ricette erbe spontanee

Riscopriamo le erbe spontanee in 4 invitanti ricette (più una)

Carmela Kia Giambrone
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    Con la bella stagione e le passeggiate all’aria aperta, le erbe spontanee e le piante commestibili sono a portata di mano: perché farvi sfuggire l’occasione di portarle anche nella vostra cucina? Le piante edibili spontanee un tempo erano le regine della cucina, segnalando con cadenza regolare il susseguirsi delle stagioni, inoltre regalavano un’alimentazione varia e strettamente legata al territorio. Sperimentare la raccolta di erbe spontanee commestibili è un’attività in grado di rammentarci il valore intrinseco della natura, regalandoci la profonda ricchezza di biodiversità propria del luogo in cui viviamo. Ecco i nostri consigli per le ricette con erbe spontanee per portare sulla tavola gustosissimi piatti tutti da scoprire.

    Accorgimenti per la raccolta delle erbe spontanee

    Qualche piccolo accorgimento da tenere bene a mente quando si decide di andar per erbe è utile e permette di non fare grossolani errori:

    1. Portate sempre una guida tascabile con voi.
    2. Munitevi di un paio di forbici, dei guanti, una vanghetta e di 3 sacchetti (di stoffa o di carta): uno per le parti aeree, uno per i fiori e il terzo per le radici.
    3. Se avete dubbi sul riconoscimento di una certa pianta, tagliatene una parte oppure fotografatela con dovizia di dettagli, conservatela e così una volta giunti a casa potrete procedere al riconoscimento con cura e precisione.
    4. Ricordatevi che esistono piante molto simili morfologicamente, ma che in realtà sono specie diverse e hanno quindi proprietà diverse, alle volte anche tossiche, spesso appartengono alla stessa famiglia ma la regola aurea è: se si hanno dubbi non si raccoglie.
    5. Riconoscere una specie durante la fioritura ha un grado difficoltà inferiore al farlo durante la stagione vegetativa, questo è perciò un modo semplice per iniziare ad approcciarsi a questa attività in tutta sicurezza.
    6. Tenete un diario o un erbario, vi aiuterà a comprendere la stagionalità, i luoghi di raccolta e tenere traccia delle vostre ricette.

    Ricette con erbe spontanee: quattro idee (più una) che portano in tavola il gusto della natura

    rucola campestre

    Ecco quattro semplici e squisite ricette (più una) per apprezzare il gusto tipico e naturale delle erbe spontanee: dalle insalate, fresche e accattivanti nel periodo estivo, passando per fritture e pesto e finendo poi con una tisana ricca di minerali e vitamine, per portare nei vostri piatti tutto il mondo delle preziose piante che la natura ci dona spontaneamente.

    Insalatona estiva di malva, finocchietto, cicoria vera e fiori di borragine

    Questa insalatona estiva sarà perfetta per accompagnare degli spiedini di tofu fatto in casa oppure con delle piccole polpette di legumi.

    Le piante spontanee che utilizzeremo nella ricetta saranno:

    • la malva selvatica (Malva sylvestris) è molto comune, fiorisce dalla primavera sino all’autunno con dei bei fiori lilla, ciò che utilizzeremo saranno i fiori e le foglie giovani;
    • il finocchio selvatico (Foeniculum sylvestre ) fiorisce in estate, ciò che utilizzeremo saranno i piccoli germogli;
    • la cicoria vera (Cichorium intybus), comunissima, fiorisce in estate, di cui utilizzeremo le foglie più piccole e i giovani germogli;
    • la borragine (Borago officinalis) specie annuale comune, di cui utilizzeremo le foglie più  piccole, giovani e tenere, i germogli e i fiori viola stellati.

    Ingredienti:

    • 1 tazza di fiori di malva e foglie giovani
    • 1 tazza di germogli di finocchio selvatico
    • un paio di manciate di foglie e giovani germogli di cicoria vera
    • 2 cucchiai di fiori, germogli e piccole foglie di borragine
    • q.b. di acidulato di umeboshi
    • 4 cucchiai d’olio di sesamo
    • 6-8 mandorle attivate (ammollate per 2-3 ore in acqua)
    • 1 cucchiaio di semi di lino tritati
    • ½ foglio di alga nori tostata a pezzetti
    • 1 mela verde

    Procedimento:

    1. Una volta raccolte le vostre erbe spontanee lavatele e mondatele.
    2. Quindi ponetele in una capiente insalatiera. Aggiungete quindi le mandorle, la mela verde a fettine sottili, i semi di lino e la nori sbriciolata con le mani.
    3. A parte amalgamate l’acidulato di umeboshi con l’olio di sesamo.
    4. Una volta in tavola servitela aggiungendo il condimento al momento e gustate tutto il sapore della natura.

    Farinata di cicerchie e piselli con erba cipollina, tarassaco, ortica e piantaggine

    Una farinata ricca e molto gustosa, da gustare sia calda che fredda perfetta per bruch o pranzi estivi.

    Le piante spontanee che utilizzeremo nella ricetta saranno:

    • la piantaggine (di Plantago ne esistono tantissime specie  diverse) diffusissima ai bordi dei sentieri, nei prati di montagna e nelle zone incolte, di cui useremo le foglie più giovani;
    • il dente di leone o tarassaco (Taraxacum officinale), una pianta comunissima con un bel fiore giallo, di cui utilizzeremo le rosette delle foglie basali;
    • l’ ortica (Urtica dioica), forse la pianta più comune in orti e prati, fiorisce in estate, di cui utilizzeremo le parti aeree.
    piantaggine lanceolata

    Foto di Carmela Kia Giambrone

    Ingredienti:

    • una decina di foglie piantaggine
    • una decina di rosette di dente di leone
    • una decina di steli di ortica
    • q.b. Di erba cipollina
    • 100 g di farina di cicerchie
    • 100 g di farina di piselli
    • q.b. sale marino integrale
    • q.b. pepe verde fresco
    • q.b. latte di riso
    • 2 cucchiai di olio extravergine
    • 1 porro piccolo

    Per condire:

    • yogurt vegetale al naturale maionese vegetale

    Procedimento:

    1. Tagliate l’erba cipollina fresca.
    2. Unite la farina di cicerchie e quella di piselli, il sale il pepe verde fresco quindi iniziate ad aggiungere il latte di riso sbattendo con la frusta per evitare la formazione di grumi.
    3. Una volta raggiunta una consistenza cremosa e omogenea, fate riposare il composto in frigorifero per 1 ora.
    4. Nel frattempo ponete in una casseruola l’olio extravergine, scaldate leggermente e cuocete a fiamma viva il porro finemente tritato quindi aggiungete la piantaggine e il dente di leone e cuocete per un paio di minuti ancora.
    5. Provvedete invece a cuocere a vapore l’ortica per 5-10 minuti prima di unirla al resto.
    6. Passato il tempo di riposo, prendete il composto per la farinata dal frigo e versatelo nella casseruola calda con le erbe, aggiungete infine l’erba cipollina e fate cuocere a fiamma bassa per 15-20 minuti rigirando la farinata anche dall’altro lato.

    Una volta cotta servitela accompagnata, con un’insalata fresca e dello yogurt vegetale o della maionese vegetale come salsa d’accompagnamento.

    Tempura di piccioli di bardana e salvia

    frittura di salvia

    La pianta spontanea che utilizzeremo nella ricetta sarà la bardana (Arctium lappa), è una pianta molto comune lungo i fossati ma anche in montagna, fiorisce in estate, della quale utilizzeremo i piccioli.

    Ingredienti:

    • una ventina di piccioli di bardana
    • 10 foglie di salvia
    • 100 g di farina di riso
    • q.b. di acqua frizzante ghiacciata
    • q.b. di olio di arachidi o olio extravergine

    Procedimento:

    1. Lavorate mantenendo i cibi (piccioli e pastella) sempre ben freddi.
    2. Unite la farina all’acqua ghiacciata, mescolatela più rapidamente possibile e per poco: non prestate attenzione ai grumi.
    3. Ponete sul fuoco una pentola e riempitela con l’olio che avete scelto e fatelo scaldare.
    4. Una volta caldo lavorate con estrema velocità: passate un picciolo per volta assieme a una foglia di salvia nella pastella e gettateli a friggere nell’olio bollente in maniera più rapida possibile.
    5. Mantenete la pastella ghiacciata, questo permetterà di ottenere una tempura leggerissima e non una frittura.
    6. Una volta dorati, scolateli e poggiateli su della carta per frittura.
    7. Procedete in questo modo sino a termine dei vostri piccoli e le vostre foglie.
    8. Servite la tempura calda  e se volete con una spolverata di sale integrale marino oppure con del tamari.

    Pesto di rucola selvatica

    pesto di rucola campestre

    La pianta spontanea che utilizzeremo nella ricetta sarà la la rucola selvatica (Diplotaxis tenuifolia). La rucola selvatica è una piccola pianta molto simile alla rucola coltivata, ma più piccola e molto più piccante. Fiorisce dalla primavera sino all’autunno con dei piccoli fiori gialli. Utilizzeremo le foglie. Questo pesto sarà perfetto per accompagnare degli spaghetti di grano duro cotti al dente oppure delle polpette vegane.

    Ingredienti:

    • 100 g di rucola selvatica foglie
    • q.b. di olio extravergine d’oliva
    • 3-4 di noci
    • una decina di pinoli
    • 2 cucchiai di lievito alimentare in scaglie
    • q.b. sale integrale marino
    • q.b. di pepe nero fresco
    • 1 spicchio di aglio (privato dell’anima)

    Procedimento:

    1. Una volta che avrete raccolto la vostra erba spontanea, la rucola selvatica, lavatela e ponetela assieme alle noci, ai pinoli, al lievito, a un pizzico di sale e di pepe nero (e se volete all’aglio) in un mixer.
    2. Aggiungete l’olio extravergine d’oliva a filo mentre frulla, fermandovi una volta raggiunta la giusta densità. Così facendo otterrete un pesto cremoso ma non eccessivamente oleoso.
    3. Cuocete gli spaghetti al dente, scolateli e conditeli con il vostro pesto fresco di rucola selvatica. Buon appetito!

    Tisana rimineralizzante di melissa e rosa canina

    tisana rosa canina

    Infine ecco la ricetta +1, come non parlare infatti delle bacche di rosa canina utilissime in inverno, ma che si raccolgono a fine estate. Sono dei piccoli rubini che spiccano sui cespugli di rose, generalmente in boschi e colline. Utilizzeremo quindi le bacche per realizzarne tisane rimineralizzanti che potrete sorseggiare assieme ad una fetta di crostata vegan.

    Ingredienti

    • q.b.di bacche di rosa canina
    • q.b. di melissa foglie
    • q.b. di sciroppo d’agave
    • acqua di fonte o depurata
    bacche rosa canina

    Foto di Carmela Kia Giambrone

    Procedimento

    1. Una volta raccolte le bacche potrete utilizzarle fresche oppure facendole essiccare conservatele in barattoli di vetro e utilizzatele durante i mesi invernali in cui le ricariche di vitamine (soprattutto la C) sono utili e una manna dal cielo.
    2. Versate in una tazza 2-3 bacche ed un paio di foglie di melissa quindi aggiungete l’acqua bollente e coprite con un piattino, o se possedete una tazza per tisane con il suo coperchio.
    3. Lasciate in infusione per almeno 10 minuti quindi sorseggiate la vostra tisana schiacciando con un cucchiaio le bacche. Se lo gradite, aggiungete 1 cucchiaino di sciroppo d’agave.

    Ecco quindi come la natura ci regala meravigliosi ingredienti per realizzare con estrema semplicità ricette adatte ad ogni palato. Avete mai utilizzato le erbe spontanee in cucina?

    Carmela è nata a Bergamo e vive poco lontano da Milano. È una giornalista e si occupa da molti anni di alimentazione naturale, autoproduzione, ambiente e sostenibilità, tematiche che tratta anche nel suo blog equoecoevegan.it. "Adoro l’hummus di ceci e le patate, sotto ogni forma possibile", dichiara, mentre gli elementi che non devono assolutamente mancare in cucina per lei sono il coraggio ed un buon frullatore ad immersione, "perché l’improvvisazione necessita certo di idee ma soprattutto di strumenti pratici da utilizzare".

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