cucina islandese

Cosa mangiare in Islanda e dove assaggiare i piatti tipici

Erica Di Cillo
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    Una vacanza in Islanda è l’occasione per scoprire una terra ancora indomita, selvaggia, con una natura di rara bellezza. Ogni angolo del Paese è caratterizzato da paesaggi diversi e mozzafiato: dai getti di acqua calda dei geyser alle imponenti cascate, dalla laguna dei ghiacciai ai fiordi, è tutto davvero suggestivo.

    In ogni viaggio che si rispetti, però, anche lo stomaco vuole la sua parte, e l’appetito di certo non manca, tra un’escursione e l’altra, fornendo l’occasione per assaggiare alcune specialità del luogo, mettendo da parte gli stereotipi. Sì, perché sono in tanti a sostenere che sull’isola non ci sia una tradizione culinaria particolarmente degna di nota, mentre invece molti piatti tipici islandesi sono proprio buoni da leccarsi i baffi. Altre preparazioni sono strane e lontanissime dal nostro gusto, certo, ma non dimentichiamo che viaggiare vuol dire aprirsi alle novità. Vediamo allora che cosa bisogna assolutamente assaggiare se si ha l’occasione di provare la cucina islandese.

    Cucina islandese: non solo (ma anche) Hákarl 

    Per qualcuno parlare di cucina islandese significa parlare di Hákarl, lo squalo putrefatto, preparato mettendo sotto terra la carne da tre a sei mesi. La consistenza gommosa, il forte odore di ammoniaca e l’idea del piatto in sé sono tre elementi che di sicuro scoraggiano l’assaggiare e in effetti non posso riportarvi la mia esperienza personale, perché ho preferito andare sul sicuro e scegliere cibi più convenzionali.

    langoustine soup islanda

    Zuppa di scampi – Foto: Erica Di Cillo

    Se volete scoprire cosa mangiare in Islanda, vi farà piacere sapere che la tradizione dell’isola è ricca di ricette che conquisteranno il vostro palato, come le zuppe di carne, pesce o verdura che potrete trovare ovunque e che vengono servite con un ottimo pane e il burro islandese salato, per il quale è possibile sviluppare una vera e propria dipendenza. In generale, tutta la cucina islandese si basa su ciò che il territorio e il mare mettono a disposizione dell’uomo, quindi pesce fresco o essiccato (merluzzo, eglefino, ma anche crostacei come i gamberi) e carne, soprattutto di agnello, oltre a formaggi, verdure e cereali.

    Cosa mangiare in Islanda: i piatti tipici da povare

    Se in Italia vale il detto che “del maiale non si butta via niente”, in Islanda lo vediamo trasposto su un altro animale, la pecora, vero e proprio caposaldo della tradizione culinaria di questo Paese. L’Hangikjöt, per esempio, che letteralmente vuol dire “carne appesa”, è un piatto tradizionale dell’Islanda rurale, che non manca mai sulle tavole natalizie, ma è consumato anche in altri periodi dell’anno. Si tratta di carne di agnello sottoposta ad affumicatura, un processo che un tempo avveniva nelle cucine delle abitazioni, dove la carne era appesa al soffitto. L’agnello o la pecora si trovano anche in moltissime zuppe,  vengono serviti stufati insieme alle verdure, o ancora alla griglia e al forno (soprattutto il cosciotto). Ma abbiamo detto che non si butta via niente, giusto? Con il fegato di pecora, infatti, si produce la Lifrarpylsa, un insaccato (il Blóðmör è invece simile al nostro sanguinaccio), mentre tra gli altri piatti tipici islandesi ci  sono le Svið, teste di pecora scottate e bollite.

    agnello con contorni

    Foto: Erica Di Cillo

    L’hot dog di agnello

    Che siate o meno appassionati di street food, il consiglio è di non lasciare l’Islanda senza aver assaggiato un Pulsa, l’hot dog locale, fatto con carne di ovino. Sia a Reykjavik che nel resto del Paese potete trovarlo ovunque, ma nella capitale uno dei punti di riferimento è Bæjarins Beztu Pylsur.

    Il Plokkfiskur

    È un altro piatto estremamente comune, che appartiene alla tradizione dell’isola e veniva consumato in grandi quantità, tempo addietro. Il Plokkfiskur è un piatto a metà tra il pasticcio e lo stufato, e si prepara con halibut tagliato a cubetti, al quale vengono aggiunti le patate lesse, il burro, la farina, la cipolla e del pepe nero.

    Lo Skyr, un simbolo dell’Islanda

    La tradizione dello Skyr si è conservata attraverso i secoli e oggi questo formaggio fresco islandese è davvero molto popolare sia in patria, che nel resto del mondo. In realtà, ci sono buone basi per sostenere che sia più popolare oggi di quanto non fosse in passato: molti chef, per esempio, lo utilizzano per preparare dessert. Lo Skyr islandese è inoltre molto versatile e può essere consumato sia da solo, che con l’aggiunta di frutti (con mirtilli o altri frutti rossi dà il meglio di sé) o come base per frullati.

    Dove mangiare in Islanda: i locali da provare a Reykjavik

    Non solo cosa mangiare, ma anche dove mangiare in Islanda! La capitale offre un panorama culinario ampio, internazionale: è possibile trovare di tutto, dalla cucina tipica dell’isola ai piatti esotici, dalle proposte vegane al fast food locale, Aktu Taktu. In Islanda, infatti, non ci sono le note catene internazionali. La versione locale non è la più indimenticabile delle esperienze culinarie, inoltre i prezzi sono decisamente alti, paragonati ai nostri (in Islanda si spende molto per tutto, non solo per mangiare), ma tenetelo presente soprattutto se arrivate in città sul tardi, perché potrebbe essere l’unico locale aperto in cui poter cenare, visto che le cucine chiudono molto presto, in genere, anche nel centro di Reykjavik.

    Kaffivagninn, il ristorante più antico d’Islanda

    torta ristorante kaffivagninn reykjavik

    Facebook.com/kaffivagninn/

    Nella zona del vecchio porto, c’è Kaffivagninn, il primo ristorante aperto nel Paese, che è lì ormai dal 1935. È un ottimo locale sia per la cena che per un brunch al mattino: la cucina è ottima, i prezzi sono nella norma (considerato che Reykjavik è una città piuttosto cara), gli interni in legno rendono l’atmosfera davvero accogliente, e c’è la possibilità di accomodarsi all’esterno, con la vista sul molo.

    Icelandic Street Food

    I due indirizzi di Icelandic Street Food declinano la tradizione culinaria islandese con un occhio di riguardo al turista. Si mangia molto bene senza spendere una fortuna, con la possibilità di assaggiare piatti come le zuppe di pesce o di agnello e alcuni dolci tipici.

     

    Avete visitato l’Islanda e assaggiato alcune ricette locali? Se sì, quali? Raccontatecelo nei commenti.

    Erica è nata in Molise ma da undici anni vive a Bologna, dove lavora come web writer, social media e content manager freelance. Il suo piatto preferito sono le polpette, perché prepararle la mette di buonumore. Nella sua cucina non devono mancare la salsa di soia e un wok per saltare le verdure e organizzare al volo una cena.

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