3 ricette vegetali per conoscere l’amaranto

Carmela Kia Giambrone
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    L’Amaranto per molti è un ingrediente ancora sconosciuto. Se la quinoa infatti è la cugina famosa, l’amaranto con il suo sapore delicato e la sua forma curiosa, non ha ancora fatto breccia nel cuore della cucina italiana.

    Anche l’amaranto  è un falso cereale e i suoi piccoli grani, racchiusi in spighe rosse, rappresentano un alimento preziosissimo per chi, come vegetariani e vegani, ha escluso carne e pesce dalla propria dieta. L’amaranto è infatti ricco di proteine e di ferro inoltre è completamente privo di glutine, alimento che lo rende perfetto per chi è celiaco. Ci sono molti piatti in grado di farlo apprezzare: scopriamo allora l’amaranto in 3 ricette che a mio parere sono molto semplici e gustose.

    Amaranto: 3 ricette completamente vegetali

    Prima di passare alle ricette, ecco un paio di informazioni sulla preparazione dell’amaranto. Come la quinoa, deve essere lavato e cotto (per mezzo di bollitura, pentola a pressione o tostatura). Inoltre è importante sapere che durante la cottura tende a incollarsi così, per evitare questo spiacevole risultato, spesso nelle ricette viene unito ad altri cereali.

    Antipasto di cannellini e amaranto con crema di barbabietola e zenzero

    Un antipasto molto delicato e fresco, perfetto come apripista a piatti più articolati. I cannellini possono essere sostituiti con un altro genere di legumi e la barbabietola può lasciare il posto a un trito di pomodori freschi e cetrioli o, perché no, dell’avocado o da un semplice bouquet aromatico di erbe freschissime, naturalmente a seconda della stagione.

    Ingredienti:

    • 80 g di fagioli cannellini secchi
    • 1 spicchio d’aglio
    • 100 g di amaranto
    • 300 g di acqua
    • 1 porro
    • succo di 1 limone
    • zest di limone biologico
    • zenzero fresco grattugiato
    • 1 piccola barbabietola cruda
    • q.b. di prezzemolo fresco
    • q.b. di olio extravergine d’oliva
    • q.b. di sale integrale matino
    • q.b. di pepe nero macinato fresco
    • q.b. di pepe verde macinato fresco
    • 2cm di alga kombu
    • q.b. di gomasio
    ricette con amaranto

    Brent Hofacker/shutterstock-com

    Procedimento:

    1. Ammollate i fagioli per una notte in acqua quindi risciacquateli e cuoceteli, in ammollo, in pentola a pressione per circa 40 minuti con la kombu.
    2. A cottura ultimata, in una padella dai bordi alti, scaldate 1 cucchiaio di olio extravergine d’oliva, gettate l’aglio in camicia, quindi dopo 1 minuto aggiungete i fagioli scolati dall’acqua e fate cuocere a fuoco medio per circa 15 minuti, avendo cura di bagnare di tanto in tanto con l’acqua di cottura dei fagioli.
    3. Aggiustate di sale e pepe e, a cottura ultimata, rimuovere l’aglio e schiacciate con uno schiacciapatate quindi mettete da parte.
    4. Risciacquate l’amaranto in abbondante acqua fresca e cuocetelo in acqua bollente per 15-20 minuti a fiamma bassa. A cottura ultimata, spegnete, scolatelo con un colino a maglie fini e riponetelo in una ciotola.
    5. A questo punto aggiungete il porro fresco tagliato molto finemente, un poco di gomasio e del pepe verde macinato fresco, quindi mescolate il tutto e mettete da parte.
    6. Pulite la barbabietola e tagliatela sottilmente utilizzando un coltello in ceramica, fate quindi marinare le fettine in aceto, olio e sale integrale marino.
    7. Ungete delle coppette da budino con un poco di olio extravergine quindi riempite il fondo con l’amaranto (circa la metà) e aggiungere i fagioli schiacciati (per l’altra metà).
    8. Premete per bene e riponete in frigorifero per 30 minuti.
    9. Passato questo tempo sformate i vostri antipasti rovesciandoli sui piattini da portata, completate con del carpaccio di barbabietola, del pepe nero fresco, il prezzemolo fresco e un poco di zest di limone e zenzero fresco.

    Polpettine di amaranto e lupini in crema di cipolle rosse agrodolce

    polpette di amaranto

    sta/shutterstock.com

    Le polpettine di amaranto e lupini, in questa preparazione, sono cotte in forno: per una scelta ancora più gustosa potrete friggerle, a immersione, e condirle anche con semplice succo di limone e sale integrale marino. Ottime appena fatte, ancor più buone il giorno dopo, come ogni polpetta che si rispetti.

    Ingredienti:

    • 1 tazza di lupini cotti e conservati sottovuoto (si trovano nel banco frigo)
    • 4 tazze di amaranto
    • 2 patate cotte a vapore
    • 4 cipolle rosse di Tropea
    • q.b. di olio extravergine di oliva
    • q.b. di sale integrale marino
    • q.b. di pepe nero macinato fresco
    • q.b. di farina integrale di grano tenero
    • 2 cucchiai di sciroppo d’agave
    • 4 cucchiai di aceto di mele
    • q.b. di cumino
    • q.b. di menta fresca
    • q.b. di coriandolo
    • q.b. di latte di soia al naturale

    Procedimento:

    1. Lavate 2 tazze di amaranto con acqua fresca e cuocetelo in abbondante acqua per circa 20-25 minuti.
    2. Nel frattempo, a parte, scolate i lupini, risciacquateli e frullateli con le patate. Quindi mettete il tutto da parte.
    3. In una casseruola ponete 2 cucchiai di olio extravergine, scaldate e aggiungete le cipolle tagliate in 4 parti, aggiungete lo sciroppo d’agave, l’aceto e mezzo bicchiere di acqua. Coprite con il coperchio e cuocete per 10-15 minuti quindi con il frullatore ad immersione rendete omogenea la vostra salsa. A cottura ultimata, mettete da parte.
    4. n una bastardella ampia, unite l’amaranto cotto, i lupini frullati con le patate, un poco di cumino, coriandolo e menta fresca tritata.
    5. Se necessario, aggiungete qualche cucchiaio di farina, e componete le vostre polpette.
    6. Ora ponete una padella antiaderente sul fuoco dotata di coperchio, ungetela leggermente, scaldatela e una volta ben calda, tostate i semi di amaranto esattamente come fareste per preparare dei pop corn. Una volta “scoppiati” metteteli in una ciotola ampia.
    7. Passate le vostre polpette prima in una ciotola di latte di soia, quindi nella farina integrale, poi di nuovo nel latte di soia e infine nell’amaranto tostato.
    8. A questo punto foderate una teglia con carta da forno, aggiungete un filo d’olio extravergine, poggiate le polpette e cuocetele per 15-20 minuti a 220°C.
    9. Gustate le polpette di amaranto calde con la salsa di cipolle rosse di Tropea in agrodolce.

    Pepite di amaranto e cioccolato al peperoncino di Calabria

    pepite di amaranto

    Amallia Eka/shutterstock.com

    Un dolce golosissimo, ricco di ferro e 100% vegetale. Scegliete del cioccolato di buona qualità, fair trade, biologico e se lo desiderate potrete sostituire le nocciole con noci o ancora con pistacchi e anacardi. Non dimenticate il pizzico di peperoncino, magari DOP di Calabria, in grado di rendere ancor più delizioso questo semplicissimo dolce.

    Ingredienti:

    • 1 tavoletta di cioccolato fondente al 70% di cacao
    • un pizzico di peperoncino in polvere DOP
    • 10 nocciole tostate e schiacciate grossolanamente
    • 100 g di amaranto tostato

    Procedimento:

    1. Sciogliete il cioccolato a bagnomaria molto lentamente.
    2. Nel frattempo, tostate l’amaranto, esattamente come spiegato nella precedente ricetta.
    3. Versate quindi l’amaranto, il pizzico di polvere di peperoncino ed il trito di nocciole tostate nel cioccolato e girate delicatamente con un cucchiaio.
    4. Foderate una leccarda con carta da forno, versate il composto di cioccolato fuso in modo che non sia eccessivamente sottile, altrimenti il rischio è che si rompa una volta solidificato.
    5. Lasciate quindi raffreddare e con un coltello suddividete in piccole pepite il vostro dolce.

    Come avete visto, quindi, l’amaranto si presta a moltissime preparazioni diverse, dall’antipasto al dolce. Le ricette con l’amaranto, esattamente come quelle con bulgur, cous cous, miglio, farro, orzo o quinoa, permettono anche di realizzare zuppe, piatti unici e insalate ricche e complete perfette per l’happy hour.

    Gustatelo accompagnandolo con le verdure e i legumi che più amate e scoprirete il suo gusto delicato e semplice perfetto anche per i più piccoli.

    Carmela è nata a Bergamo e vive poco lontano da Milano. È una giornalista e si occupa da molti anni di alimentazione naturale, autoproduzione, ambiente e sostenibilità, tematiche che tratta anche nel suo blog equoecoevegan.it. "Adoro l’hummus di ceci e le patate, sotto ogni forma possibile", dichiara, mentre gli elementi che non devono assolutamente mancare in cucina per lei sono il coraggio ed un buon frullatore ad immersione, "perché l’improvvisazione necessita certo di idee ma soprattutto di strumenti pratici da utilizzare".

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