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Pausa pranzo davanti al pc: quali sono le conseguenze psico-fisiche?

Angela Caporale
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    Pranzare fuori casa, durante la settimana, è un’abitudine sempre più diffusa nel nostro Paese: il Rapporto ristorazione 2018 della Fipe – Federazione Italiana Pubblici Esercizi – ha confermato infatti una crescita rispetto al 2017 e ha evidenziato che il 66,7% degli italiani consuma questo pasto fuori casa di media una o due volte al mese. Si tratta di uno dei numerosi cambiamenti che coinvolgono la pausa pranzo, utilizzata da molti anche per navigare in internet, stare sui social e leggere. Eppure, i dati dell’indagine Doxa Ancit rilevano che il 24% degli intervistati resti a mangiare in ufficio, invece che fare un salto fuori, magari passando il tempo al computer, un’abitudine che, però, potrebbe costare caro in termini di salute sul lungo periodo. Infatti, esistono diversi studi che sottolineano come trascorrere la pausa pranzo davanti a uno schermo faccia ingrassare e abbia altri effetti negativi sia in termini fisiologici che di produttività.

    Mangiare davanti al pc fa ingrassare?

    Trascorrere la pausa pranzo davanti al computer dà talvolta l’illusione di perdere meno tempo per poter sbrigare, durante l’ora del pasto, alcune faccende che altrimenti resterebbero indietro. Ciò che accade, però, è che l’attenzione viene deviata dall’attività principale, ovvero il mangiare, portando le persone a masticare di meno e ingerire il cibo più velocemente.

    Uno studio dell’Università di Bristol, pubblicato sulla rivista American Society for Nutrition, ha provato a misurare le differenze tra una pausa pranzo lontana dalla scrivania e una proprio sul posto di lavoro.

    Sono stati esaminati, infatti, due gruppi di persone a cui è stato chiesto di pranzare nell’uno o nell’altro modo per un determinato periodo di tempo. Alla fine i ricercatori hanno osservato che chi pranzava davanti al computer si sentiva sistematicamente meno sazio dei colleghi, ragion per cui tendeva molto più frequentemente a fare uno spuntino molto presto, sempre restando di fronte allo schermo e senza badare troppo a ciò che si ingerisce. Inoltre gli stessi ricercatori, guidati dal professor Jeff Brunstrom, hanno osservato come mangiare davanti al pc abbia rallentato anche il processo di metabolizzazione del cibo.

    Di fatto, mangiando alla scrivania si tende a riempirsi di più cibo, senza prestare la dovuta attenzione a quantità e qualità, e riducendo le possibilità di arrivare ad un senso di sazietà al momento giusto. Questi elementi, uniti con il rallentamento del metabolismo, fanno sì che si sia osservato come trascorrere la pausa pranzo al pc possa portare anche ad ingrassare, indipendentemente dal fatto che la “schiscetta” sia bilanciata o meno.

    mangiare davanti al pc

    fizkes/shutterstock.com

    Maggior rischio di sviluppare la sindrome metabolica

    Un altro studio condotto dalla Hiroshima University e presentato durante un congresso dell’American Heart Association solleva un’altra criticità connessa a questa cattiva abitudine alimentare. L’obiettivo, in questo caso, era indagare le conseguenze sull’organismo per chi mangia molto velocemente.

    Partendo da un campione omogeneo di uomini e donne di età compresa tra i 50 e i 55 anni, tutti che non presentavano alcun segnale di sindrome metabolica, sono stati formati tre gruppi sulla base della velocità ad alimentarsi. Dopo cinque anni, i ricercatori hanno reso pubblici i primi risultati: l’11,6% di chi era parte del gruppo di chi mangia velocemente aveva sviluppato nel frattempo la sindrome metabolica, a fronte del 6,5% tra quelli che mangiano ad una velocità normale e il 2,3% dei più lenti.

    Ma non soltanto. Infatti, lo stesso studio ha permesso di osservare come chi mangia più veloce tende ad avere un aumento di peso più rilevante, valori di glicemia a digiuno più alti e un girovita più largo. Fattori che si riscontrano, non da soli, anche nel paziente obeso, ragion per cui i risultati della ricerca fanno pensare anche ad etichettare il mangiare troppo velocemente come fattore di rischio per questa patologia che, a sua volta, rappresenta fattore di rischio per diabete e malattie cardiovascolari.

    conseguenze mangiare al pc

    Shutterstock.com

    Altri danni per la salute

    Esistono, inoltre, anche altri potenziali effetti negativi sulla salute determinati da una pausa pranzo trascorsa davanti al computer. Intervistata dalla rivista Focus, la docente di Nutrizione per il Benessere dell’Università degli Studi di Milano, Evelina Flachi, spiega come mangiare davanti al pc molto velocemente può portare a:

    • tensione nervosa,
    • pancia gonfia,
    • mal di testa,
    • calo della vista,
    • dolori articolari e muscolari legati alla postura.

    Muoversi dalla scrivania almeno per la pausa pranzo è, dunque, fondamentale per consentire all’organismo di mantenersi in salute.

    Un calo anche per la produttività

    Un pasto veloce, direttamente al pc, ha un impatto anche sulla produttività, come confermato anche dalle linee guida del Dipartimento di scienze bio-agroalimentari. Si stima che il calo di produttività si assesti intorno al 20% per chi non stacca mai durante la pausa pranzo. Cambiare aria, anche soltanto pranzare in un locale destinato soltanto a mangiare, aiuta il cervello a staccare dalle attività lavorative. Un break fondamentale per poi rientrare al computer, raccogliere le idee e far partire il pomeriggio in maniera produttiva.

    Uno studio dell’Università di Heriot-Watt di Edimburgo si è spinto oltre suggerendo ai lavoratori di uscire letteralmente dall’ufficio e consumare il pasto in un parco, o almeno in un luogo da cui è possibile allargare lo sguardo sul verde. Solo questo elemento ha un impatto tale sull’umore da aiutare, poi, ad essere più concentrati e ridurre fatica e stress.

    In conclusione, esperti e nutrizionisti non hanno dubbi nel condannare la tendenza mangiare davanti al pc, un’abitudine fortunatamente poco diffusa ancora in Italia dove sopravvive la cultura del pranzo come pasto fondamentale della giornata. Tuttavia, è importante non abbassare la guardia, ricordarsi di masticare sempre con calma e attenzione i cibi, cercando di evitare le distrazioni. Vi capita mai di pranzare effettivamente al pc?

    Passaporto friulano e cuore bolognese, Angela vive a Udine dove lavora come giornalista freelance. Per Il Giornale del Cibo scrive di attualità, sociale e food innovation. Il suo piatto preferito sono i tortelloni burro, salvia e una sana spolverata di parmigiano: comfort food per eccellenza, ha imparato a fare la sfoglia per poterli mangiare e condividere ogni volta che ne sente il bisogno.

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