Dai corn flakes al gorgonzola: 9 cibi nati per caso, tra storia e leggende

Mara D'Angeli
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    Sbagliando si impara, dice il proverbio, oppure… nascono capolavori! Vi siete mai chiesti, ad esempio, come siano nate alcune delle più note preparazioni che portiamo sulle nostre tavole? Forse vi stupireste se vi dicessimo che molte potrebbero essere frutto della casualità, se non addirittura di errori: la distrazione di un innamorato, il desiderio di rivalsa su un commensale fin troppo esigente, la paura di un pasticciere che, trovandosi a cucinare per tre clienti decisamente “particolari”, dimentica un componente chiave della ricetta… Ecco alcuni degli “ingredienti” che avrebbero portato, tanti anni fa, alla comparsa di diversi piatti e prodotti che oggi amiamo e consumiamo abitualmente. 

    È vero, come accade di frequente quando si parla delle origini di cibi e ricette, si tratta spesso di leggende di cui non si hanno sempre certezze. Ma in fondo anche questo è bello: le storie stimolano l’immaginazione e la curiosità, inoltre possono permetterci di capire di più sulla cultura e le tradizioni in cui affondano le proprie radici determinate pietanze. Scopriamo insieme, allora, 9 ricette nate per errore o per caso

    Ricette nate per errore o per caso: 9 storie singolari e sorprendenti

    Dessert, primi piatti, dolci di Natale, la Nutella e persino formaggi: sono davvero tante le preparazioni frutto della casualità, almeno stando ai racconti che si sono tramandati nel corso del tempo sulla loro comparsa. Non vi resta quindi che lasciarvi trasportare dalle 9 storie che abbiamo raccolto per voi su alcune delle più famose ricette nate per errore!

    Panettone: quando un garzone salva il dessert della Vigilia 

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    Sono diverse le leggende che ruotano attorno alla nascita del panettone, dolce tipico delle festività natalizie, ma la più avvalorata vede come protagonista un garzone di nome Toni.

    Per raccontarla dobbiamo tornare al XV secolo, alla corte di Ludovico Maria Sforza, detto Ludovico il Moro, signore di Milano. È la vigilia di Natale e il cuoco di corte è alle prese con la preparazione di un pranzo sfarzoso, ma qualcosa va storto e si brucia il dessert. Come rimediare? Toni, un garzone, propone di servire in tavola un dolce che aveva precedentemente preparato con gli avanzi dell’impasto del pane a cui aveva aggiunto uova, burro, uvetta e canditi. Il dessert viene servito in tavola e riscuote grande successo tra i commensali, tanto da essere soprannominato “el pan de Toni”, in dialetto meneghino, come omaggio al suo creatore. Da qui deriverebbe il nome “panettone”, la cui ricetta, negli anni successivi, si diffonderà in tutta Italia. 

    Dalla pittura alla cucina: nasce il risotto alla milanese

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    La leggenda più famosa riguardante la nascita del risotto alla milanese è ambientata nella Milano del 1574, in occasione del matrimonio della figlia di Valerio di Fiandra, mastro vetraio originario del Belgio che in quel periodo lavorava alle vetrate del Duomo di Milano. Valerio di Fiandra era affiancato da un assistente soprannominato “Zafferano” per via dell’abitudine che aveva di aggiungere questa spezia a tutti i suoi colori, rendendoli più brillanti. Anche il giorno della cerimonia Zafferano volle contribuire con il suo “tocco personale”, questa volta però in cucina: la leggenda narra infatti che, forse come scherzo, si accordò con il cuoco per inserire nel risotto servito durante la festa un po’ di questa spezia. Non solo la pietanza acquisì un sapore unico, che conquistò i commensali, ma anche il prezioso colore dell’oro. Insomma, fu un vero successo!

    Tra le ricette nate per errore, anche la Tarte Tatin 

    tarte tatin

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    Siamo alla fine dell’Ottocento in Francia, a Lamotte-Beuvron, un piccolo comune al centro della regione della Valle della Loira. Qui due sorelle, Carolina e Stephanie Tatin, gestiscono l’hotel Tatin. La storia narra che una sera, una delle due, dimentica accidentalmente di rivestire la teglia in cui sono contenute le mele zuccherate che ha appena messo nel forno. Accortasi della distrazione commessa, e in mancanza di alternative utili da servire ai commensali già presenti in sala, decide di coprire le mele con della pasta brisée, di far nuovamente cuocere il tutto e di portare in tavola la torta capovolgendola, in modo da mostrare le mele caramellate a pezzetti in superficie, lasciando l’impasto cotto alla base. Il risultato? Basta aprire un qualunque ricettario di cucina tipica francese per scoprirlo: la tarte tatin è ormai un dolce tradizionale che non potrà più mancare sulle tavole!

    Corn flakes: fioccano imprevisti

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    “To think out of the box” – letteralmente “pensare fuori dalla scatola”, ovvero “pensare fuori dagli schemi”: un’espressione decisamente calzante se si pensa alla storia dei corn flakes di cui oggi, di scatole, se ne vendono a migliaia. Si dice, infatti, che all’inizio del Novecento i fratelli Kellogg, impegnati come medici in una clinica del Michigan, finirono per inventare i noti fiocchi di cereali a seguito di una tostatura andata male. Dopo essersi dimenticati di spegnere il fuoco, i Kellogg si trovarono con una manciata di cereali durissimi, immangiabili. Ma non si diedero per vinti e, decisi a non sprecarli, pensarono di stenderli per ricavarne una sfoglia unica e compatta: ne vennero fuori, invece, fiocchi di cereali perfetti per il latte, così buoni che convinsero i due fratelli a fondare l’azienda che ancora oggi conosciamo.

    Non una dunque, ma ben due sviste quelle commesse dai Kellogg (la tostatura prima, e la stesura poi), da cui però – grazie al pensiero laterale – seppero ricavare un prodotto nuovo che ancora adesso accompagna la colazione – o perché no – il brinner di molti di noi. Ma continuiamo il nostro viaggio alla scoperta delle ricette nate per errore!

    Il primo gelato in stecco: il ghiacciolo

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    Ci sono alimenti talmente ordinari all’apparenza e quotidiani nel consumo, che di rado ci si domanda come o quando sono nati, quasi che anche per loro non ci sia avuto bisogno di un inventore, di un genitore di qualche tipo. E invece è proprio tra le pieghe della banalità che si nasconde il genio! È ciò che succede, ad esempio, per il ghiacciolo e il genio, in questo caso, prende il nome di Frank Epperson, il “padre” dei ghiaccioli. Undicenne californiano, una sera del 1905, il piccolo Frank dimentica fuori dalla sua veranda per tutta la notte un bicchiere pieno di una bibita gassata e del bastoncino che aveva usato per girarla. Il mattino dopo, il liquido si era solidificato attorno al bastone e il risultato era… il primo ghiacciolo della storia! Quasi vent’anni dopo, Frank Epperson brevettò la sua scoperta con il nome di “Popsicle” che da allora indica il gelato in stecco nel mondo anglosassone. Questa ricetta, nata letteralmente per errore, come riporta il sito stesso dell’azienda Popsicle, ebbe un successo tale che non fu più possibile rinunciarvi.

    Ricette nate per errore… o per dispetto! La storia delle patate chips

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    Secondo una leggenda, le chips di patate – termine con cui si intendono quelle tonde e sottili, che comunemente mangiamo in busta – sarebbero state inventate nel 1853 da un cuoco americano, George Crum, per fare un dispetto a un commensale “difficile”

    La storia narra che il cliente avrebbe rimandato più volte indietro il piatto ordinato così, come forma di “vendetta”, il cuoco avrebbe deciso di tagliare delle patate in sfoglie sottilissime e di friggerle per renderle dure e croccanti, oltre a salarle molto. Malgrado l’intento fosse quello di creare un piatto poco gradevole, il risultato fu l’opposto: il commensale trovò le patate fritte deliziose!

    Flambé per caso: così nascono le crêpes suzette

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    In cucina l’emozione può giocare brutti scherzi. Ne sa qualcosa Henry Charpentier, giovane cameriere protagonista di questa storia che, proprio a causa dell’emozione, alla fine dell’Ottocento avrebbe ideato uno dei dolci più famosi della tradizione francese, le crêpes suzette, realizzato con una classica crêpe arricchita con salsa di burro e zucchero caramellati, succo di arance e Grand Marnier (utilizzato per realizzare il flambé, ossia la cottura finale alla fiamma). 

    Secondo la leggenda la più diffusa sull’origine di questa preparazione il giovane apprendista lavorava al Café de Paris di Montecarlo ed era stato incaricato di preparare una crêpe per il principe di Galles, Edoardo VIII. Tanta era l’agitazione che avrebbe fatto cadere del liquore sulla padella delle crêpres causando una grande fiamma. Anche in questo caso l’errore si rivelò una vera fortuna: il dolce, infatti, piacque tanto al principe, tanto che propose di chiamarlo crêpes suzette, in onore della donna che sedeva al tavolo con lui.

    Gorgonzola, un amore di formaggio

    gorgonzola dop

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    L’amore fa miracoli e a quanto pare… anche formaggi incredibili! Sarebbe proprio a causa delle pene d’amore, infatti, che nel lontano Medioevo, nella cittadina di Gorgonzola a pochi passi da Milano, un giovane casaro finì per inventare inconsapevolmente il formaggio gorgonzola. Tanto era distratto dai pensieri per la ragazza di cui era innamorato che, stando alla leggenda, avrebbe dimenticato il fagotto della cagliata appeso tutta la notte. Il giorno successivo cercò di rimediare unendo la cagliata del giorno precedente a quella nuova. Il risultato? Un formaggio dall’aspetto insolito e non molto invitante, ma dal sapore davvero unico!

    Torta caprese: una dimenticanza fortunata

    Concludiamo il nostro viaggio alla scoperta delle ricette nate per errore. Siamo negli anni Venti del secolo scorso e quel giorno Carmine di Fiore, pasticcere che aveva un laboratorio artigianale sull’isola di Capri, doveva essere davvero molto in ansia per dimenticare addirittura la farina durante la preparazione di una torta a base di cioccolato e mandorle che gli era stata richiesta. E il perché è presto detto: la storia narra che i clienti che avevano commissionato il dolce non erano persone qualunque, bensì tre malavitosi mandati da Al Capone. Forse per sbadataggine o proprio per paura, quindi, Carmine di Fiore non mise la farina nella torta, ma il risultato fu tutt’altro che un disastro: dopo la cottura, ne uscì un dolce buonissimo, dalla consistenza croccante all’esterno e morbida all’interno. È così che, secondo la versione più famosa e accreditata, sarebbe dunque nata la torta caprese, uno dei dolci più celebri della cucina napoletana.  

    Come abbiamo visto, le tradizioni culinarie sono ricche di storie affascinanti che narrano la nascita di ricette e cibi che consumiamo quotidianamente. Non sempre ci si pensa, ma talvolta da uno sbaglio o una casualità possono emergere opportunità inattese e aprirsi strade a cui non avevamo mai pensato, non solo in cucina ma nella vita in generale. L’imprevisto diventa così la chiave per realizzare qualcosa di nuovo, diverso rispetto ai nostri progetti iniziali e – perché no – a volte anche migliore. 

    Conoscevate la storia di queste ricette nate per errori? E voi avete mai commesso degli sbagli che vi hanno portato a realizzare dei piatti inaspettati e deliziosi? Se vi va, raccontatecelo nei commenti!


    Immagine in evidenza di: hlphoto/shutterstock.com

    Nata a Rimini, ha trascorso gli anni universitari a Urbino dove, tra una lezione e l’altra, si è innamorata della mitica crescia: ora, quando le chiedono cosa preferisca tra crescia e piadina… be’, non sa proprio decidere! Da qualche anno vive a Riccione, vicino a Rimini, e lavora come web writer e revisore di contenuti. Il suo piatto preferito è la pasta asciutta, in tutte le forme e le salse, perché un buon piatto di pasta… ti cambia la giornata. In cucina per lei non può mancare una bella porzione di verdura di stagione, condita con olio d’oliva.

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