il confine di giulia

Il confine di Giulia: il romanzo di Giuliano Gallini tra cibo, storia e letteratura

Adriana Angelieri

Cibo e cultura si sono da sempre accompagnati sostenendo un legame indissolubile, antico ed eterno, che ha caratterizzato la storia e le tradizioni dei popoli. Nella letteratura, il cibo prende posto all’interno dei racconti e dei saggi dei grandi autori con gli intenti più disparati. A volte rappresenta uno strumento di seduzione, come nel Decameron di Boccaccio, in altre, è un pretesto per fare dell’umorismo nero: pensate a La modesta proposta di Jonathan Swift. Ma soprattutto, molto spesso, accompagna scene in cui i protagonisti della storia vivono importanti e significativi momenti. È il caso di alcune pagine de Il confine di Giulia, romanzo storico ambientato nella Zurigo degli anni trenta, che narra dell’incontro tra una giovane poetessa e una figura contraddittoria di quei tempi: Ignazio Silone.

decameron pasto nobile

 Il libro è la prima opera letteraria di Giuliano Gallini, Direttore Marketing e Commerciale di CIR food, nonché autore di cum grano salis, rubrica che, a conferma dell’interesse del magazine verso una lettura antropologica dell’alimentazione, tratta le tematiche relative al rapporto inscindibile tra il cibo e i suoi aspetti culturali.

Il Confine di Giulia: il primo romanzo di Giuliano Gallini

Nel romanzo di Gallini, tra finzione e realtà, gli amori appassionati e le riflessioni sui destini dell’Italia e dell’Europa di quegli anni, vengono accompagnati da episodi in cui il cibo entra a far parte dell’opera, caratterizzando alcune delle scene più emblematiche. Ne sono un esempio gli incontri tra Giulia e Silone, quasi sempre accompagnati da una Sacher Torte, dessert che i protagonisti consumano ad ogni loro appuntamento. “Dolce testimone” di importanti confidenze ed esistenziali riflessioni, come quelle che Giulia confessa a Silone quando lo ritrova, a dopo un lungo periodo, a Venezia, dove “la Sacher non è buona come a Zurigo, è davvero un’altra cosa”, dice Silone.

Una scena mette in evidenza il contraddittorio ruolo di Ignazio Silone nei confronti del fascismo, ed è un piatto di pescetti fritti e schie con la polenta ad assistere e parare i colpi delle taglienti parole che compongono l’articolato dialogo. Il confronto si svolge tra il giovane rifugiato politico e il commissario Bellone, agente della polizia segreta del regime. In questo episodio, i due, si battono con frasi incisive ed importanti dichiarazioni. Nell’aria c’è un “odore intenso di cibo”.
L’ultimo capitolo, infine, si apre con la descrizione di una festa dove un grande buffet è allestito di cibi raffinati della cucina francese dell’epoca.

Giuliano Gallini racconta Il Confine di Giulia: l’intervista

Per parlarvi dell’opera abbiamo intervistato l’autore, Giuliano Gallini, il quale ci spiega che il romanzo “è un invito a riflettere sui meccanismi di potere e sulla situazione politica dei nostri tempi, che forse, non è poi così lontana da quella vissuta dai protagonisti.” “È un libro su un libro”, sostiene Gallini, “un romanzo che parla del romanzo come genere letterario, esaltandone i pregi e la libertà di fare ciò che gli storici non possono permettersi: conoscere i fatti in maniera più approfondita.”
“Ecco”, conclude l’autore del romanzo, “forse Il confine di Giulia riesce ad andare, come molti romanzi, là dove il documento storico non riesce ad andare.”

Gallini Giuliano

Il romanzo ha diverse chiavi di lettura, per questo può interessare gli appassionati di storia, i fanatici della politica del periodo tra le due guerre e, persino, gli amanti della psicologia e delle storie d’amore. L’opera nasce come capitolo di un altro romanzo dedicato al tema della ricerca esistenziale, per questo, “per affrontare questo argomento”- dice Gallini- “sentivo la necessità di mettere a confronto due figure che rappresentassero modi diversi di intendere la vita. Così è nata la relazione tra Giulia Bassani e Ignazio Silone, una storia d’amore che ruota intorno alla reticenza ed alla elusività di due persone che si amano ma che non riescono a farlo fino in fondo.”

I Protagonisti del romanzo

Abbiamo chiesto all’autore il motivo per cui Ignazio Silone, personaggio complesso e figura sgradita a molti appassionati di storia, entra a far parte della sua storia.
Con sincerità, Gallini confessa di essersi rifiutato, come tanti della sua generazione, di leggere i libri di Silone per motivi ideologici, ma di aver provato dopo qualche anno la curiosità di scoprirlo come scrittore. “Negli anni 90 mi sono reso conto dell’errore che avevo fatto, perché Silone è un grande scrittore e Fontamara è un romanzo bellissimo, uno dei migliori del 900 italiano.”

“E la sua personalità ad avermi affascinato: attivista del partito comunista, un credente a tutto tondo, un doppiogiochista, forse una spia, un traditore. Dal punto di vista umano su Silone vengono fuori ritratti sconcertanti. Mi viene in mente la moglie, Darina Laracy, che in un’intervista affermò di aver passato i momenti migliori con Silone leggendo i suoi libri. ”

il confine di giulia

Giulia Bassani, invece, non è solo l’alter ego di Silone” continua Giuliano Gallini passando all’altro personaggio del romanzo. “ Mi piace pensare che sia la vera protagonista. È Una nichilista che non riesce a credere in nulla. E come per tutte le persone per cui nulla ha senso, per lei vivere è molto difficile.”

A raccontare gli episodi è una narratrice misteriosa, una testimone che ha visto nascere ed evolvere la storia tra Giulia e Silone. Il suo ruolo è quello di rendere attuali gli eventi e ipotizzare che questi possano risultare utili in un confronto con la nostra realtà. “La narratrice si chiede: cosa può succedere nella nostra Europa oggi? Quegli anni tragici e drammatici possono forse tornare? In realtà: nei Balcani, in Irlanda, nei paesi dell’est, è già accaduto qualcosa, e non è detto che non possa succedere altro. C’è un male profondo dentro l’Europa, ma questo nel romanzo è solo accennato dalla narratrice misteriosa che, con delicatezza, ci invita a riflettere.” conclude Gallini.

Il confine di Giulia è dunque un invito a riflettere, ma anche una storia piacevole ed appassionante. Giulia Ciarapica de Il Messaggero commenta- “Tra realtà e invenzione, Gallini, attraverso l’intimità di una passione, ricostruisce un momento cruciale della storia europea del Novecento, delineando il ritratto di una giovane, focosa, confusa, promessa della letteratura italiana. Me ne sono innamorata subito. Leggetelo.” -.

 

Siciliana trasferita a Bologna per i tortellini e per il lavoro. Per Il Giornale del Cibo revisiona e crea contenuti. Il suo piatto preferito può essere un qualunque risotto, purché sia fatto bene! In cucina non devono mancare: basilico e olio buono.

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