La ristorazione collettiva alla prova del futuro nel Summit al CIRFOOD DISTRICT

Angela Osti
3 minuti

     

    “Spesso veniamo dati per scontati, ci chiamano “mensaioli” in modo dispregiativo, ma per noi non è così! Mensa significa tavola e attorno alla tavola fin dal passato si condividono emozioni. È convivialità, ma è anche un posto dove si fanno affari, oggi come in passato. Ha la stessa radice di mente, infatti dietro al nostro lavoro c’è tanto studio, tanta innovazione ma anche passione. E noi ne siamo orgogliosi”. Un messaggio che va dritto al punto. Sono state queste le parole di Chiara Nasi, Presidente di CIRFOOD durante l’intervento conclusivo del Primo Summit della Ristorazione Collettiva, organizzato al CIRFOOD DISTRICT nella Giornata Mondiale dell’Alimentazione.

    Un evento volto a portare luce su un settore strategico per il Paese, a cui Il Giornale del Cibo non poteva mancare! Vediamo cosa è emerso, tramite il racconto dei panel e di alcuni degli interventi di esperti, Istituzioni e player del settore presenti.

    Primo Summit della Ristorazione Collettiva: come valorizzare un settore così strategico?

    Photo Credits CIRFOOD

    “Vorremmo creare un appuntamento annuale, una sorta di Stati Generali della Ristorazione Collettiva – ha annunciato Nasi – per ridare la giusta importanza al settore”. La ristorazione collettiva è un settore strategico per il nostro Paese e, in particolare dopo gli anni difficili della pandemia, necessita di risposte concrete dalle Istituzioni e di un nuovo storytelling, più attrattivo e valorizzante. 

    Questo il focus dell’evento che si è tenuto lunedì 16 ottobre, con la moderazione del giornalista Roberto Arditti, che ha visto anche la presentazione dei dati della ricerca Ipsos per l’Osservatorio CIRFOOD DISTRICT su Generazione Z e rapporto con cibo e ristorazione.

    I 4 panel della giornata, tra Codice Appalti, futuro del lavoro, GenZ e innovazione

    Photo Credits CIRFOOD

    L’evento ha rappresentato anche un’importante occasione per far sentire la voce del comparto, che chiede un cambiamento. Tramite le parole della Presidente Nasi, le aziende della Ristorazione Collettiva hanno chiesto alle Istituzioni di riconoscere il giusto prezzo al servizio offerto, tramite gli adeguamenti Istat dati dall’inflazione e con la modifica del Codice degli Appalti, affinché la ristorazione collettiva, data la sua specificità, abbia una sezione distinta e dedicata.

    Nuovo Codice Appalti e futuro del lavoro

    Photo Credits CIRFOOD

    Durante il primo panel, dedicato proprio al nuovo Codice Appalti, hanno discusso Alessandro Botto, professore Facoltà di Giurisprudenza LUISS di Diritto e Regolazione dei Contratti Pubblici, Eugenio Dalli Cardillo, avvocato specializzato in contratti pubblici, Corrado Giannone, tecnologo alimentare esperto in ristorazione collettiva e collaboratore di Ristorando, e Andrea Laguardia, direttore Legacoop Produzione e Servizi in dialogo con il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, Giuseppe Busia. “Sono due i pilastri da tenere come riferimento per un’azione di revisione che si rende necessaria per la Ristorazione Collettiva – ha dichiarato Busia – qualità ed equilibrio contrattuale. Il legislatore ha fatto uno sforzo importante con il nuovo Codice degli Appalti, ma non fino al punto di riconoscere la specificità dei singoli settori”. Aspetto che, però, risulta evidentemente cruciale, soprattutto se si considera l’apporto sia in termini nutrizionali che educativi, che le aziende del comparto, come sottolineato da Chiara Nasi, offrono ogni giorno, essendo quello della ristorazione collettiva un servizio pubblico essenziale.

    Gli ospiti del secondo panel in programma nella mattinata, Luca Sartelli, Human Resources & Organization Executive Director CIRFOOD, Michel Martone, giurista, già Viceministro del lavoro e delle politiche sociali, Maurizio Lupi, deputato, Presidente intergruppo parlamentare per la sussidiarietà, Vincenzo Colla, Assessore allo sviluppo economico e green economy, lavoro, formazione e relazioni internazionali della Regione Emilia-Romagna e Monja Caiolo, Segretaria nazionale Filcams Cgil, si sono confrontati sulla tematica “Futuro del lavoro, nuove professionalità e valore della formazione” in campo food. “Soffriamo di una carenza di candidati nel settore – ha sottolineato durante il suo intervento Sartelli – così come stanno diminuendo studenti e studentesse nelle scuole alberghiere. Lo storytelling nella ristorazione collettiva va implementato. Dobbiamo parlare ai giovani, trasmettere la cultura del cibo ai nostri ragazzi e ragazze, questo è un settore fondamentale per il nostro Paese!”. A fargli eco anche il presidente dell’intergruppo parlamentare per la sussidiarietà, Maurizio Lupi: “Se vogliamo guardare al futuro – ha precisato – dobbiamo puntare alla formazione permanente, che include anche le competenze non cognitive, fondamentali per affrontare la realtà”.

    GenZ, rapporto con il cibo e storie di innovazione 

    Photo Credits CIRFOOD

    Ad aprire i lavori nel pomeriggio Guendalina Graffigna, psicologa e portavoce del Comitato Scientifico del CIRFOOD DISTRICT che ha evidenziato come psicologia e alimentazione siano legate. “Il cibo è crocevia di tanti aspetti: sta alla base del commercio, tiene unita la società, esprime valori importanti dell’identità, è connesso con il benessere o il malessere. Il cibo è multidisciplinarietà. E il CIRFOOD DISTRICT rappresenta tutto questo. E’ un luogo di confronto, un luogo di sperimentazione, per interrogarsi, per trovare soluzioni creative e innovative guardando alle nuove generazioni come la GenZ, una generazione che sa di futuro, ma che è anche molto provata dagli anni della Pandemia”. 

    Photo Credits CIRFOOD

    A seguire, dopo la presentazione della ricerca condotta da Ipsos sulla GenZ e il suo rapporto con il cibo e la ristorazione, Paolo Crepet, psichiatra, sociologo e autore, Enzo Risso, direttore scientifico Ipsos e Roberto Arditti hanno commentato i risultati evidenziati nell’indagine. “Si torna al cibo convivio – ha sottolineato Risso – la GenZ ama mangiare fuori, spinta dalla voglia di passare tempo con gli amici o con la famiglia. Il cibo è veicolo di condivisione (anche social) e aiuta a generare legami”. Paolo Crepet si è invece soffermato sul valore del cibo: “Il cibo nella storia ha sempre avuto la caratteristica di essere collegato all’attesa: aspetto la sfoglia per poter mangiare la pasta. Poi con la fretta di mangiare è nato il fast food, il volere stare insieme”. 

    L’ultimo panel del Summit della Ristorazione Collettiva ha dato spazio all’innovazione, grazie ai progetti presentati da Marco Campagna, Innovation & Strategy Director CIRFOOD, Daniele Del Rio, presidente Fondazione OnFoods e Deborah Piovan, agricoltrice e divulgatrice. “Innovare significa gestire il cambiamento – ha affermato Campagna – Il nostro Paese deve affrontare sfide importanti in un contesto che vede un calo demografico, una crisi di risorse e nuove esigenze espresse dalla GenZ”. 

    Volete rivedere l’evento o sfogliare la gallery? Potete accedere o registrarvi sul sito del CIRFOOD DISTRICT.


    Credits immagine in evidenza: Foto di CIRFOOD

     

    Caffè, caffè, caffè! Ecco cosa non può mancare in cucina (oltre al parmigiano) per Angela. Giornalista pubblicista, cresciuta a serie tv e Nutella. Vive a Rovigo. Dopo la laurea in lingue alla Ca’ Foscari di Venezia e un passato come speaker radiofonica, approda al Giornale del Cibo dove scrive di eventi, eccellenze alimentari e gustose curiosità!

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