Ordinare e pagare direttamente dal tavolo? La sfida di Onyon app

Angela Caporale
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    È capitato a tutti, almeno una volta, di rinunciare al caffè in pausa pranzo perché non si riesce ad attirare l’attenzione del cameriere, oppure di abbandonare l’idea di provare una nuova birra o un cocktail perché il menù non è più al tavolo. Proprio da queste esperienze condivise poco piacevoli, e talvolta addirittura fonte di disagio, nasce l’idea di Onyon, start up torinese, che fornisce servizi digitali a locali, bar, ristoranti e non soltanto. L’innovazione digitale si trasforma in una semplificazione per il cliente e in un vantaggio per il ristoratore. In che modo? Ne abbiamo parlato insieme a Marco Actis CEO e founder, insieme a Paola Lombardi, della start up.

    Onyon: l’app che permette ordinazioni e pagamenti più semplici

    “L’idea è nata frequentando i locali della città dove viviamo, Torino” ci racconta Actis. “Ci siamo resi conto di come la tecnologia potesse rendere una serata tra amici più semplice e senza pensieri.” I due fondatori di Onyon hanno raccolto i momenti che rischiavano di trasformarsi in una fonte di disagio: la difficoltà di fare una seconda o una terza ordinazione, soprattutto nei locali più grandi o molto frequentati, o anche il rischio di vedersi rifiutata l’opportunità di fare pagamenti separati.

    © Onyon

    Tutte situazioni molto comuni che, secondo Actis e Lombardi, potevano essere risolte facilmente con la tecnologia. Così, nel 2020, nasce Onyon, un’applicazione che consente a un esercizio che si occupa di food and beverage di migliorare la propria offerta ai clienti. “Volevamo una risposta semplice a problemi quotidiani”, da qui le funzionalità dell’app: un menù digitale consultabile dal cliente tramite QR code da cui è possibile ordinare e pagare. La comanda viene automaticamente ricevuta e stampata da un device fornito al titolare, quindi al personale non resta che preparare l’ordine e consegnarlo al tavolo.

    Un meccanismo intuitivo ed estremamente comodo, dunque, come conferma chi ha già aderito. È stato registrato un aumento del 22% della quantità di riordini e del 12% dello scontrino medio. “È la conferma” aggiunge il CEO, “che la nostra intuizione era corretta e che permette di intercettare tutte quelle vendite a cui i clienti talvolta rinunciano.”

    Pausa pranzo, aperitivo e after dinner più confortevoli

    Dopo la fase di pre-lancio nell’estate del 2021, da circa un anno Onyon è sul mercato e oggi conta circa 200 locali aderenti in tutta Italia. La maggior parte si occupano di ristorazione per la pausa pranzo, aperitivi e dopocena, e questo non è casuale come ci racconta Actis. “Noi ci siamo rivolti, prima di tutto, a quelle attività dedicate ai momenti della giornata con più probabilità si incappa nelle problematiche da noi individuate: la pausa pranzo nei centri dove ci sono uffici perché chi lavora ha poco tempo da dedicarci, per cui bisogna essere molto efficienti nel servizio, l’aperitivo in cui è frequente il riordino, e il post dinner, soprattutto i locali medio-grandi e il vantaggio è di dare copertura di servizio dove ci sono più piani o dehors.”

    Chiociolla/shutterstock.com

    Si tratta di categorie delle quali i founder di Onyon hanno puntualmente evidenziato una fase critica che poteva essere risolta dalla tecnologia digitale e, allo stesso tempo, categorie che, fino ad ora, sono rimaste ai margini dei maggiori processi di digital transformation. In molti casi, a partire dalla pandemia abbiamo assistito all’introduzione di sistemi di prenotazione online, di acquisto take away o delivery, oppure alla consultazione del menù in formato digitale. Ma la maggior parte dei servizi più comuni sono strettamente rivolti all’ambito della ristorazione, lasciando temporaneamente in disparte bar, bistrot, birrerie, enoteche. “Il nostro servizio funziona anche per una trattoria” specifica l’intervistato, “ma senza dubbio include in questo processo di cambiamento anche categorie che fino a poco tempo fa non erano state coinvolte.”

    Felici clienti ed esercenti: ecco perché Onyon piace

    La chiave del successo di Onyon risiede nella capacità di risolvere, contemporaneamente, (più di) un potenziale problema sia per i clienti sia per gli esercenti. “Chi lavora con noi conferma che, oltre ai vantaggi misurabili, apprezzano l’immediatezza del pagamento, una funzione che assicura il saldo di tutte le comande, il risparmio di tempo nell’eventualità della richiesta di conti separati e la riduzione del rischio di commettere errori in cassa” spiega Actis.

    Il cliente, dal canto suo, vive con maggiore serenità la pausa pranzo in cui può ordinare subito senza rischiare di sforare e rientrare tardi in ufficio, oppure l’aperitivo o il post cena a cui aggiungere un altro giro o un dessert, senza dover interrompere la conversazione per attirare l’attenzione del cameriere. 

    Nessuna ritrosia, dunque, di fronte alla novità e al digitale. “Anzi, Onyon tocca problematiche con cui i gestori si interfacciano quotidianamente e abbiamo notato che sono molto aperti alla novità. Hanno capito che la digitalizzazione (come del resto conferma anche il Rapporto Ristorazione 2020, ndr) può rappresentare un fattore di sviluppo e crescita, soprattutto in questa fase delicata segnata dagli effetti della pandemia e dai rincari del costo dell’energia” conclude il CEO di Onyon.

    Che ne pensate di questa app? Sareste curiosi di provarla?

    Angela, con passaporto friulano e cuore bolognese, vive a Udine e si occupa di giornalismo e comunicazione in ambito culturale e sociale. Ha pubblicato due libri e dal 2016 collabora con Il Giornale del Cibo, dove scrive di sostenibilità, sociale e food innovation. Il suo comfort food sono i tortelloni burro e salvia, per i quali ha imparato a fare la sfoglia, condividendoli ogni volta che ne sente il bisogno.

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