Raduno Bagnato, Raduno Fortunato?

Adriana Angelieri

di Redazione.Cos’è successo durante il raduno del 13 marzo scorso? Patrizio ci racconta una festa dai risvolti inaspettati.’Per gli eventi c’è sempre un’indicazione: in caso di maltempo… Nel nostro caso l’indicazione implicita era ‘in caso di maltempo…sfiga!’, perchè si trattava di un vero e proprio pic-nic/festa campestre e di conseguenza non c’erano purtroppo alternative.La giornata qui a Bolgona si prospettava veramente terribile, pioveva e faceva freddo. Noi – Silvia, Martino, io e Syusy – siamo andati comunque sul luogo del delitto, dove abbiamo trovato solo il camioncino della CIR che, fedele alla linea, è arrivato pieno di cose da mangiare! Ci siamo riparati sotto alla yurta che Syusy aveva montato nel suo Orto dei Giusti e, infreddolitissimi, abbiamo cominciato a chiacchierare, a mangiare qualche dolcino intinto nel vino rosso e abbiamo approfittato della situazione per fare una interessante riunione come redazione del Giornale del Cibo. Martino ha condiviso una serie di idee e, quando abbiamo fatto un sopralluogo per capire dove gli orti potranno essere coltivati, è rimasto colpito dalla bellezza del posto e dalla vastità di questo potenziale orto. Nonostante la presenza di alcuni amici, rimanevamo però un gruppo sparuto di persone e all’una e mezza abbiamo deciso che la festa purtroppo era fallita a causa del maltempo. A quel punto io, Silvia, Martino e Zoe siamo scesi a valle, naturalmente carichi di cibo perchè ci siamo sentiti in dovere – per non sprecare – di mangiare tutto quello che potevamo. Inaspettatamente, alle 14.30 Syusy mi ha richiamato per dirmi che la situazione si era animata: varie persone, sfidando il maltempo, si erano presentate in via dei Colli, all’Orto dei Giusti, per partecipare alla nostra festa! Naturalmente non si trattava di una folla, in tutto saranno state alcune decine di persone, ma proprio perchè è stata un’impresa notevolissima raggiungere i colli con quel freddo, quelle che sono venute erano molto motivate, carine, interessate e interessanti. Abbiamo ricevuto una serie di proposte per usare la yurta in feste dedicate alla natura, agli orti e ad altre manifestazioni tipo il Green Social Festival e abbiamo avuto proposte per fare eventi nell’orto all’interno della yurta già montata. Sono venuti anche dei gruppi di ragazzi che fanno teatro di strada, molto legati alla natura, che desideravano approfondire le tematiche e darci altri appuntamenti per il futuro.Alla fine, contro ogni aspettativa, possiamo dire che è stata una festa riuscita, anche se il tempo non poteva accanirsi più di così! Martino si è fatto tornare la febbre, a me è tornato il mal di gola. Insomma, l’unica sana perchè non demorde è Silvia, a cui però forse a fatto male troppa mortadella… Speriamo di dare appuntamento agli utenti del Giornale del Cibo per qualche altra occasione, augurandoci che il tempo sia più clemente.Al di là della festa, però, per noi è stato molto importante anche avere avuto occasione, durante il Green Social Festival, di verificare la presenza di una serie di interessi, temi, elementi e associazioni che hanno a che fare con la terra, l’orto, il cibo, ma soprattutto con il rapporto che singole persone – privatamente o pubblicamente, organizzati o meno – hanno con il cibo e con la coltivazione. Abbiamo verificato che queste potenzialità esistono e nei prossimi mesi cercheremo di approfondire queste tematiche sul Giornale del Cibo. I contenuti di cui abbiamo parlato dentro la yurta durante gli incontri dovranno trovare posto sul sito, in modo che tutti abbiamo la possibilità di leggere, capire, collegarsi.Il Green Social Festival, di cui io ho presentato il primo incontro-spettacolo con Andrea Segrè, Preside di Agraria, dedicata all’acqua (il titolo era Waterfront, Il fronte dell’acqua) e durante il quale la yurta che abbiamo montato in piazza Re Enzo è stata attiva per tutti e 4 i giorni, è stata un’occasione per prendere contatto con queste realtà.Sempre a proposito del Giornale del Cibo, sabato c’è stato molto interessante l’incontro con Martino, al quale c’erano anche Silvia e Serena e Stefano Bicocchi, in arte Vito, che avendo il padre cuoco professionale ed essendo lui appassionato di cucina e autore di diversi libri di ricette ha partecipato a questo dibattito. Ne abbiamo approfittato per parlare del sito, l’abbiamo utilizzato e fatto vedere ai partecipanti, abbiamo visto come funziona e, soprattutto, che funziona. Speriamo di aver trovato qualche altro affezionato!

Siciliana trasferita a Bologna per i tortellini e per il lavoro. Per Il Giornale del Cibo revisiona e crea contenuti. Il suo piatto preferito può essere un qualunque risotto, purché sia fatto bene! In cucina non devono mancare: basilico e olio buono.

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