Week End Goloso A Spoleto

Adriana Angelieri

Tra cucina povera e piatti da signoridi Martino Ragusa.   Spoleto ha un’identità fortissima e testarda, è capace di accogliere tutto e tutti, basti pensare al Festival dei due Mondi, ma a condizione di non snaturarsi. L’imperativo vale anche (e forse soprattutto) per la cucina, più che mai decisa a rimanere fedele all’imperativo squisitamente umbro della semplicità. Che non vuol dire povertà, perché la cucina spoletina è di contadini e di signori, con una ragionata mescolanza di prodotti umili e aristocratici, come il tartufo nero, pronto a nobilitare e l’umilissima frittata (non vi sto  dicendo con che risultati!), o la cacciagione, spesso chiamata a rendere sontuoso un semplice piatto di stringozzi, la pasta fresca fatta a mano che Spoleto condivide con Foligno. Gli strangozzi sono lunghi spaghetti di sezione quadrata e superficie ruvida, fatti con sole farina e acqua, senza uova. Oltre che con il sugo di cinghiale o di lepre possono essere conditi con sugo di carne o di salsiccia, con semplice salsa di pomodoro, con aglio e olio, o, per tornare nelle alte sfere, con salsa di tartufi neri.Fra le carni, grande attenzione viene data all’agnello cucinato arrosto o alla cacciatora, alle carni alla brace, al cinghiale e alla lepre. E non mancano i pesci (ovviamente d’acqua dolce) come le magnifiche trote del fiume Nera, da non perdere assieme ai gamberi di fiume del Clitumno.  A Spoleto non va mai dimenticato che ci si trova in una zona fra le più vocate d’Italia alla produzione di olio di qualità, che va riservato un assaggio al magnifico sedano nero di Trevi, e che prodotti come i salumi di Norcia, le lenticchie di Castelluccio, il pane di Strettura sono tutti del territorio, nati a un tiro di schioppo. A fine pasto non perdete un assaggio di crescionda, un budino di cioccolato, e neppure una fetta di attorta spoletina, un dolce simile allo strudel, costituito da una sfoglia farcita con un ripieno di mele, noci, olio d’oliva, zucchero, pinoli, uvetta, cacao e cannella.Fra i vini vi ricordo il Sagrantino, il Rosso di Montefalco, Il Rosso dei Colli Amerini e il Grechetto dei Colli Martani.A Spoleto mi sono trovato bene in questi ristoranti: Taverna La Lanterna Via Della Trattoria, 6, Spoleto tel 0743 49815; troverete cucina del territorio con buon rapporto qualità prezzo; Al Palazzaccio da Piero località San Giacomo km. 134, Spoleto, Italia. Tel. 0743 520168. Appena fuori Spoleto con cucina umbra casalinga. Ristorante dei Pini, via III settembre 1, tel 0743 48156, Spoleto, familiare e attentissimo alla qualità. Ottima frittata di tartufi e strangozzi all’altezza.

Siciliana trasferita a Bologna per i tortellini e per il lavoro. Per Il Giornale del Cibo revisiona e crea contenuti. Il suo piatto preferito può essere un qualunque risotto, purché sia fatto bene! In cucina non devono mancare: basilico e olio buono.

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