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La spesa degli italiani secondo il Rapporto Coop

Angela Caporale
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    Non è una novità che il cibo per gli italiani abbia un valore culturale e sociale molto forte, esso è confermato anche dai dati come quelli raccolti dal ricco Rapporto Coop 2018 dedicato ad Economia, consumi e stili di vita della popolazione. Lo studio offre, infatti, uno spaccato non soltanto sulla spesa degli italiani, ma anche delle abitudini alimentari e delle priorità che si possono interpretare guardando nel carrello. Emerge, innanzitutto, il fatto che nessuno in Europa mangia tanta frutta e tanta verdura quanta in Italia, merito da un lato della persistenza della dieta mediterranea e, dall’altro, della crescente consapevolezza a proposito dell’importanza dell’alimentazione per la salute. Vediamo quindi quali sono le tendenze messe in luce dai dati Coop.

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    Songsak P/shutterstock.com

    Rapporto Coop 2018: ecco i trend della spesa degli italiani 

    In Italia un quinto dei consumi delle famiglie è dedicato all’alimentazione, un vero e proprio primato in Europa, condiviso con altri paesi dell’area mediterranea come Spagna e Francia. Un primo dato che sottolinea come il cibo mantenga un ruolo economico e sociale unico e peculiare.

    Cambia, però, quello che viene messo nel carrello. Si consumano, infatti, meno carne e meno alimenti ricchi di zuccheri, mentre si mantiene stabile o cresce l’acquisto di frutta, verdura, pesce e cereali integrali. Dal punto di vista dei macronutrienti, i consumatori scelgono fibre e proteine a scapito dei grassi saturi. Il Rapporto Coop suggerisce come gli italiani siano particolarmente ricettivi alle evoluzioni e alle innovazioni in campo alimentare, tant’è che dopo il boom dei consumi dei primi anni 2000, oggi le porzioni sono ridotte (2,7 kg di cibo al giorno) e più bilanciate.

    L’esposizione mediatica del cibo tra programmi televisivi, food blogger e Instagram ha portato l’alimentazione alla ribalta e, come spesso accade quando un fenomeno esce dalla nicchia, sono molte le voci autorevoli che si spendono per diffondere messaggi orientati al consumo consapevole. Durante le ultime edizioni di Masterchef, per fare un esempio, molto è stato detto a proposito dell’importanza di evitare gli sprechi alimentari, mentre è altrettanto esemplificativo il successo di alcuni dietisti, nutrizionisti e divulgatori scientifici, come Marco Bianchi o Lisa Casali, sui social, tanto che vantano numeri da veri influencer.

    Scopriamo i trend più interessanti a proposito della spesa degli italiani nel 2018 e cosa raccontano di come sta cambiando il nostro rapporto con il cibo.

    La salute a tavola è una priorità

    Sin dai primi dati presentati nel rapporto emerge come, per gli italiani, sia sempre più forte la consapevolezza che la salute si cura anche a tavola. Ciò si riflette sia nella scelta dei beni da acquistare (cereali integrali, frutta, verdura) che nelle abitudini di consumo: è aumentata del 10% la percentuale di italiani che oggi segue le indicazioni di un nutrizionista per una colazione sana.

    Molto interessante il dato a proposito dei consumi di carne rossa che, secondo le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, dovrebbe arrivare in tavola al massimo una volta alla settimana. Gli italiani, soprattutto le donne, si dimostrano da questo punto di vista piuttosto disciplinati e consapevoli dell’esigenza di introdurre una varietà di fonti proteiche nella dieta, per esempio aumentando la frequenza di consumo di legumi che arriva a 3 volte alla settimana. D’altro canto, nonostante il record europeo, gli italiani ancore non consumano abbastanza frutta e verdura: questi cibi dovrebbero infatti, nel complesso, trovare spazio cinque volte al giorno.

    Come anticipato, le donne rispettano maggiormente gli equilibri della dieta sana, mentre gli uomini “sgarrano” più spesso. Mangiare sano è una priorità che assume importanza con il passare degli anni: complessivamente, la fascia tra i 18 e i 35 anni segue una dieta sana nel 71% dei casi, percentuale che sale al 77% tra i 56 e i 65. Si tratta di una differenza che si spiega su più livelli: la disponibilità economica, ma anche la crescita delle preoccupazioni a proposito della salute.

    colazione sana

    Olga Miltsova/shutterstock.com

    Il biologico fuori dalla nicchia

    Una seconda tendenza, confermata anche dagli ultimi dati a proposito del mercato del biologico in Italia, è la preferenza degli italiani per il bio. Una scelta non più di nicchia, ma che trova sempre più spazio anche nella grande distribuzione organizzata, negli ipermercati e nei discount. Ben l’88% delle famiglie è oggi acquirente abituale di prodotti biologici: una priorità che, oramai, supera le mura domestiche, tant’è che anche in viaggio gli italiani cercano locali che certifichino i prodotti utilizzati. Il Mipaaf, inoltre, ha di recente introdotto una misura specifica per certificare anche le mense.

    Gli italiani scelgono il biologico poiché offre maggiori garanzie di qualità e sostenibilità. Una novità del 2018, infatti, è l’ingresso dei fattori ambientali e sociali come elemento che condiziona le scelte alimentari. Secondo il 94% degli intervistati dal Censis per un’indagine riportata nel rapporto Coop, il grado di trasparenza e correttezza dell’etichettatura è molto importante nella scelta di un alimento. Green, biodegradabile, vegetale e plastic free sono gli elementi che gli italiani cercano più spesso mossi dall’esigenza di seguire una spesa sostenibile.

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    Sperimentare e innovare, anche in cucina

    Infine, crescono nettamente i consumi di specialità etniche, cibi dietetici e più in generale di tanti prodotti innovativi o esotici. Un esempio è quello dellalga spirulina, considerato un vero e proprio superfood, ma sono sempre più ricercate anche canapa, crusca e curcuma. Nello stesso filone il rapporto Coop colloca anche la crescita del 4,3% delle vendite da piccoli produttori: essi “intercettano desideri e aspirazioni di un consumatore che ha a cuore l’innovazione, la sperimentazione, il chilometro zero, l’origine locale dei prodotti, tutti attributi che i produttori di nicchia riescono a garantire in maniera più efficace di quanto non sia in grado di sostenere la produzione di massa.”

    In conclusione, gli italiani sono meno tradizionalisti e sempre più aperti al cambiamento in cucina, tant’è che sono addirittura il traino e l’avanguardia rispetto al rispetto della salute e della sostenibilità quando scelgono cosa mettere nel carrello della spesa. Guardando al futuro, i consumi continueranno ad essere fluidi, proseguirà il trend legato alla curiosità e alla sperimentazione delle innovazioni e si immagina che lo stile alimentare prevalente sarà il “biosalutismo”. Gli italiani, dunque, sempre più “flexitariani”, consapevoli, attenti e, auspicabilmente, in salute. Vi rispecchiate in queste scelte?

    Passaporto friulano e cuore bolognese, Angela vive a Udine dove lavora come giornalista freelance. Per Il Giornale del Cibo scrive di attualità, sociale e food innovation. Il suo piatto preferito sono i tortelloni burro, salvia e una sana spolverata di parmigiano: comfort food per eccellenza, ha imparato a fare la sfoglia per poterli mangiare e condividere ogni volta che ne sente il bisogno.

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