Come lavorare e temperare il cioccolato a regola d’arte: le tecniche e i passaggi

Monica Face
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    Fondente, al latte, bianco e rosa: vi avevo già portato nel fantastico mondo di Willy Wonka, descrivendovi le varie tipologie di cioccolato e come è meglio utilizzarli. Oggi voglio raccontarvi come fonderlo, quali sono gli strumenti utili e come temperare il cioccolato, facendo attenzione a non commettere errori che, seppur banali, rischierebbero di compromettere la qualità del risultato. Ecco allora tutti i segreti della lavorazione del cioccolato. Non sentite anche voi già il profumo?

    Lavorazione del cioccolato, dalla fusione al temperaggio: tecniche e consigli per un risultato perfetto

    Che dobbiate preparare una torta, dei cioccolatini, delle glasse o delle creme, è fondamentale lavorare e temperare il cioccolato. Vediamo come e quali sono tutti i passaggi!

    Fondere il cioccolato

    fondere il cioccolato

    Africa Studio/shutterstock.com

    Per realizzare un dolce a base di cioccolato senza ricorrere a quello in polvere, dovete necessariamente fonderlo. Un’operazione apparentemente banale ma che, se non eseguita correttamente, rischia di compromettere il risultato. Ecco alcuni trucchi per riuscirci alla perfezione:

    • Attenti al fuoco: non c’è niente di peggio dell’odore e del sapore del cioccolato bruciato. Ecco perché dovete evitare di mettere la pentola a contatto diretto con il fuoco, per cui è meglio fonderlo a bagnomaria.
    • Giratelo spesso: durante la fusione il cioccolato va girato spesso ma in maniera delicata, non energica, per evitare di inglobare aria.
    • Non al coperchio: mettendo un coperchio alla pentola, la condensa di vapore potrebbe cadere nel pentolino del cioccolato. L’acqua crea grumi e, pertanto, è meglio lasciarlo scoperto.

    Bagnomaria

    Ad inventare questo metodo fu Myriam (Maria in egiziano) sorella del profeta e biblico Aronne, che era solita creare pozioni magiche.

    La caratteristica è quella di non mettere il pentolino a contatto diretto con il fuoco, ma usare due pentole: la più grande, da mettere sul fornello con circa quattro dita di acqua, e un contenitore più piccolo da inserire nella prima, in cui mettere il cioccolato a pezzi . Con il calore dell’acqua, il cioccolato inizierà a fondere e da quel momento potrete girare delicatamente fino a quando non sarà sciolto completamente.

    Fusione al microonde

    Spezzate il cioccolato e mettetelo in una ciotola di vetro. Inserite nel microonde, posizionate il coperchio adatto che deve essere forato per permettere al vapore di sollevarsi ed evitare che la condensa ricada all’interno del contenitore, e avviate la cottura a 750 Watt per venti secondi. Estraete e mescolate delicatamente, proseguendo per ulteriori 20 secondi, fino a completo scioglimento. Il tempo varia in base alla quantità di cioccolato introdotto.

    Gli strumenti indispensabili per il temperaggio

    temperare il cioccolato

    grafvision/shutterstock.com

    Per rendere malleabile il cioccolato è fondamentale la tecnica del temperaggio che consiste in sbalzi di temperatura tali da permettere al burro di cacao di cristallizzarsi diventando così malleabile. Come fare? Dovrete avere a portata di mano questi strumenti.

    • Termometro da cucina: fondamentale per capire a quanti gradi arriva la fusione del cioccolato.
    • Piano in marmo: è freddo e pertanto perfetto per abbassare la temperatura del cioccolato dopo la fusione.
    • Ciotola per il bagnomaria: dove inserire il cioccolato dopo la lavorazione qualora la temperatura si abbassasse eccessivamente.
    • Spatola di acciaio: per lavorare il cioccolato e modellarlo sul piano in marmo.

    Come temperare il cioccolato: tutti i passaggi

    temperaggio cioccolato

    NatashaPhoto/shutterstock.com

    Dopo aver visto gli strumenti utili per il temperaggio vediamo ora quali sono i passaggi per lavorare il cioccolato e renderlo modellabile.

    • Fondete il cioccolato a bagnomaria, misurate la temperatura e, una volta raggiunti i 54° C, fatene colare due terzi sul tavolo in marmo, lasciando l’ultima parte nella ciotola, che deve restare lontana dal piano in marmo per evitare di abbassare ulteriormente la temperatura.
    • Lavorate il cioccolato fuso con movimenti decisi fino ad abbassare la temperatura a 28° C. Raggiunta tale gradazione, versatelo nella ciotola e continuate a girare fino a far alzare la nuovamente la gradazione a 32° C.
    • Raggiunti i 32° C, potete stendere il cioccolato per creare delle forme, modellandolo in base alla ricetta.

    Queste temperature vanno bene per il cioccolato fondente mentre per il cioccolato al latte la fase bagnomaria deve raggiungere una temperatura tra i 45° C e i 50° C al massimo, lavorato sul piano in marmo fino a 27° C, per poi rialzare la gradazione fino a 29° C prima di essere modellato. Leggermente inferiori sono, infine, le temperature per il cioccolato bianco: è fondamentale non superare i 45° C per la fusione, va abbassato a 26° C sul piano in marmo, poi poi rialzare la temperatura fino a 28° C in ciotola.

    Ora che il cioccolato ha raggiunto la giusta temperatura potete utilizzarlo per la modellare o creare cioccolatini mettendolo in stampi appositi. Il prodotto migliore in tal senso è il cioccolato di copertura che prevede un quantitativo di almeno il 25% di burro di cacao. A seconda della densità potrà essere applicato a differenti preparazioni: con una minore percentuale di burro di cacao risulterà più denso e adatto alla produzione di cioccolatini; per un migliore rivestimento, si dovrà invece preferire una fluidità media; mentre un composto particolarmente ricco di burro di cacao, infine, sarà perfetto per modellare il cioccolato negli stampi.

     

    Vi sono piaciute queste informazioni sulla lavorazione del cioccolato? Conoscevate le tecniche di temperaggio e gli errori da evitare durante la fusione? Se vi abbiamo incuriosito non vi resta che sbirciare nel nostro ricettario e scegliere quale ricetta è perfetta per voi.


    Immagine in evidenza di: AlessandroZocc/shutterstock.com

    Di origini napoletane, è nata e vive a Roma. In passato ha collaborato con vari settimanali, tra cui "Di più"; "Di piùTv Cucina"; "RadioCorriere Tv"; "Onda Tv"; "Messaggero Tv". Oggi invece si dedica anima e corpo al suo blog, "Che cavolo cucino, oggi?". Il suo piatto preferito è la parmigiana di melanzane, "perché è un ricordo d'infanzia e perché", dice, "quando aspettavo il mio bambino avevo sempre voglia di melanzane". Nella sua cucina non possono mancare il pane (che prepara in casa) la frutta e il caffè, "perché altrimenti... il pasto non è finito".

    2 risposte a “Come lavorare e temperare il cioccolato a regola d’arte: le tecniche e i passaggi”

    1. vincenzo.gramegna@gmail.com ha detto:

      Complimenti per la chiarezza. Non mi è chiara la parte conclusiva da: Il prodotto migliore in tal senso è il cioccolato di copertura …… 25% …di cosa? ed il seguito al termine del bell’articolo.
      Monica, il nome di mia figlia anche lei sorridente come te.
      Codiali saluti Enzo

      • Monica Face ha detto:

        Ciao Enzo,
        si tratta di un refuso. La frase è “Il prodotto migliore in tal senso è il cioccolato di copertura che prevede un quantitativo di almeno il 25% di burro di cacao”, grazie per la segnalazione, abbiamo corretto. In pasticceria il cioccolato di copertura è quello utilizzato per le decorazioni, che prevede una certa percentuale di burro di cacao. In base alla quantità di questo ingrediente, si possono realizzare cioccolatini o glasse. In breve meno grasso c’è più il cioccolato diventa denso.
        Grazie per avermi scritto e continua a seguirmi su Il Giornale del Cibo.

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