Giuliano Gallini

Un nuovo Giornale del Cibo: intervista a Giuliano Gallini

Silvia Trigilio

É una questione di buon gusto: nel mangiare, nella scelta dei prodotti e dei sapori. Ma anche buon gusto nel trattare le tematiche relative al cibo e all’alimentazione, dando loro una valenza etica, sociale ed emotiva.
E’ così che da sette anni, Il Giornale del cibo si impegna ad ascoltare e a dare ai suoi lettori contributi utili e innovativi, a mantenere viva una community che si riconosce negli stessi valori.

Adesso è il momento di fare un ulteriore passo in avanti, in quella direzione di crescita che inevitabilmente passa attraverso il cambiamento.
A raccontarcene i dettagli e i retroscena è Giuliano Gallini, Direttore Commerciale e Marketing CIRFOOD, che ne Il Giornale del Cibo ha sempre creduto e investito

-Dal 2007 Il Giornale del Cibo è un luogo d’incontro virtuale tra appassionati di cucina, alimentazione, sensibili al rapporto tra cibo e territorio. Da Settembre  ha una nuova linea e team editoriale: è questa  l’anticamera di un rinnovamento  che  investe anche l’aspetto grafico del sito. Oltre ad esso, cosa cambia?

Giuliano Gallini: Il Giornale del Cibo è stato in questi anni un’ esperienza editoriale originale che è riuscita nel suo intento: mettere a disposizione uno spazio qualificato dove gli appassionati del buon gusto in cucina potessero dialogare e creare contenuti innovativi. Molti lettori ci hanno però invitato ad ampliare i temi trattati sul giornale e a moltiplicare i punti di vista; e ci hanno chiesto di discutere, oltre che di buon gusto in cucina anche, passatemi l’espressione, del  buon gusto nella vita.

Naturalmente non tratteremo di ogni cosa al mondo: le nostre ambizioni non sono tanto smisurate! Il giornale resterà sui temi del cibo, dell’alimentazione e dell’agricoltura ma cercherà di osservarne anche le implicazioni sociali, politiche ed economiche. Parleremo di cultura perché il cibo è cultura. Parleremo di grandi problemi e di piccole cose quotidiane, ognuna con la sua giusta misura.

Il Giornale del Cibo avrà una linea editoriale riconoscibile ed esprimerà le sue opinioni con determinazione e chiarezza, ma sempre rispettando quelle degli altri. Su molti argomenti la nostra ambizione non sarà, quindi, di essere una parte bensì di favorire la discussione e attraverso di essa essere fautori di corretta informazione e consapevolezza.

Quali sono i nuovi filoni che Il Giornale del Cibo intende esplorare?

Giuliano Gallini: Manterremo le rubriche che hanno segnato l’identità del giornale in questi anni (le ricette, eventi e sagre, tra frigo e dispensa, scuola di cucina) e a queste poi, se ne aggiungeranno di nuove.

In Approfondimenti offriremo informazioni sul mercato della ristorazione e dell’agricoltura e ospiteremo le opinioni di collaboratori e lettori.

Rilanceremo Pubblicamente a Tavola, la rubrica che si occupa specificatamente del mercato della ristorazione collettiva (pasti nelle scuole, negli ospedali e nelle comunità in genere): un argomento che intreccia problemi di produzione alimentare con il comportamento delle Pubbliche Amministrazioni italiane.

In Cibo e Cultura parleremo di letteratura, cinema e arte. Nei mesi scorsi abbiamo già  inaugurato questo filone artistico con alcune iniziative come  il concorso Cibo al Cine.

E poi ancora:  Food 2.0 per esplorare le tendenze culinarie e le tante community che popolano il web, Mangiare Sano, in cui daremo consigli su come mantenere un corretto stile di vita alimentare ecc…

Questo ne metterà in pericolo l’identità? Cosa possiamo dire alle migliaia di fedelissimi lettori che daanni vedono in esso un punto di riferimento per le tematiche alimentari e gastronomiche?

Giuliano Gallini: Chi ha vissuto Il giornale del Cibo come un punto di riferimento, continuerà a riconoscerlo come tale. Farò di tutto, insieme alla nuova redazione, perché sia così. Il nuovo Giornale del Cibo non cambia identità, se per questo intendiamo i valori cui tutti facciamo riferimento: la sostenibilità ambientale, la naturalità, la freschezza, la sincerità. La bontà. Ma trasporta questi valori su altri temi:  in un certo senso l’Editore, che rappresento, vuole riappropriarsi del progetto per qualificarlo e ingrandirlo. Chi ha frequentato Il Giornale del Cibo in questi anni avrà più motivi per farlo, non meno.

Che ruolo avranno i lettori nel nuovo Giornale del Cibo?

Giuliano Gallini: Potranno e dovranno sempre più avere un ruolo attivo. Il Giornale del Cibo è per sua natura inclusivo, curioso. In continuo ascolto. Vorrei , insieme a tutti i lettori, creare una comunità di persone critiche, positive, creatrici. Buone come il cibo che sanno preparare in cucina. Che rifuggano dalla volgarità e aggressività che tante volte vediamo sui media e sul web.


A questo punto, come da migliore tradizione, non resta che fare il più sincero “in bocca al lupo” a Il Giornale del Cibo per questa nuova e sfidante avventura e lasciarsi coinvolgere dal nuovo, in tutte le sue forme…

 

 

 

Nata ad Augusta, in provincia di Siracusa, vive a Bologna, dove lavora per l'agenzia di comunicazione Noetica. È direttore responsabile de Il Giornale del Cibo, per cui si occupa di Food Innovation. Il suo piatto preferito è l'insalata di polpo, a patto che sia fresco e cotto bene, perché "è un piatto semplice che riesce a portarmi a casa senza prendere l'aereo". Per lei in cucina non possono mancare il limone, l'origano, l'olio buono e una bottiglia di vino bianco.

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