Il lavoro in carcere è rieducativo

Adriana Angelieri

Il detenuto che lavora in carcere tende a non delinquere più.

Al Cibus di Parma si fa notare uno stand con la parola “carcere” nell’insegna. È quello della cooperativa Giotto, che ha un laboratorio di pasticceria all’interno della casa di reclusione di Padova.
Ho parlato con Matteo Florean responsabile di produzione dell’area ristorazione, che mi ha fornito un dato impressionante: la recidiva degli ex detenuti che hanno lavorato durante la reclusione è del 4% contro il 70 % di quelli che hanno scontato la pena in modo purtroppo convenzionale per il sistema italiano, cioè a farsi massacrare dalla noia per scelta sicuramente non personale.

Articolo di Martino Ragusa

Adriana è Responsabile di Redazione e Social Media Manager per Il Giornale del Cibo dal 2016. Siciliana di origine, si è trasferita a Bologna per i tortellini e per la sua carriera. Unendo la sua grande passione per l'alimentazione alle competenze nei progetti editoriali, si dedica alla guida del team redazionale e alla creazione di contenuti che garantiscano ai lettori un'informazione chiara, utile e accurata. Oltre che per i tortellini, il suo cuore batte per i risotti, di ogni tipo, purché fatti bene! Il profumo del basilico e l'olio buono sono gli ingredienti che non possono mai mancare nella sua cucina.

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