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Banco Alimentare: quali sono i cibi che ha più senso donare e che sono più utili?

Angela Caporale
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    Il 30 novembre scorso si è svolta la 23° Giornata mondiale della colletta alimentare, che ha permesso di raccogliere ben 8.100 tonnellate di cibo in tutta Italia, e dato che il tema della raccolta alimentare ci sta molto a cuore, ne parliamo ancora perché la solidarietà e l’esigenza di agire contro lo spreco sono attività che si possono sviluppare tutto l’anno. Oltre all’iniziativa promossa dalla Fondazione Banco Alimentare, infatti, ci sono molte altre opportunità di donare il cibo, facilitate da una normativa promossa dall’Efsa, l’autorità europea per la sicurezza alimentare. Ma quali sono gli alimenti di cui c’è più bisogno e che sono più adatti alle donazioni alimentari?

    Povertà alimentare, un problema anche italiano

    donazioni alimentari

    photka/shutterstock.com

    La fame nel mondo non diventerà un lontano ricordo entro il 2030. È la FAO, con il rapporto “Stato della Sicurezza Alimentare e della nutrizione nel mondo – 2019”, ha sottolineare come questo obiettivo di sviluppo sostenibile non verrà raggiunto. Molte e differenziate le criticità: dalle morti a causa della denutrizione ai casi di malnutrizione e obesità. Si tratta di problemi che, sottolinea ancora la FAO, non toccano soltanto i paesi in via di sviluppo, ma anzi sono presenti e radicati anche in Europa e in Nord America.

    L’UNICEF, analizzando dati Istat, denuncia come in Italia siano 1,2 milioni i bambini e ragazzi che non hanno accesso ad alimenti sufficienti, per quantità e qualità, per poter vivere. Il problema tocca un minore su dieci e ha conseguenze pesanti sulla salute. Del tempo, infatti, è aumentata la percentuale di bambini sovrappeso anche sotto ai 5 anni, elemento che dipende, almeno in parte, da un’alimentazione scorretta e da una condizione di povertà alimentare. Sovrappeso e obesità, considerati dall’OMS una vera e propria epidemia, sono effetto anche di condizioni di svantaggio e di una forte diseguaglianza economico-sociale. Non poter nutrire a sufficienza la propria famiglia è una delle forme di povertà che in Italia non è ancora stata debellata, come conferma anche un interessante report di Coldiretti

    Il dono, la condivisione, la solidarietà possono fare la differenza, sebbene per molte persone in difficoltà è imbarazzante e complesso chiedere aiuto. Il gesto, per chi ne ha la possibilità, è semplice. Vediamo come funziona.

    Raccolta alimentare: come fare le donazioni? 

    Sono molte le iniziative che permettono di donare del cibo, dalla giornata della Colletta Alimentare già citata alla “spesa sospesa” promossa da Coldiretti, fino a tante piccole iniziative locali a cui è possibile aderire. 

    Nel 2018 l’Efsa ha stabilito delle nuove regole che semplificano le procedure da seguire per poter effettuare donazioni alimentari. A differenza del passato, infatti, è sufficiente rispettare alcuni paletti: il mantenimento della catena del freddo in ogni momento della vita del prodotto, e la consapevolezza rispetto ai rischi determinati dalla presenza di allergeni. Lo stesso vale anche per le possibili conseguenze causate da fattori biologici, chimici e fisici. L’esercente deve, dunque, garantire che il cibo è sicuro e questo è sufficiente perché possa essere donato.

    Banco Alimentare: raccogliere e distribuire cibo dal 1989

    colletta alimentare

    Africa Studio/shutterstock.com

    In Italia l’ente più noto che si occupa della raccolta delle donazioni è il Banco Alimentare, una onlus fondata nel 1989 che da 30 anni, dunque, si occupa del recupero di alimenti ancora integri e non scaduti che andrebbero al macero. Quanto raccolto viene condiviso attraverso 21 organizzazioni nelle varie regioni italiane che, ogni anno, distribuiscono gratuitamente cibo a 1.500.000 persone. Ogni anno, il Banco Alimentare organizza una giornata dedicata alla colletta nei supermercati, che permette anche ai cittadini di partecipare e dare il proprio contributo. 

    Quali sono i cibi più adatti alla donazione alimentare?

    Non sempre, però, chi vuole donare è consapevole di quali siano gli alimenti più adatti. Per questo, la Fondazione Banco Alimentare ha individuato una lista dei cibi che ha più senso scegliere di distribuire:

    • olio d’oliva
    • tonno in scatola
    • carne in scatola
    • latte a lunga conservazione
    • pasta e riso
    • conserve di pomodoro
    • legumi
    • biscotti
    • omogeneizzati.

    Si tratta di alimenti a lunga conservazione e che possono essere facilmente raccolti e poi distribuiti che rispondono alle concrete esigenze delle persone. Meglio evitare, invece, alimenti freschi come frutta, verdura, pesce o carne che deperiscono in fretta e potrebbero non arrivare in tempo sulla tavola di chi ne ha bisogno.

     

    Conoscete altre iniziative per donare gli alimenti? Raccontatecele nei commenti!

     

    Passaporto friulano e cuore bolognese, Angela vive a Udine dove lavora come giornalista freelance. Per Il Giornale del Cibo scrive di attualità, sociale e food innovation. Il suo piatto preferito sono i tortelloni burro, salvia e una sana spolverata di parmigiano: comfort food per eccellenza, ha imparato a fare la sfoglia per poterli mangiare e condividere ogni volta che ne sente il bisogno.

    3 risposte a “Banco Alimentare: quali sono i cibi che ha più senso donare e che sono più utili?”

    1. Riccardo Trovato ha detto:

      Buongiorno, in questo periodo di Coronavirus, nella mia città Fabriano (AN), stiamo cercando di aiutare chi non ha niente, quindi nei prossimi giorni stanno organizzando una colletta alimentare, quindi sono entrato in questo link per sapere cosa comprare per donare a questa povera gente.

      • Redazione ha detto:

        Buonasera Riccardo,
        l’articolo è stato pubblicato a novembre, in occasione della Giornata mondiale della colletta alimentare. Per contribuire in questo periodo difficile il nsotro consiglio è di contattare il mondo dell’associazionismo del suo territorio che certamente si starà attivando per le consegne a domicilio.

    2. anna venera zuccarello ha detto:

      Ho un associazione e faccio raccolta alimentare, ma inserisco anche i detergenti per la pulizia personale, i pannolini bimbi/donna,spugne,imbevuti, non ci vuole solo il cibo! Credo che si dovrebbero allargare i fronti,anche le posate monouso per i clochard

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