Una ricerca svela le 3 tribù della tavola italiana

Laura Girolami
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    Sapevate che esistono le tribù della tavola? Già, l’Ufficio Studi Coop ha realizzato una ricerca svolta attraverso questionari digitali su un campione di più di 7000 italiani tra i 18 e i 65 anni, dimostrando che, non solo esistono, ma sono esattamente tre, suddivise in “tradizionalisti puri”, “innovatori” e “low cost”.
    Dopo avervi raccontato le abitudini alimentari dei giovani italiani, vediamo allora come si divide la popolazione italiana se si prende in considerazione la variabile cibo.

    Tribù della tavola: le tre categorie studiate da Coop

    Scoprire il numero, e quali sono le caratteristiche principali di ogni tribù, non è stato l’unico merito della ricerca. I dati più interessanti sono quelli che ci descrivono un nuovo quadro sociale ed economico in Italia. Infatti, anche se i “tradizionalisti puri” rimangono la maggioranza con il 38%, la categoria che sembra crescere più velocemente è quella degli “innovatori” che sperimentano soprattutto in cucina con menu internazionali. Mentre gli appartenenti alla terza categoria, dei “low cost”, molto distaccata, con un 9%, ricollegano le loro scelte alimentari a un vincolo di reddito, fornendoci così un quadro sociale ed economico che vede il nostro Paese ancora ancorato alle conseguenze della crisi economica.

    I tradizionalisti puri

    La variabile alimentare non è stata l’unica ad essere analizzata nella ricerca dell’Ufficio Studi Coop. Tutte e tre le tribù identificate sono state infatti individuate tenendo conto di più aspetti; curiosi di scoprire se anche voi fate parte dei tradizionalisti puri?

    La cucina per i tradizionalisti ha sicuramente una grande importanza e viene considerata uno degli hobby principali con il 39% delle preferenze, successivamente troviamo i videogiochi (38%) e l’enigmistica (37%). Il rapporto con la tecnologia viene sperimentato nella maggior parte dei casi attraverso i robot da cucina, e nella scelta dei programmi televisivi, che vede come reality preferito, non a caso, MasterChef.

    I “primati” di questa categoria sono diversi. Ad esempio sono gli gli italiani più appassionati di televisione (la guarda tutti i giorni l’81% contro il 76% degli innovatori e il 74% dei low cost) e hanno sottoscritto  più di tutti contratti di pay tv. Sono, inoltre, i meno social rispetto alle altre due tribù della tavola, perché usano solo quattro app di messaggistica contro le 7 degli altri (app con percentuali di utilizzo comprese tra 84% e 23% in ordine decrescente Whatsapp, Facebook, Instagram e Messenger), ma soprattutto sono i più appagati di tutti (si dichiara insoddisfatto della vita in generale solo il 13%).

    Gli innovatori

    innovatori cibo

    Anna Shepulova/shutterstock.com

    Come abbiamo detto, la tribù del cibo degli innovatori è quella maggiormente in crescita. La voglia di sperimentare, anche e soprattutto in cucina, porta questa categoria di italiani a provare nuove cucine, assaggiare piatti esotici e, perché no, anche a riproporli a casa propria.

    Il gruppo degli innovatori è composto in maniera molto variegata, al suo interno infatti possiamo trovare vegani e vegetariani 8%, i reducetariani 7% (che diminuiscono il consumo di carne), i “senza” 9% (che rinunciano a lattosio e glutine) e i biosalutisti 7%.

    Questa tribù sembra fare della voglia di sperimentare il filo rosso di tutte le sue risposte: dalla cucina, al tempo libero, fino alla spiritualità. Sono dei veri e propri iperattivi: ogni attività, infatti, li vede molto più impegnati di tutti gli altri, dallo shopping al volontariato, dal giardinaggio, alla cucina per passione, all’enigmistica fino ad arrivare al fai da te. Sono anche gli sportivi per eccellenza, non facendosi mancare nemmeno sport “estremi” come il parapendio e il base jumping.

    La ricerca del nuovo si impone anche nella sfera spirituale, sperimentando anche forme di meditazione, yoga, coaching e molto altro.

    I low cost

    mangiare fuori low cost

    Photographee.eu/shutterstock.com

    La ricerca Ufficio Studi Coop li identifica come degli innovatori, ma legati a vincoli di budget, almeno per quanto riguarda il cibo. Infatti, questa tribù della tavola è composta da soggetti che sono tra i più attenti alle novità e all’innovazione e che fanno economia sul cibo pur di permettersi uno stile di vita da terzo millennio.

    Allo stesso tempo però non rinunciano alle cene fuori, almeno una volta a settimana, salendo nella classifica al terzo posto con il 44% appena dietro agli innovatori con il 48% e davanti ai tradizionalisti con il 39%.

    Anche i low cost hanno diversi primati: Sono gli italiani che meno amano la televisione (la guarda tutti i giorni il 74% del campione contro il 76% degli innovatori e l’ 81% dei tradizionalisti puri), si informano più delle altre due categorie di politica e di tecnologia (politica 94% contro 91% innovatori e 92% tradizionalisti puri – tecnologia 91% contro 89% innovatori e 88% tradizionalisti puri) e soprattutto sono i veri e propri smanettoni presenti su ogni social e su ogni app, spesso anche più degli innovatori.

     

    E voi a quale tribù della tavola appartenete? Oppure vi sentite degli outsider? Scrivetecelo nei commenti!

    Laura è nata a Macerata, e passa le sue giornate (e alcune notti) a scrivere. Il suo piatto preferito è la pasta perché è tradizione, ricordi e la base perfetta per tutti i sapori del mondo. Secondo lei in cucina non può mancare il tempo e la creatività per dedicarsi ai fornelli.

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