La Dieta Mediterranea è Patrimonio UNESCO dell’umanità

Adriana Angelieri

Un grande successo per la cucina italiana!di Monica Valeri e Alex Castelli. La dieta mediterranea ce l’ha fatta: è stata dichiarata Patrimonio Immateriale dell’Umanità dell’UNESCO. è questa la proposta che già dal 2006 era stata avanzata da Italia, Spagna, Marocco e Grecia, ripresentata poi nel 2009 e che ieri finalmente a Nairobi, dal comitato di valutazione dell’UNESCO è stata accolta. Grande successo per il nostro Paese, per i nostri agricoltori e per i nostri prodotti tipici che caratterizzano la dieta mediterranea. Pasta, pane, olio extravergine d’oliva, pesce azzurro, cous cous, verdure fresche, cereali, legumi, frutta fresca, formaggi, carni magre, uova, vino. E non solo, perchè ai prodotti si affianca tutto uno stile di vita collettivo che valorizza il cibo, le integrazioni sociali, le festività, i canti, le tradizioni orali di innegabile valore culturale da tramandare e custodire.

La dieta mediterranea, parte da sempre del nostro patrimonio culturale, storico, sociale, territoriale e ambientale, diventa così un bene di tutte le popolazioni del mondo, da tutelare e divulgare. Le motivazioni del prestigioso riconoscimento non stanno solo nel suo valore storico e culturale, ma anche nei suoi benefici effetti per la nostra salute, universalmente riconosciuti e scientificamente dimostrati. La dieta mediterranea è sana e nutriente, si basa sul consumo di alimenti ricchi di fibre, combatte l’invecchiamento cellulare e aiuta a prevenire le malattie del cuore e dei vasi sanguigni. Non è un caso se noi italiani – popolo che orgogliosamente porta la bandiera della dieta mediterranea in giro per il mondo – abbiamo aspettative di vita media al di sopra dei nostri cugini europei e possiamo vantare la migliore forma fisica, se ci confrontiamo con loro sulla bilancia.

L’ultima indagine Eurobarometro sulla salute e l’alimentazione della Commissione Europea ci assegna infatti un indice di massa corporea, ottenuto dal rapporto peso/altezza, decisamente più basso della media europea (0,408 contro 0,425). Il merito? Della nostra sana alimentazione mediterranea. Sebbene questi dati siano molto rassicuranti, un dato preoccupante in netta controtendenza è il numero dei bambini attorno ai dieci anni obesi o in sovrappeso, che ci vede al primo posto ma questa volta in negativo. Sono 36 su 100 in Italia. Una corretta educazione alimentare e una maggiore divulgazione della dieta mediterranea presso tutti i cittadini, con il suo ingresso nel Patrimonio dell’Umanità, aiuterà soprattutto le fasce più giovani a sposare uno stile alimentare sano senza cedere al fascino per niente salutare di fast food e junk food (‘cibo spazzatura’).Un ulteriore vantaggio di questo ingresso sarà un impulso per la promozione dei nostri prodotti agricoli.

La Coldiretti sottolinea la possibilità di rafforzare a livello globale la competitività di prodotti che sono la spina dorsale della dieta mediterranea, come olio extravergine, pane, pasta, vino, frutta e verdura di stagione. Questo garantirà nei nostri territori un ritorno economico nel settore agricolo che, attento da sempre più alla qualità che alla quantità dei suoi prodotti, soffre molto la globalizzazione dei mercati.Le dinamiche economiche attuali, infatti, rischiano di schiacciare sotto il rullo compressore di alimenti OGM, a basso costo e prodotti in quantità industriali, le produzioni di qualità, più gustose e salutari ma poco competitive sul piano strettamente economico. L’inserimento della dieta mediterranea nel Patrimonio dell’Umanità è quindi positivo su salute, economia e società. Inoltre è uno stimolo in più alla diffusione di una corretta cultura alimentare, direzione nella quale noi continueremo sempre a dare il nostro piccolo contributo.

Il Patrimonio Immateriale dell’Umanità comprende tutte le espressioni della cultura umana che meritano di essere tutelate, conservate e divulgate: le tradizioni e le espressioni orali (inclusa la lingua stessa), le arti sceniche, i costumi sociali, i rituali e le festività, la conoscenza sulla natura e l’universo, le capacità tecniche legate ai mestieri tradizionali. è tutelato dall’UNESCO (United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization) dal giungo 2006, quando è diventata operativa un’apposita convenzione internazionale del 2003. La tutela del Patrimonio Immateriale dell’Umanità si affianca a quella del Patrimonio Materiale, che dal 1972 l’UNESCO protegge e valorizza. Il valore della dieta mediterranea è equiparato così a quello – inestimabile – degli 830 siti salvaguardati dall’UNESCO, sia naturali (per esempio le isole Galapagos nel Pacifico o la grande barriera corallina) che culturali (monumenti come la Valle dei Templi di Agrigento, le Piramidi in Egitto, la Statua della Libertà a New York).

Una curiosità: l’Italia detiene il primato mondiale per il numero di siti Patrimonio dell’Umanità sul proprio territorio.Commenta l’articolo nel forum La dieta mediterranea è patrimonio dell’umanità!

Siciliana trasferita a Bologna per i tortellini e per il lavoro. Per Il Giornale del Cibo revisiona e crea contenuti. Il suo piatto preferito può essere un qualunque risotto, purché sia fatto bene! In cucina non devono mancare: basilico e olio buono.

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