piatto di tagliatelle colorate

Un progetto di inclusione sociale: la Locanda dal Barba in Trentino

Angela Caporale
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    Il cibo è nutrizione, alimentazione e salute, ma è anche integrazione, socialità e cultura. Sono tanti i programmi e i progetti, in giro per l’Italia, che riescono concretamente a valorizzare il cibo in tutta la sua complessità, trasformando le cucine e i laboratori in spazi in cui ognuno può dare il suo contributo. È il caso, ad esempio, dei ragazzi con autismo che, insieme allo chef Massimo Bottura, preparano la pasta fresca de Il Tortellante a Modena, oppure di quelli dell’Istituto Penitenziario Malaspina di Palermo, anima di Cotti in Fragranza. In Trentino, invece, ha aperto nel 2016 la Locanda Dal Barba, dove a curare le proposte gastronomiche e ad accogliere gli avventori sono giovani con disturbi del neurosviluppo e persone vulnerabili che hanno bisogno di ritrovare una propria dimensione lavorativa.

    Locanda Dal Barba: inclusione sociale e sviluppo in Vallagarina

    pasta fresca in vari formati

    L’impresa è delle più nobili e per nulla semplice: realizzare e sviluppare un’attività ristorativa che permetta l’inclusione economica e sociale di persone con disabilità o altre forme di disagio sociale. Una mission che parte dall’assunto che ciascuno abbia un talento da poter esprimere in quest’ambito, come si legge sul sito della Locanda: “la visione che orienta le azioni della cooperativa è dunque la promozione – nella comunità locale in primo luogo, ma anche verso una platea più allargata – di una cultura della coesistenza quotidiana, positiva e solidale, nella diversità di caratteristiche di cui ciascuno è portatore”.

    Alla Locanda lavorano più di dieci persone con disturbi neurologici di vario tipo ‒ che lavorano insieme a educatori e professionisti in un rapporto paritario ‒  che si dividono tra la cucina, l’accoglienza e la cura dell’orto e della fattoria. Ciascuno secondo le sue capacità, e dopo aver seguito i percorsi di formazione promossi dalla cooperativa. È questo, infatti, il primo step per tutti: imparare cosa significa occuparsi della ristorazione e apprendere le basi di un mestiere che possa essere utile all’interno della Locanda Il Barba, ma non solo. “I percorsi intrapresi ‒ aggiungono i promotori ‒ permettono di sviluppare abilità e di apprendere competenze specifiche in questo settore e aiutano a consolidare l’autostima e la consapevolezza di sé e dell’importanza di mantenere un positivo rapporto con i colleghi e con la clientela”.

    pasta fresca

    Tecnologia e metodi pedagogici alternativi per aiutare tutti

    È interessante vedere come, alla Locanda Dal Barba, i ragazzi possano contare su percorsi di formazione seri e innovativi. C’è chi, infatti, all’inizio non si era mai preso cura della casa, comprese le mansioni apparentemente più semplici, mentre ora prepara i tavoli per pranzi e cene, ma anche le camere della locanda dove è possibile alloggiare. Ciò è stato possibile non soltanto grazie alla caparbietà della cooperativa, ma anche al ricorso di metodi pedagogici d’avanguardia. È il caso del video modeling che sfrutta l’istinto dell’imitazione per permettere a persone con forme di disabilità di apprendere nuove azioni. Ai ragazzi in formazione vengono mostrate le azioni da imparare su un supporto video e vengono stimolati a riprodurre quegli stessi movimenti, imparando così le differenti mansioni. “Questa tecnica – spiega Stefano Petrolini, responsabile comunicazione e progettazione della Locanda Dal Barba – è particolarmente adatta a persone con ritardo dello sviluppo ed è perfetta per qualsiasi attività che preveda una routine. I video vengono infatti mostrati ai ragazzi prima di svolgere le varie mansioni, mostrandolo loro quello che andranno a fare insieme al tutor. È molto utile per spiegare come si accede alle camere, per esempio, come sistemare le stanze senza toccare gli oggetti degli ospiti e far capire cosa è lecito fare e cosa no”.

    I risultati sono positivi e incoraggianti, tant’è che all’inizio di novembre è stato assunto come aiuto cuoco Davide, un giovane ragazzo con disabilità che collabora con il progetto sin dal 2014. “Il suo è un percorso importante perché è passato da far fatica ad uscire di casa a conquistarsi anche una parziale autonomia abitativa. È difficile immaginare se questi percorsi possano essere totalmente efficaci anche fuori da un contesto come quello della locanda – riflette Petrolini – ma sin da primo giorno si vede una importante presa di coscienza di quello di cui sono capaci che si riflette anche nella relazione positiva con colleghi e clienti”.

    I principi etici della Locanda Dal Barba

    La cooperativa della Locanda ha anche sintetizzato, sul proprio sito, alcuni principi etici che guidano l’intera attività con i ragazzi con disabilità e che segnano anche gli obiettivi verso il futuro:

    • promuovere la partecipazione democratica e la responsabilità sociale ed economica dei soci;
    • perseguire finalità inclusive nei confronti delle persone coinvolte nella cooperativa;
    • valorizzare i legami di solidarietà sociale ed economica tra gli individui, nonché tra gli enti e le organizzazioni del territorio con cui collabora;
    • favorire l’apertura delle proprie attività alla comunità e alla partecipazione volontaria dei cittadini;
    • agire secondo criteri di assoluta trasparenza gestionale, equità e uguaglianza;
    • adottare criteri di preparazione e somministrazione degli alimenti improntati alla qualità e alla valorizzazione delle produzioni del territorio;
    • concorrere in modo propositivo con le realtà che sul medesimo territorio operano professionalmente nell’ambito agro-alimentare e della ristorazione.

    In altre parole, la Locanda mira a essere un punto di riferimento concreto per il territorio trentino e per tutte le persone che hanno bisogno di uno spazio libero e aperto, dove poter sviluppare la propria autonomia e costruire così un futuro migliore.

    lavorazione della pasta fresca

    La sfida della sostenibilità

    Non è semplice permettere a una realtà come quella della Locanda Dal Barba di sopravvivere. L’obiettivo è, infatti, la sostenibilità economica che, da poche settimane, si vuole ottenere anche attraverso un laboratorio dedicato alla panificazione e ai dolci. Qui viene prodotta, per ora, pasta fresca e  pasta di semola di grano duro realizzata proprio da un gruppetto di giovani con disturbi del neurosviluppo. I prodotti del nuovo laboratorio, sempre nell’ottica della crescita dell’impresa sociale, sono destinati non solo alla Locanda ma anche alla distribuzione locale e nelle ceste natalizie della rete di imprenditori della zona che sostengono il progetto. Il tutto, infatti, è all’insegna della qualità delle materie prime e della valorizzazione della tradizione trentina, una marcia in più per crescere sul territorio.

    “L’obiettivo – conclude il responsabile comunicazione della cooperativa – è dare seguito alla fiducia che è stata riposta nel nuovo CDA, e continuare a crescere diversificando le voci di entrata del bilancio. Il sogno è coinvolgere sempre più persone creando spazi per nuove attività e nuove autonomie”.

     

    Voi conoscevate la Locanda Dal Barba?

     

    Foto: facebook.com/locandadalbarba

    Passaporto friulano e cuore bolognese, Angela vive a Udine dove lavora come giornalista freelance. Per Il Giornale del Cibo scrive di attualità, sociale e food innovation. Il suo piatto preferito sono i tortelloni burro, salvia e una sana spolverata di parmigiano: comfort food per eccellenza, ha imparato a fare la sfoglia per poterli mangiare e condividere ogni volta che ne sente il bisogno.

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