i ristoratori stessi si sono dimostrati molto interessati. In poco più di un mese, abbiamo registrato oltre 100.000 visitatori unici alla piattaforma e più di 20.000 click che portano, potenzialmente, all’attivazione agevolata di un’opzione digitale per la ristorazione”, ci spiega Vita sottolineando la varietà di opzioni a disposizione.

    I servizi a cui possono attingere in maniera “solidale” i ristoratori sono, infatti, di sei tipologie:

    • consulenza;
    • menù digitali e app personalizzate per il delivery;
    • prodotti food & wine;
    • visibilità e reputazione online;
    • punti cassa e sistemi per il delivery;
    • software gestionale.

    Tra le aziende che hanno aderito a #iostoconiristoratori, ci sono anche realtà come Cooltra Motos Italia che affitta motorini elettrici per le consegne, oppure Strooka che ha messo a disposizione 100 licenze gratuite per dare avvio al proprio e-commerce, o anche software come Moovenda che permette di gestire da un unico terminale gli ordini effettuati attraverso le diverse piattaforme di delivery. “Ma ci sono anche consulenti e realtà che si occupano di comunicazione” aggiunge il CEO di Dishcovery, “per far sapere, attraverso i canali social o i giornali online, di aver innovato la propria proposta, raggiungendo così sia i propri clienti già fidelizzati che quelli nuovi.”

    Menù digitale

    dishcovery.menu

    Altrettanto è importante, secondo Giuliano Vita, utilizzare questi strumenti per diversificare la propria proposta: “Tutto ciò che riguarda la creazione di canali di vendita aggiuntivi deve essere prioritario nella strategia di un ristorante. Pensiamo anche all’apertura di e-commerce per il retail di prodotti come sughi o pasta fresca, oppure del tuo sito che ti permette di fare il tuo delivery o d’asporto. Continuerà a essere necessario, perché si prospetta il distanziamento sociale anche dentro ai ristoranti, che si tradurrà quindi in un calo di vendita nella sala.”

    Verso il futuro: la digitalizzazione nella Fase 2

    La piattaforma #iostoconiristoratori resterà online fino alla fine di giugno, accompagnando il settore Ho.Re.Ca anche nella ripartenza. “Immaginiamo che i servizi di delivery non si fermeranno con la riapertura dei locali. Inoltre, ci sono i menù digitali che potrebbero diventare fondamentali per poter prendere le ordinazioni dai clienti in maniera sicura”, commenta Vita. 

    Far consultare il menù ai clienti senza utilizzare la carta è, infatti, una delle tante sfide che la ristorazione dovrà affrontare a partire dal mese di maggio. “I menù digitali, come il nostro, permettono di rendere visibile l’offerta culinaria attraverso la scansione di un semplice QR code. L’ospite del ristorante lo scansiona con lo smartphone e così può vedere cosa propone il ristorante e ordinare.”

    Il menù digitale nasceva come un servizio pensato per i ristoranti delle città turistiche, dove c’è l’esigenza di tradurre in diverse lingue piatti e ingredienti. Oggi, invece, può rappresentare uno strumento per tutti: “di fatto, è una precauzione sanitaria. Riceviamo tante richieste ogni giorno e pensiamo che ci abitueremo tutti, ristoratori e clienti, a utilizzare sempre di più il digitale.”

    L’esperienza della rete di aziende e start up che ha dato vita a #iostoconiristoratori continuerà a esistere anche quando la piattaforma non sarà più attiva. L’obiettivo è non smettere di supportare e accompagnare le attività del settore Ho.Re.Ca. nel processo di digitalizzazione, sempre in maniera economicamente sostenibile ed efficace. “Si è creato un network di confronto e scambio e già abbiamo tante idee”, conclude Giuliano Vita, soddisfatto dell’esperienza di questa prima piattaforma di solidarietà digitale per la ristorazione.

    Passaporto friulano e cuore bolognese, Angela vive a Udine dove lavora come giornalista freelance. Per Il Giornale del Cibo scrive di attualità, sociale e food innovation. Il suo piatto preferito sono i tortelloni burro, salvia e una sana spolverata di parmigiano: comfort food per eccellenza, ha imparato a fare la sfoglia per poterli mangiare e condividere ogni volta che ne sente il bisogno.

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