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Insetti: il cibo del presente e del futuro? Il nuovo rapporto FAO sui rischi alimentari e valori nutrizionali

Angela Caporale
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    È la stessa Food and Agricolture Organisation (FAO) delle Nazioni Unite a tornare sull’argomento e a intervenire con un nuovo rapporto per chiarire alcuni dubbi a proposito degli insetti edibili, ovvero quelli che anche in Europa possono essere consumati. Del resto, sono anni ormai che si pone l’accento sulla necessità di adattare i nostri stili alimentari ai bisogni nutrizionali di una popolazione in crescita e a un pianeta in affanno. Spesso gli insetti vengono chiamati in causa come possibile soluzione e “cibo del futuro”, tra perplessità e curiosità. Ma di che insetti si parla? In che modalità? E, soprattutto, sono sicuri?

    Insetti edibili: quali possiamo mangiare in Italia?

    Il 3 maggio 2021 la Commissione europea ha dato il via libera al commercio e al consumo in tutti gli Stati membri dell’Unione Europea di una tipologia di insetti commestibili. Si tratta delle larve gialle delle tarme della farina “allevate” e prodotte ad uso alimentare, naturalmente. L’approvazione UE è arrivata dopo un parere positivo dell’EFSA, l’Agenzia europea della sicurezza alimentare, e prevede che le larve siano sicure per l’alimentazione e presentabili come insetto essiccato intero, oppure come farina.

    insetti larve

    Bastiaanstockimage/shutterstock.com

    È passato poco tempo per valutare l’impatto della decisione sui consumatori e l’effettiva diffusione degli insetti edibili. Tuttavia la sperimentazione culinaria è in corso, come testimonia il progetto trentino di Mini’s Food promosso dal giovane chef Davide Rizzoli che propone interi menù di degustazione e, soprattutto, di esplorazione e di scoperta di questa – per noi, insolita – fonte alimentare.

    A chi si chiede perché mangiare gli insetti, i più aperti e favorevoli rispondono che la necessità è prima di tutto ambientale. L’impatto dell’allevamento intensivo della carne è molto pesante per il Pianeta in termini di emissioni e inquinamento, da qui la necessità di esplorare e immaginare le alternative. Gli insetti vengono spesso citati come una soluzione sia perché hanno un ridotto impatto sull’ecosistema sia perché presentano un profilo nutrizionale interessante. Il valore proteico, in generale, è alto e considerato simile a quello della carne e del pesce.

    Mangiare gli insetti è sicuro? La risposta della FAO

    Se ormai è tracciata la strada che porterà alcune tipologie di insetti nei supermercati e potenzialmente sulle nostre tavole, restano molti dubbi nei consumatori soprattutto europei. Sul tema della sicurezza è intervenuta anche la FAO che ha pubblicato, nell’autunno 2021, un rapporto dal titolo Looking at edible insects from a food safety perspective che fa il punto della situazione a 8 anni dal primo grande report redatto che ha introdotto il tema del possibile consumo di insetti per l’uomo.

    Il lavoro di ricerca parte dalla crescente attenzione al tema degli insetti commestibili anche in culture, come quelle occidentali, dove non sono parte dell’alimentazione. Abitudine che, invece, è propria delle cucine di alcuni Paesi asiatici.

    Un’importante differenza è che oggi gli insetti commestibili non vengono semplicemente “raccolti” da un ambiente naturale, ma vengono allevati per il consumo umano e l’industrializzazione di questi processi richiede il rispetto di regole, alcune delle quali già si applicano anche agli insetti. Allo stesso tempo, ciò implica anche un maggior controllo della filiera e la necessità di rispettare le norme dettate dalle autorità.

    insetti fritti

    Shanti Hesse/shutterstock.com

    La FAO, infatti, individua i potenziali rischi legati all’allevamento degli insetti dal punto di vista della sicurezza alimentare e sottolinea come un sistema produttivo efficiente debba includere sforzi per prevenire, individuare, identificare e mitigare queste difficoltà. “I rischi per la sicurezza possono essere maggiori quando gli insetti sono raccolti in natura e consumati crudi. L’allevamento a determinate condizioni igieniche e l’implementazione di programmi sanitari dovrebbero ridurre alcuni rischi come, ad esempio, quello della contaminazione microbiologica”.

    In generale, secondo la FAO questi sono gli aspetti della produzione di insetti edibili su cui porre maggiore attenzione per poter tutelare il consumatore:

    • rischi di tipo biologico legati a batteri, virus, funghi e parassiti;
    • rischi chimici come l’esposizione a pesticidi e altre sostanze durante l’allevamento, rispetto ai quali dovrebbe essere sviluppata una normativa adeguata come quella esistente per gli animali;
    • qualità e sicurezza del terreno e del suolo;
    • contaminazioni microbiologiche;
    • sviluppo di reazioni allergiche in particolare nei soggetti allergici ai frutti di mare.

    Questi aspetti, evidenzia ancora la pubblicazione della FAO, non diminuiscono il valore dei benefici che potrebbe trarre l’uomo dal consumo di insetti. Anche in questo caso, si fa riferimento all’impatto ambientale, al valore nutrizionale, ma anche al ruolo che potrebbero giocare nella lotta contro la fame.

    Gli insetti hanno un impatto ambientale, nutrizionale, ma anche sociale

    Introdurre gli insetti commestibili nelle diete nelle aree del mondo dove c’è maggiore scarsità di accesso al cibo e, non secondariamente, ad alimenti di qualità può contribuire a migliorare la condizione di insicurezza alimentare di migliaia di persone. La FAO aggiunge che può partecipare al raggiungimento di ben tre Obiettivi di Sviluppo Sostenibile: sconfiggere la fare (SDG2), salute e benessere (SDG3) e consumo e produzione responsabili (SDG 12).

    La diffusione dell’allevamento e della commercializzazione degli insetti rappresenta, infine, anche un’opportunità economica. Soprattutto nelle realtà più in difficoltà, questa può diventare un’alternativa per diversificare le fonti di reddito e permettere a più persone nei nuclei familiari di contribuire al sostentamento. Nell’Africa meridionale le larve delle falene, Imbrasia belina, sono già consumate per il loro valore nutrizionale ma anche commerciale e rivendute nei piccoli mercati locali, rappresentando una buona fonte di introiti per le comunità rurali.

    La FAO evidenzia, nel suo rapporto, una prospettiva sugli insetti edibili globale e inclusiva, che tiene in considerazione l’impatto sociale ed economico, oltre che ambientale e nutrizionale del tema. Ci avevate pensato?

    Passaporto friulano e cuore bolognese, Angela vive a Udine dove lavora come giornalista freelance. Per Il Giornale del Cibo scrive di attualità, sociale e food innovation. Il suo piatto preferito sono i tortelloni burro, salvia e una sana spolverata di parmigiano: comfort food per eccellenza, ha imparato a fare la sfoglia per poterli mangiare e condividere ogni volta che ne sente il bisogno.

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