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Proprietà del ravanello: un depurativo naturale

Elena Rizzo Nervo

Il ravanello è un ortaggio della famiglia delle Crucifere (come cavoli e broccoli), conosciuto in botanica con il nome di Raphanus sativus e presente tra la frutta e verdura di stagione a maggio. La raccolta, infatti, avviene solitamente tra maggio e luglio, anche se quelli coltivati in serra si possono trovare tutto l’anno. L’origine è orientale, infatti viene coltivato da millenni in Cina e Giappone, ma è apprezzato anche in Europa, grazie alla veloce germinazione e alla facile coltivazione, adatta anche per un orto sul balcone. Di questo piccolo ortaggio si consuma generalmente la radice che da noi viene consumata cruda, mentre in altri paesi è usato anche cotto. Scopriamo, allora, con l’aiuto della dott.ssa Sarah Giuffrè – biologa nutrizionista –  il ravanello e le proprietà benefiche per cui è apprezzato anche in fitoterapia.

Varietà e valori nutrizionali

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Dalla buccia rossa (o bianca), polpa croccante e sapore leggermente piccante, il ravanello è una pianta monocarpica, ovvero produce un solo frutto all’anno. La radice è tonda e grossa, in quanto è ricca di proprietà nutritive utili per il successivo sviluppo del frutto e dei fiori (piccoli, di colore lilla o bianchi). “Ne esistono molte varietà, tonde, cilindriche o allungate, come il famoso daikon, comunemente chiamato rafano bianco: alcune, giapponesi, arrivano a sviluppare una radice di anche 50 kg, mentre in Italia generalmente si consuma la varietà radicola, dalla radice piccola e rossa”, specifica l’intervistata. È sempre la nutrizionista a svelarci gli ottimi valori nutrizionali di questo ortaggio, composto principalmente di acqua e povero di calorie: “100 grammi contengono circa 15 calorie suddivise in 63% carboidrati, 29% proteine e 8% lipidi”. Inoltre troviamo:

  • vitamina B (tra cui acido folico)
  • vitamina C
  • vitamina E
  • fosforo
  • potassio
  • magnesio
  • ferro

“Inoltre il ravanello è una fonte di carotenoidi, come beta-carotene, luteina e zeaxantina, utili per la vista, di sulforafano e di indoli, sostanze considerate antitumorali”, conclude la dott.ssa Giuffrè.

È chiaro come un tale patrimonio nutritivo conferisca al ravanello proprietà benefiche importanti. Vediamole insieme.

Ravanello: proprietà e benefici per la salute

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“Il ravanello ha proprietà benefiche molto interessanti, tanto che anticamente veniva usato come rimedio naturale contro febbre e infezioni della pelle”, sottolinea l’intervistata. In particolare il ravanello vanta proprietà:

  • diuretiche, utili in caso di infiammazione ai reni e bruciori durante la minzione
  • depurative, per la salute dei reni
  • sedative, contro tosse e bronchite, usato sottoforma di infusi o decotti
  • stimolanti dell’attività di fegato e cistifellea
  • lassative, seppur blande, attribuite ai semi di ravanello che contribuiscono a regolarizzare il transito intestinale in caso di stitichezza

“Il ravanello, inoltre, contiene fibre che danno sazietà e pochissime calorie, per cui si rivela utile nelle diete”.

Ma come utilizzarlo in cucina?

Uso alimentare del ravanello

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Ravanelli crudi

Questi ortaggi si possono conservare in frigo circa una settimana. È utile ricordare che per riconoscere dei ravanelli freschi occorre dare un’occhiata alle foglie, che non devono risultare appassite. Come abbiamo detto, in Italia questo ortaggio viene consumato principalmente crudo per insalate e contorni a piatti a base di pesce o carne. “Si presta molto bene al pinzimonio, per un pasto gustoso e sano, a patto di non esagerare con il condimento” – specifica la nutrizionista.  In questo caso, il nostro consiglio è di tenere in ammollo il ravanello in acqua fredda per qualche ora, in modo da aumentarne la croccantezza. Per un antipasto allegro, invece, i ravanelli si possono scavare per ottenere delle coppette da riempire con robiola ed erbette a piacere. Le foglie dei ravanelli, opportunamente lavate, si possono utilizzare, previa bollitura, per arricchire frittate o zuppe.

Ravanelli cotti

Per quanto i ravanelli cotti siano poco utilizzati, in realtà si prestano ad originali ricette, molto amate nella cucina vegana. Ad esempio, si possono cuocere in padella e utilizzare come condimento per il riso, in aggiunta a semi di zucca, oppure si può preparare un pesto leggero con foglie di ravanello, aglio e olio evo, da utilizzare per condire la pasta (chi non è vegano può aggiungere anche della ricotta). Per i più golosi, consigliamo, infine, i ravanelli fritti, da preparare con una pastella di farina, uova, latte, olio e sale, mentre se volete osare e utilizzarli come dolce, provate a glassarli, facendo cuocere acqua e zucchero fino a formare uno sciroppo.

Controindicazioni

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La dott.ssa Giuffrè sottolinea che “non ci sono interazioni tra il consumo di ravanelli e l’assunzione di farmaci o altre sostanze. Inoltre, non presenta particolari controindicazioni, tuttavia, un consumo eccessivo può causare gonfiore addominale”. Possiamo, infine, dire che non sono adatti in caso di colite, gastrite o calcoli renali.

I ravanelli hanno proprietà ottime, tuttavia le verdure di primavera con le quali variare e sperimentare piatti sani e gustosi non mancano: vi consigliamo, ad esempio, 5 ricette con gli agretti, ricchi di vitamine, oppure 3 ricette con le fave, leguminose che si prestano a un intero menù di primavera. Se invece conoscete altri modi per consumare i ravanelli, avete voglia di raccontarceli?

 

 

 

Giornalista pubblicista, Elena è nata a Bologna, dove vive e lavora. Per Il Giornale del Cibo si è sempre occupata di attualità, sana alimentazione e sostenibilità. Il suo piatto preferito é il Gâteau di Patate, "perché sa conquistare tutti, unendo gusto e semplicità". Per lei in cucina non può mancare una bottiglia di vino, "perché se c'è il vino c'è anche la buona compagnia".

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