L’asparago di mare: come gustarlo in cucina

Carmela Kia Giambrone
2

     

     

    La Salicornia è una pianta erbacea tipica delle coste, che per crescere ha bisogno di una percentuale salina piuttosto elevata. Ecco perché si sviluppa molto bene lungo le coste e tipicamente nelle aree marine. Con estrema facilità, infatti, forma ampie aree verdi rigogliose, i salicornieti che in genere, dalla fine dell’estate, esplodono in una copiosa fioritura tendente al rosso.

    Scopriamo insieme come cucinare la salicornia e tutto ciò che c’è da sapere su questa pianta dal forte sapore marino.

    Asparago di mare: che cos’è la Salicornia?

    La Salicornia è una succulenta annuale, ossia una pianta grassa. Data la sua natura, si adatta molto bene ai periodi di siccità e ama particolarmente le zone ad alta insolazione. È anche conosciuta con il nome comune di asparago di mare, vista la somiglianza di portamento della pianta ai più comuni asparagi selvatici; è perfettamente adattata ai terreni salini, cosa che la rende privilegiata nei confronti della maggior parte delle specie botaniche.

    asparago di mare

    Harry Wedzinga/shutterstock.com

    Caratteristiche nutrizionali della Salicornia

    Il suo habitat permette, come abbiamo detto, a questa pianta di avere una ricchezza di sali minerali enorme, inoltre essa è poco calorica, ricca di sodio, ferro, iodio, bromo, potassio, calcio e vitamine A e C.

    Tipicamente quindi è una specie dalle grandi proprietà depurative e tonificanti ma, come accade per le alghe, è sconsigliata a chi soffre di ipertiroidismo. È possibile reperirla nei supermercati con banchi pescheria molto forniti o nelle pescherie con approvvigionamento quotidiano oppure dai pescatori nelle aree marine, naturalmente.

    Salicornia: ricette e consigli per gustarla

    come cucinare la salicornia

    Alan Mather/shutterstock.com

    Gli steli della si raccolgono d’estate. Prima di procedere alla sua preparazione è bene porla in ammollo in acqua dolce per 24 ore quindi procedere a una veloce scottatura in acqua non salata per qualche minuto e quindi è possibile procedere alla preparazione della ricetta scelta.

    Asparagi di mare in pastella croccante

    Un aperitivo croccante, gustoso ma dal forte sapore marino: accompagnate questo piatto povero e semplice con della salsa tzatziki a base di yogurt vegetale fatto in casa o del patè vegetale e arricchite il vostro happy hour vegano.

    Ingredienti:

    • 150 g di farina di grano tenero integrale
    • 50 g di farina di Manitoba
    • 50 g di farina di riso
    • ½ panetto di lievito di birra fresco
    • q. b. acqua fredda
    • 20 steli di Salicornia
    • q. b. di olio di riso
    • q. b. di prezzemolo riccio fresco

    Procedimento:

    1. Sciacquate la Salicornia fresca e sbollentatela in acqua dolce per 2-4 minuti.
    2. Preparate la pastella mescolando le farine, l’acqua, il sale e il lievito, precedentemente riattivato e sciolto in una tazzina di acqua tiepida.
    3. Amalgamate la pastella in modo che non si formino grumi grazie ad una frusta. Procedete ad aggiungete quindi gli steli di salicornia, uno a uno.
    4. Quindi ponete sul fuoco una pentola alta e stretta e fate scaldare l’olio di riso.
    5. Quando sarà giunto a temperatura, gettate un paio di steli, fateli cuocere sino a che non diventeranno dorati quindi recuperateli velocemente e procedete così fino a terminare tutti gli asparagi di mare.
    6. Cuocete a immersione in olio ben caldo, questo vi permetterà di ottenere una pastella croccante e per nulla intrisa d’olio.
    7. Gustatele calde con un trito di prezzemolo fresco e tanto succo di limone!

    Sushi delicato alla salicornia e finocchietto selvatico

    sushi con asparago di mare

    Joshua Resnick/shutterstock.com

    Un sushi molto delicato, ma anche molto gustoso. La nori e la salicornia ricorderanno tutto il sapore del mare, l’umeboshi e l’avocado regaleranno sapidità e cremosità, infine il finocchietto rinfrescherà armonizzando tutti i sapori. Un’esplosione di gusto a portata di bacchette.

    Ingredienti:

    • 10-15 steli di salicornia scottata
    • un mazzetto di finocchietto selvatico fresco
    • ½ avocado
    • 4 fogli di nori
    • 1 cm di kombu
    • 1 bicchiere di riso a chicco corto semintegrale
    • 1 prugna umeboshi
    • q.b. shoyu

    Procedimento:

    1. Cuocete il riso in 2 bicchieri e mezzo di acqua e un pizzico di sale. Ponete tutto in una pentola e quindi sul fuoco. Quando bolle, abbassate la fiamma fino a completa asciugatura dell’acqua.
    2. Nel frattempo tostate le nori sul fuoco, passandole molto velocemente sulla fiamma.
    3. Quindi preparate l’avocado: tagliatelo a fettine non troppo sottili.
    4. Una volta cotto il riso, siete pronti per realizzare il sushi vegan.
    5. Aiutandovi con uno stuoino, ponete un foglio di nori subito al di sopra e, ancora sopra, il riso, schiacciandolo per bene con un cucchiaio.
    6. Sul bordo inferiore praticate un solco e adagiatevi per la lunghezza prima 1 /4 di prugna umeboshi (in pasta), quindi la salicornia, poi l’avocado infine il finocchietto selvatico che avrete precedentemente scottato per 2-3 minuti in acqua bollente non salata.
    7. Ora arrotolate, piano piano aiutandovi con lo stuoino come guida.
    8. Infine premete in modo da compattare il tutto.
    9. Procedete così utilizzando anche gli altri tre fogli di alga nori.
    10. Attendete una decina di minuti in modo che si assestino per bene quindi, con un coltello di ceramica bagnato, affettate i vostri cilindri e ponete il sushi così preparato su un piatto da portata.
    11. Gustate aggiungendo zenzero fresco e shoyu.

     

    Ecco quindi come è possibile portare in tavola tutto il profumo di mare ma, come sempre, tramite ricette 100% vegan friendly. L’asparago di mare o salicornia quindi, come abbiamo visto, è una specie tradizionale, povera dal punto di vista economico ma molto ricca dal punto di vista nutrizionale ecco perché inserirla nella propria alimentazione non solo è semplice ma anche davvero consigliabile. E voi, l’avete mai provata? raccontatecelo nei commenti.

    [rea_this]

    Carmela è nata a Bergamo e vive poco lontano da Milano. È una giornalista e si occupa da molti anni di alimentazione naturale, autoproduzione, ambiente e sostenibilità, tematiche che tratta anche nel suo blog equoecoevegan.it. "Adoro l’hummus di ceci e le patate, sotto ogni forma possibile", dichiara, mentre gli elementi che non devono assolutamente mancare in cucina per lei sono il coraggio ed un buon frullatore ad immersione, "perché l’improvvisazione necessita certo di idee ma soprattutto di strumenti pratici da utilizzare".

    2 risposte a “L’asparago di mare: come gustarlo in cucina”

    1. Gianni ha detto:

      Cioè, per fare una pastella ben TRE TIPI DIVERSI di farine? Che assorbendo più o meno la stessa quantità di acqua, diventa circa mezzo chilo di massa con la quale pastellare 20 steli, non di più? Magari, se fossero steli di mezzo metro…
      Poi mi raccomando, per friggere usate l’olio di riso eh? Che è di facilissimo reperimento. L’importante è che sia a temperatura… Quale? Non ci è dato di sapere ?

      • Carmela Kia Giambrone ha detto:

        Ciao Gianni,
        mixare 3 tipi di farine diverse, permette di arricchire la pastella stessa, nulla ti vieta però, come suggerisco spesso nelle mie ricette, di modificare a tuo piacimento, scegliendo di utilizzare solo una tipologia di farina; per quanto riguarda la quantità, il suggerimento utile per fare la pastella per qualunque preparazione è non essere mai risicato nelle dosi, altrimenti se la prepari contata, il rischio è che poi a metà del lavoro tu debba rimpinguarla, pena perdere tempo prezioso, meglio quindi preparare tutto fin dall’inizio. Per quanto riguarda invece la scelta dell’olio, quello di riso è perfetto per dare una frittura molto leggera e croccante ma soprattutto, senza che l’olio alteri il gusto del cibo. L’olio di riso è reperibile praticamente in qualunque supermercato ma qualora non lo trovassi, puoi sempre utilizzare un buon olio per frittura. Infine, per quanto riguarda la temperatura perfetta di frittura ad immersione, inutile dirti che corrisponde a quando l’olio è caldissimo ma prima del suo punto di fumo, di solito si fa una piccola prova empirica, aggiungendo una goccia di pastella all’olio, se frigge salendo velocemente in superficie, significa che la temperatura è corretta, se rimane sul fondo, la temperatura è troppo fredda e devi attendere ancora qualche secondo prima di friggere.
        Spero che tutti i tuoi dubbi si siano risolti, a presto!

    Lascia un commento