Seed freedom!

Adriana Angelieri

il banchetto seed freedom a sciacca

Giornata per la libertà dei semi al Mercato degli Agricoltori di Sciacca

di Mario Turturici.

Ormai da decenni è in atto una politica dei governi occidentali in favore di multinazionali che mirano al controllo alimentare mondiale. Questi signori sanno benissimo che il vero potere è dettato dal controllo del cibo più che dal controllo dei flussi finanziari. Di recente la Corte di Giustizia della UE, con sentenza del 12 luglio 2012, ha confermato il divieto di commercializzare le sementi delle varietà tradizionali e diversificate che non sono iscritte nel catalogo ufficiale europeo. In realtà tale divieto era già in vigore dal 1998 a seguito di una direttiva della Comunità europea che riservava la commercializzazione e lo scambio di sementi alle ditte sementiere (le note multinazionali) vietandolo agli agricoltori. Ciò che i contadini hanno fatto per millenni è diventato così, di colpo, un delitto. Con questa sentenza sono messe fuorilegge anche le associazioni di volontari impegnati nel recupero delle varietà antiche e tradizionali. ­

Vandana ShivaPer questi motivi la Dr.ssa Vandana Shiva, scienziata e filosofa indiana impegnata in difesa dell’ambiente e della libertà dei semi, conosciuta e stimata in tutto il mondo, ha attivato un movimento a favore della conservazione e diffusione delle sementi locali e della biodiversità. Il movimento, che ha oggi raggiunto una diffusione internazionale, mette in risalto l’importanza della sovranità degli individui sulle proprie sementi come base per un’agricoltura permanente e sostenibile a lungo e lunghissimo termine, difendendo le tradizioni agricole dall’incombente minaccia dell’imposizione dei brevetti sui semi e ritenendo ciò pericoloso per la vita, la biodiversità e la libertà degli uomini. In risposta alla pratica di depositare brevetti sui semi, Vandana Shiva ha iniziato una campagna denominata “Occupiamo i Semi” rivolgendosi ai soggetti che praticano la permacultura e a chiunque altro volesse unirsi al suo pensiero.

A tal fine dal 2 ottobre (anniversario della nascita di Ghandi) al 16 ottobre (Giornata mondiale dell’alimentazione) sono state organizzate in tutto il mondo iniziative per affermare e difendere la libertà di conservare, utilizzare e scambiare le sementi: una richiesta di disobbedienza civile, una campagna globale per sensibilizzare cittadini e istituzioni di quanto, anche attraverso leggi ingiuste, sia diventato precario la nostra sicurezza alimentare a causa dello strapotere delle multinazionali in materia di sementi. Quindici giorni di iniziative in difesa della libertà dei semi, nei quali tutto il mondo è stato invitato a mobilitarsi per la conservazione della biodiversità e delle tradizioni alimentari ed agricole.

All’evento ha aderito la SOAT di Sciacca che, coinvolta da alcuni cittadini sensibili al problema, tra cui il cantautore saccense Ivan Segreto, ha deciso di sostenere l’iniziativa utilizzando il circuito del “Mercato degli Agricoltori” di Sciacca per rivolgere un appello a tutti i produttori e cittadini. All’iniziativa che si è svolta a Sciacca nel pomeriggio di lunedì 15 ottobre presso il Mercato degli Agricoltori sito nello spazio antistante lo stadio comunale e nella mattinata di martedì 16 ottobre nel corso del Mercato di Campagna amica in via Dante Alighieri, si è associata la Compagnia Nazionale del Cibo Sincero. In queste due giornate i tecnici cella SOAT hanno realizzato uno spazio espositivo con diverse tipologie di sementi locali di antiche varietà oggi quasi estinte e non più coltivate dagli agricoltori locali, anche perché difficili da reperire. Questi semi sono stati messi a disposizione di quanti ne hanno fatto richiesta per la loro coltivazione e diffusione: un modo per far conoscere alla gente gli antichi prodotti dell’agricoltura di Sciacca e come questi venivano utilizzati in cucina, per scoprire insieme un’agricoltura diversa, quella in cui il termine agricoltura non significa solo produrre, ma anche condividere saperi, tradizioni e culture antiche e locali, legate alla biodiversità della nostra terra. Attraverso questa iniziativa si vuole creare, anche, una rete di piccoli produttori che mettono in commercio, nel circuito regionale dei mercati degli agricoltori, semi, varietà e specie tipiche di ogni territorio.

Il cantautore Ivan Segreto e le altre persone che hanno sostenuto l’iniziativa, hanno evidenziato alle persone presenti ed interessate all’argomento, il significato e l’importanza dell’iniziativa e l’impegno del movimento in favore della libertà dei semi, sottolineando come oggi gli agricoltori sono diventati dipendenti dalle grandi aziende private che possiedono i mezzi per produrre semi per vegetali geneticamente modificati, più facili da reperire e meno soggetti ad attacchi dei parassiti. Le piante prodotte da questi semi sono però sterili, per cui le multinazionali di fatto impediscono agli agricoltori di coltivare le sementi per l’anno successivo, costringendoli ad acquistare nuovamente i semi da loro e determinando un sistema di monopolio nell’approvvigionamento. In questo modo gli agricoltori sono costretti a sopportare costi elevati per l’acquisto delle sementi, visto che queste sono brevettate. Ciò determina la perdita del diritto degli agricoltori a salvare, moltiplicare e scambiare i semi liberamente contro l’introduzione dei brevetti e dei diritti di proprietà intellettuale sui semi, che li trasformano da bene comune in merce, ma anche la scomparsa della biodiversità, la contaminazione genetica e la diffusione di semi tossici e di sostanze chimiche tossiche nell’ambiente e nei prodotti agroalimentari. I semi – hanno sottolineato i giovani sostenitori – sono il primo anello della catena alimentare e depositari della futura evoluzione della vita. Per questo, la loro salvaguardia e la loro protezione è un nostro preciso dovere e nostra responsabilità nei confronti delle generazioni future.

 

Siciliana trasferita a Bologna per i tortellini e per il lavoro. Per Il Giornale del Cibo revisiona e crea contenuti. Il suo piatto preferito può essere un qualunque risotto, purché sia fatto bene! In cucina non devono mancare: basilico e olio buono.

Lascia un commento