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Mangiare bene con zero sprechi? Scopriamo come funziona l’app Too Good To Go

Angela Caporale
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    La lotta contro gli sprechi alimentari è, sempre di più, parte della quotidianità delle famiglie italiane. Come fotografato dall’Osservatorio Waste Watcher di Last Minute Market/Swg, nel 2020 per la prima volta la quantità di cibo che gli italiani buttano a livello domestico è in calo, ben il 25% in meno rispetto all’anno precedente, per un risparmio di 1,70€ alla settimana. Del resto, come conferma il Rapporto Coop 2020 sulle abitudini di consumo degli italiani, la sostenibilità ambientale delle proprie scelte, anche alimentari, è tra le priorità per un numero crescente di famiglie: il 27% del campione, infatti, ha dichiarato di compiere scelte sostenibili o eco-friendly. Una percentuale superiore a quella di altri Paesi europei come Regno Unito, Francia o Germania.

    Questo traguardo “storico” è possibile anche perché, negli ultimi anni, sono aumentati non soltanto la sensibilità e l’interesse dei consumatori a queste tematiche, ma anche le opportunità concrete per ridurre gli sprechi e donare o distribuire gli eccessi. Se è vero che è fondamentale un corretto smaltimento delle eccedenze anche domestiche attraverso la raccolta differenziata, il successo delle soluzioni innovative e tecnologiche che aiutano a ridurne la quantità evidenziano come molte persone siano pronte a fare qualcosa di concreto.

    Dopo avervi raccontato di Plant Jammer che aiuta a combinare gli ingredienti già presenti in frigo e di alcune piattaforme innovative come Avanzi Popolo 2.0, quest’oggi (dopo averne già parlato quando vi abbiamo suggerito diverse app anti-spreco) approfondiamo il funzionamento di Too Good to Go. Start up danese, è attiva da alcuni anni in Italia e permette agli utenti di acquistare a prezzi ridotti i cibi che i bar, i ristoranti e i supermercati della zona butterebbero. Scopriamo come funziona e perché è utile!

    Too Good to Go: la più popolare app anti spreco

    “Salva il Cibo, Aiuta il Pianeta”. Già il nome dell’applicazione, disponibile gratuitamente sia per iOs che per Android, suggerisce chi è il protagonista di Too Good to Go: il cibo che normalmente verrebbe sprecato, ma che ha ancora tutte le caratteristiche per essere consumato in sicurezza.

    Nata in Danimarca nel 2015, oggi Too Good to Go è la principale app anti spreco in Europa e all’inizio del 2020 ha avviato anche l’espansione negli Stati Uniti. In totale sono 20 milioni gli utenti, 80.000 in Italia, che grazie all’app ottengono cibo fresco dalle attività commerciali locali. Ciò, come spiegato anche sul sito della start up, permette inoltre “a ogni persona di fare la propria parte per ridurre gli sprechi.”

    Too Good To Go App

    TooGoodToGoIT/facebook.com

    Una scommessa vincente, tant’è che in quattro anni sono state vendute 30 milioni di “magic box” (la scatola che contiene il cibo che altrimenti non verrebbe consumato La start up coinvolge 33.000 partner in Europa, di cui 4.000 circa si trovano in Italia. L’app, infatti, è attiva in venti città da Nord a Sud: Milano, Roma, Napoli, Palermo, Torino, Bologna, Firenze, Verona, Trieste, Genova, Bergamo, Perugia, Piacenza, Reggio Emilia, Lecco, Varese, Como, Arona, Prato e Padova.

    Come funziona Too Good to Go

    “Too Good To Go” racconta il Country Manager Italia della start up Eugenio Sapora, “va incontro alle esigenze di commercianti e utenti offrendo un sistema semplice ed intuitivo: basterà che i primi mettano sull’app la disponibilità di Magic box per la giornata, senza dover rivelare i prodotti che saranno presenti all’interno, ma solo basandosi sugli invenduti. I consumatori, invece, otterranno un notevole risparmio acquistando pranzi e cene a prezzi più che competitivi, riavvicinandosi agli esercizi commerciali di prossimità in tutta sicurezza.”

    Il funzionamento di Too Good to Go, infatti, è molto semplice. Dopo aver scaricato l’applicazione, l’utente si registra e accede alla propria area personale. Grazie alla geolocalizzazione, può vedere quali sono i bar, i ristoranti, le pasticcerie, gli alimentari e gli hotel nella propria zona registrati sulla piattaforma, e se hanno delle eccedenze. Ad esempio, troviamo ciò che è rimasto invenduto a fine giornata, come pane, salatini o prodotti da forno di vario tipo, ma anche alimenti freschi con una data di scadenza molto vicina.

    L’utente può quindi acquistare direttamente dall’app a prezzo ridotto una “magic box”, ovvero un mix delle giacenze che, altrimenti, sarebbero destinate al macero a discrezione dell’esercente. Il contenuto della “magic box” sarà una sorpresa per chi acquista. Infatti, una volta scelta la box e pagata, queste possono essere ritirate per asporto in una determinata fascia oraria, sempre nella borsa realizzata in carta al 100% riciclata di Too Good to Go, che si dimostra attenta all’ambiente anche nel packaging e chiede la stessa attenzione anche alle aziende partner.

    Perché è utile?

    L’idea di un’app contro lo spreco alimentare nasce dalla consapevolezza che, nel mondo, un terzo del cibo prodotto per il consumo umano viene buttato. Come spiega la stessa Too Good to Go nella sezione Infobox del sito, ogni anno vengono sprecate 51 tonnellate di cibo al secondo e, nei Paesi sviluppati, il 40% delle eccedenze si genera nella fase di distribuzione e di consumo.

    cibo buttato spreco

    Victoria 1/shutterstock.com

    Come abbiamo detto, gli italiani sono inoltre sempre più consapevoli della situazione e più pronti a modificare le proprie abitudini. Sottolinea ancora l’Osservatorio Waste Watcher, che il 40% degli intervistati ha dichiarato di sentirsi vigile e sensibile rispetto alle esigenze dell’ambiente e il 33% afferma di aver aumentato l’attenzione alla sostenibilità nel quotidiano.

    Per questa ragione, seguendo il trend di una maggiore sensibilità all’argomento da parte delle famiglie italiane, l’app anti spreco diventa una preziosa alleata perché permette al consumatore di fare un gesto concreto e di giocare la propria parte in una battaglia globale, il tutto acquistando cibo di qualità a un prezzo ridotto. D’altro canto, risulta anche un’azione utile per le attività commerciali convenzionate che incontrano nuovi clienti e che, allo stesso tempo, possono diminuire concretamente i rifiuti prodotti.

    Too Good to Go e CIRFOOD insieme per ridurre gli sprechi

    Tra gli obiettivi di Too Good to Go, c’è anche quello di trasformare l’interesse e la partecipazione alle attività della piattaforma in una leva di cambiamento e lotta contro gli sprechi alimentari anche in altri punti della filiera. In occasione della Giornata internazionale della consapevolezza sugli sprechi e le perdite alimentari, ad esempio, ha lanciato l’iniziativa #IlCiboNonSiButta coinvolgendo 11 chef – anche molto noti,  come Carlo Cracco – a cui è stato chiesto di preparare una “Chef Box”, deliziosa e anti spreco.

     

    Lo scorso novembre è stata presentata, dopo tre mesi di sperimentazione, la prima partnership di Too Good to Go con un’impresa di ristorazione collettiva, l’emiliana CIRFOOD, da anni impegnata in progetti e programmi che mirano a una riduzione degli sprechi alimentari lungo l’intera filiera. La collaborazione è iniziata dal locale RITA del Centro Commerciale i Portali di Modena, che ha messo a disposizione degli utenti di Too Good to Go la sua “magic box”.

    Durante questo periodo, evidenzia CIRFOOD, è stato possibile evitare lo spreco di 635 Kg di CO2. Un incoraggiante successo che ha portato l’azienda di Reggio Emilia a estendere la partnership ad altri otto locali nella stessa zona.

    “L’innovazione è nel nostro DNA” sottolinea Marco Campagna, Direttore Innovation & Strategy di CIRFOOD, “e per questo abbiamo scelto di essere la prima impresa di ristorazione collettiva e commerciale in Italia ad aderire a questa novità. L’organizzazione è stata complessa, ma possibile grazie all’impegno di tutte le nostre persone, che hanno creduto nel valore di questo progetto, sostenibile da un punto di vista economico, ambientale e sociale. La sostenibilità è infatti uno dei valori guida di CIRFOOD, è un segno di responsabilità, di impegno sociale e a tutti gli effetti, di civiltà. Per questo, invito tutti a rimanere connessi, perché i locali CIRFOOD che nelle prossime settimane aderiranno a Too Good To Go saranno moltissimi.”

     

    Voi utilizzate già l’app?

    Passaporto friulano e cuore bolognese, Angela vive a Udine dove lavora come giornalista freelance. Per Il Giornale del Cibo scrive di attualità, sociale e food innovation. Il suo piatto preferito sono i tortelloni burro, salvia e una sana spolverata di parmigiano: comfort food per eccellenza, ha imparato a fare la sfoglia per poterli mangiare e condividere ogni volta che ne sente il bisogno.

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