Nasce il portale dell’Osservatorio CIRFOOD DISTRICT per promuovere una cultura del cibo sostenibile e innovativa

Alessia Rossi
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    Nel mondo quasi una persona su tre nel 2020 non ha avuto accesso a un’alimentazione adeguata e continuativa anche a causa della pandemia, stando all’ultimo rapporto FAO 2021. Non è tutto, perché gli effetti dell’emergenza sanitaria e della conseguente chiusura delle scuole e dei servizi di refezione scolastica hanno evidenziato come bambini e adolescenti siano più esposti al rischio di povertà materiale, educativa e alimentare. In questo contesto, emerge quindi chiaramente come sia sempre più necessario e urgente elaborare nuove strategie per ​​il futuro della nutrizione e del food service.

    Non a caso, proprio in occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione 2021, CIRFOOD, tra le maggiori imprese italiane nel campo della ristorazione organizzata, ha inaugurato il lancio del portale dell’Osservatorio CIRFOOD DISTRICT, una piattaforma che raccoglie i risultati delle analisi e delle ricerche realizzate con l’obiettivo di diffondere una maggiore consapevolezza collettiva sui temi della nutrizione. Come ha spiegato Chiara Nasi, Presidente di CIRFOOD, “questo passaggio anticipa la prossima inaugurazione del CIRFOOD DISTRICT, il nostro centro di ricerca, di cui l’Osservatorio sarà un laboratorio virtuoso di indagine e sperimentazione per la promozione di una cultura sostenibile e innovativa sul valore del cibo”.

    Per parlare dell’Osservatorio, delle ricerche che si possono trovare sul sito e di qual è il ruolo della ristorazione collettiva in un mondo segnato dalla pandemia, abbiamo intervistato Daniela Fabbi, Direttore Comunicazione e Marketing CIRFOOD: ecco cosa è emerso.

    L’Osservatorio CIRFOOD DISTRICT e il ruolo della ristorazione collettiva: intervista a Daniela Fabbi

    Composto da un team di professionisti e coadiuvato da importanti Istituti di ricerca, l’Osservatorio CIRFOOD DISTRICT nasce con l’obiettivo di ascoltare e osservare le esigenze dei consumatori, cambiate in seguito alla pandemia. Questo perché dalle crisi nascono sempre nuove opportunità: le ricerche e le indagini portate avanti dall’Osservatorio mirano a indirizzare l’attività di progettazione del futuro CIRFOOD DISTRICT, allo scopo di trovare soluzioni innovative che puntino a un miglioramento dei modelli alimentari – che dovranno essere sempre più sani, sostenibili e accessibili – e dei servizi di welfare a essi connessi, come emerso dall’intervista a Daniela Fabbi.

    daniela fabbi

    Dott.ssa Fabbi, il CIRFOOD DISTRICT sarà un importante centro di ricerca e sperimentazione sulla nutrizione e l’innovazione in ambito di food service: come si colloca rispetto all’attività di CIRFOOD e ai suoi obiettivi? Qual è la cultura del cibo che volete promuovere?

    D.F.: “Il CIRFOOD DISTRICT, che aprirà il prossimo anno, nasce in coerenza con la visione Feed the Future (Nutrire il futuro) che ispira CIRFOOD nel modo di fare impresa e guardare al domani per migliorare gli stili di vita delle persone nel rispetto dell’ambiente. L’attività del CIRFOOD DISTRICT sarà quindi quella di sperimentare insieme il futuro della società, partendo proprio dal cibo e dalla condivisione delle esperienze, per immaginare, conoscere e anticipare il domani, dando vita a nuove risposte.

    L’obiettivo è sviluppare soluzioni legate alla nutrizione, al benessere e al foodservice attraverso la creazione di connessioni e sinergie che vedano protagoniste tutte quelle realtà capaci di fare innovazione sul cibo e sui servizi di ristorazione per generare valore per le persone, per i territori e le comunità. Il CIRFOOD DISTRICT, oltre a luogo di ricerca, innovazione, coprogettazione e formazione, sarà uno spazio dedicato alla condivisione e alla diffusione di una prospettiva culturale e sociale sul futuro del cibo fondata sui principi di sostenibilità e accessibilità”.

    CIRFOOD DISTRICT

    © CIRFOOD DISTRICT

    In occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione avete inaugurato il nuovo sito dell’Osservatorio CIRFOOD District. Può farci una panoramica delle ricerche che avete reso pubbliche e che si possono trovare pubblicate?

    D.F.: “Per portare un contributo positivo alla società è fondamentale conoscerla, ecco perché CIRFOOD, da sempre, investe nell’ascolto di tutti i propri clienti e consumatori. Capire quali siano le nuove esigenze delle persone, soprattutto post pandemia e indagare e monitorare insight e trend è necessario per proporre al mercato soluzioni utili, concrete e rispondenti al cambiamento in atto.

    CIRFOOD ha un Osservatorio privilegiato poiché raggiunge, con i propri servizi di ristorazione, consumatori di tutte le età su tutto il territorio italiano, e investe in studi, con importanti Istituti di ricerca, per capire i desiderata di ogni pubblico di riferimento.

    Alcune analisi dell’Osservatorio CIRFOOD DISTRICT, realizzate con SWG e Il Giornale del Cibo, sono state dedicate a capire il mondo degli adulti di domani, ovvero i bambini delle scuole dove la ristorazione scolastica ha un forte valore sociale, non solo dal punto di vista nutrizionale ma anche educativo e relazionale. Su questo aspetto si possono poi trovare ricerche che trattano il rapporto di genitori e figli di fronte al cibo e l’importanza di una corretta alimentazione per crescere bene evitando i rischi dell’ obesità infantile, purtroppo sempre più in crescita in Italia. I dati dell’Istituto Superiore di Sanità rilevano che, nel 2019, il 20,4% dei bambini era in sovrappeso e il 9,4% obeso e la situazione è nettamente peggiorata con l’assenza del servizio di ristorazione scolastica durante il lockdown dove, come dichiarano i genitori nella ricerca condotta da IPSOS per l’Osservatorio CIRFOOD DISTRICT, quasi un bambino su tre è aumentato di peso.

    Sono poi state pubblicate altre ricerche condotte con la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli sul rapporto tra cibo e cittadinanza nel quale si indagano le azioni possibili per estendere diritti, educazione, inclusività, sostenibilità e qualità nel sistema alimentare, e un’altra su cibo e innovazione sociale per nutrire nuove pratiche in risposta ai bisogni emergenti. Infine, con Nomisma e con Il Giornale del Cibo una ricerca sulla pausa pranzo degli italiani per indagare le abitudini per il pranzo fuori casa e come si vorrebbe migliorare questo importante pasto della giornata.

    Nel portale dell’Osservatorio CIRFOOD DISTRICT si possono trovare tutte queste ricerche, con l’intento di condividerne i contenuti, cercando di informare, sensibilizzare e creare consapevolezza sul valore del cibo”.

    cuoco cucina sana

    REDPIXEL.PL/shutterstock.com

    Anche attraverso l’attività dell’Osservatorio, CIRFOOD continua a dare valore all’ascolto: dei clienti, dei territori, dei propri dipendenti, come anche Il Giornale del Cibo ha avuto occasione di raccontare, ad esempio, attraverso le comuni campagne di sensibilizzazione “Crescere a Tavola” o “Buona Pausa Pranzo”. Avete in cantiere nuove ricerche che possiamo anticipare ai nostri lettori? Quali saranno le prossime tematiche di indagine e perché?

    D.F.: “L’Osservatorio CIRFOOD DISTRICT, nato proprio per poter ascoltare e osservare i cambiamenti e i nuovi bisogni dei consumatori, ha anche l’obiettivo di indirizzare l’attività di progettazione di CIRFOOD per trovare nuove soluzioni orientate al miglioramento dei modelli alimentari e dei servizi a essi connessi. Se le crisi portano opportunità di cambiamento, siamo chiamati a coglierle per non riproporre gli schemi del passato davanti a esigenze che sono mutate.

    Dopo la pandemia si sono modificate le nostre consuetudini di acquisto, di fruizione e di consumo e sono emerse nuove esigenze legate al benessere e a nuovi stili di vita, e le prossime ricerche andranno proprio a indagare come queste hanno influito sulle nuove abitudini in pausa pranzo e sulla richiesta di servizi di welfare.

    Gli output delle ricerche continueranno a essere le linee guida sulle quali CIRFOOD investirà per portare soluzioni a valore aggiunto al mercato. CIRFOOD continuerà quindi a pensare al domani in ottica intergenerazionale, con scelte etiche, responsabili, accessibili e innovative per continuare a garantire sviluppo e crescita sociale”.

     

    Con la pandemia tutto sembra essere mutato, anche nel mondo dell’alimentazione. Sono infatti cambiate le abitudini, i luoghi, le modalità di fruizione e sono aumentate anche le disuguaglianze, inasprendo le difficoltà di accesso al cibo e abbassando la qualità dei pasti per moltissime persone, spesso bambini. Questo panorama, tuttavia, ha anche favorito lo sviluppo di innovazioni e soluzioni per rispondere alle nuove sfide e ai nuovi bisogni di lavoratori e famiglie. In questo contesto, qual è il ruolo della ristorazione collettiva, sia nel garantire a tutte le comunità una nutrizione sana, buona e sicura, sia nei confronti del sistema socio-economico del Paese?

    D.F.: “Ad oggi, secondo le stime della FAO, sono circa tre miliardi – pari al 40% della popolazione mondiale – le persone che non possono accedere a un’alimentazione sana ed equilibrata, a causa dell’acuirsi delle conseguenze generate dalla crisi climatica, dalla pandemia e da modelli alimentari poco sostenibili ed equi. Il settore della ristorazione collettiva, in questo contesto, assume un ruolo importante perché assicura a tutte le comunità una nutrizione sana, buona, sostenibile e accessibile, grazie a imprese che possono annoverare un’esperienza consolidata e, come nel nostro caso, una presenza radicata nel territorio italiano.

    Al contempo, siamo consapevoli dell’importanza della ristorazione collettiva per il sistema socio-economico del Paese, sia per lo sviluppo di tutta la filiera agroalimentare, sia per il grande impatto occupazionale che genera.

    Il nostro settore, infatti, impiega circa 150.000 lavoratori, di cui oltre l’80% donne. Un dato, quest’ultimo, particolarmente importante, evidenziato anche dalla ricerca condotta da IPSOS per l’Osservatorio CIRFOOD DISTRICT, secondo cui le famiglie italiane riconoscono alla ristorazione collettiva un ruolo strategico per quanto riguarda l’occupazione femminile.

    Tale importanza è stata altresì riconosciuta dalle Istituzioni che, attraverso il PNRR, hanno previsto investimenti volti alla costruzione di nuove mense scolastiche e alla creazione, di conseguenza, di nuovi posti di lavoro. Secondo i dati di Oricon – Osservatorio Ristorazione Collettiva e Nutrizione, gli investimenti del PNRR potrebbero comportare 10.000 nuove opportunità di lavoro nella ristorazione collettiva e il passaggio dal tempo normale al tempo pieno per 164.000 bambini, favorendo così il diritto di fruire del servizio di refezione scolastica. Un punto di partenza importante, che auspichiamo possa essere rafforzato sempre più nel tempo, al fine di garantire presto, a tutte le famiglie italiane, un servizio fondamentale per il contrasto alla povertà educativa e alimentare”.

    L’Osservatorio CIRFOOD DISTRICT si presenta quindi come un importante spazio di ascolto dei bisogni della contemporaneità, per trovare soluzioni sostenibili. In attesa dell’apertura del CIRFOOD DISTRICT, Il Giornale del Cibo continuerà a seguire ciò che emergerà da ricerche e indagini.

    È nata vicino a Bologna, ma dopo l'università si è trasferita a Torino per due anni, dove ha frequentato la Scuola Holden. Adesso è tornata a casa e lavora come ghost e web writer. Non ha molta pazienza in cucina, a parte per i dolci, che adora preparare insieme alla madre: ciambelle, plumcake e torte della nonna non hanno segreti per lei. Sta imparando a tirare la sfoglia come una vera azdora (o almeno, ci prova).

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