cosa mangiare a san vito lo capo

Couscous, pane cunzato, belicino: cosa mangiare a San Vito Lo Capo

Angela Caporale
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    Da un lato il Golfo di Macari, dall’altro la Riserva dello Zingaro e il golfo di Castellammare, in mezzo 3 km di spiaggia di sabbia dorata e un mare cristallino: avete capito bene, ci troviamo a San Vito Lo Capo, cittadina di circa 4.000 abitanti in provincia di Trapani, una delle località di mare più amate della Sicilia. Ma non di soli bagni e tuffi vive il turista che giunge fino a qui perché l’intera area è famosa anche per la tradizione culinaria, frutto di influenze e scambi che la rendono unica. Non ci resta che rispondere ad una fondamentale domanda: cosa mangiare a San Vito Lo Capo?

    Cosa mangiare a San Vito Lo Capo: cous cous e non solo

    insalata di polpo

    La storia di San Vito Lo Capo è piuttosto recente: l’insediamento urbano, infatti, è della fine del Settecento quando, a partire dal Santuario Fortezza, è nata una piccola cittadina ai piedi del Monte Monaco, in territorio ericino. Proprio da lì dovrebbe partire anche la visita di San Vitu, come viene chiamata in siciliano, senza dimenticare le tonnare di Cofano e del Secco, poco distanti dal centro.

    Imperdibili anche le spiagge: oltre a quella principale, infatti, non c’è che l’imbarazzo della scelta tra calli e callette, sia che ci si diriga a Ponente che a Levante. Da non perdere la spiaggia del Bue Marino, nominata da Legambiente la più bella nel 2015.

    Una volta conclusa la giornata al mare è tempo di dedicarsi al proprio stomaco: la cucina locale, frutto di contaminazioni ed incontri, è infatti capace di stupire e conquistare.

    Cous Cous Festival

    Appuntamento fisso l’ultima settimana di settembre con il Cous Cous Festival, una manifestazione internazionale tutta dedicata al cous cous, qui chiamato semplicemente cuscus. Appassionati e cuochi da tutto il mondo si danno appuntamento qui, dal 1998, per presentare la propria ricetta e assaggiare quelle proposte dagli altri. Negli anni, sono passate da San Vito Lo Capo ricette ivoriane, francesi, israeliane, marocchine, palestinesi, senegalesi, tunisine, e ogni anno non c’è che l’imbarazzo della scelta tra le proposte.

    Il cuscus della tradizione di San Vitu, naturalmente, si può provare anche durante il resto dell’anno. Ne vengono proposte più versioni: semplice a base di pesce, meglio se povero, oppure con l’aggiunta delle verdure. Va servito in una ciotola di terracotta e con parte del brodo di cottura a parte, in modo tale che siano i commensali a decidere quanto aggiungerne e a che punto della cena.

    Pesce, pane cunzato e altre specialità

    san vito lo capo cosa mangiare

    Foto di Angela Caporale

    Naturalmente, una volta a San Vito Lo Capo il nostro consiglio è di sperimentare anche le altre specialità siciliane le cui ricette appartengono alla tradizione anche di questa zona. Consigliatissimi tutti i piatti a base di pesce, mentre chi vuole provare accostamenti originali può assaggiare i ravioloni di ricotta, serviti in brodo di pesce con una spolverata di pecorino: unica preparazione sanvitese che abbina pesce e formaggi.

    Come suggerisce la presenza continua di tonnare lungo la costa, questa è anche zona per gustare il tonno, preparato fresco, in agrodolce o con la cipollata.

    Da provare anche una selezione di salumi e formaggi locali, come la salsiccia pasqualora o il belicino, formaggio di latte di pecora tipico soprattutto della valle del Belice, spostandosi verso Marsala, dove è obbligatorio anche un assaggio di Marsala DOC. Mentre il classico “vino della casa” è il Grillo, un bianco intenso e dalla gradazione alcolica solitamente piuttosto elevata.

    Per una pausa pranzo veloce, invece, il nostro consiglio è di passare da un forno o da una rosticceria: potrete scegliere tra le mille proposte dello street food siciliano, dalle arancine a pane e panelle, senza scordare il pane cunzato: pane casereccio riccamente condito con pomodori, ricotta salata e chi ne ha, più ne metta.

    Strada del Vino e dei sapori di Erice DOC

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    Foto di Angela Caporale

    Gli appassionati di cultura enogastronomica non possono perdersi almeno alcune tappe della Strada del Vino e dei sapori di Erice DOP, un percorso che si snoda tra Trapani, Erice, Segesta e San Vito Lo Capo alla scoperta delle tipicità più interessanti. L’associazione che cura il percorso propone vari itinerari da 1, 4 oppure 8 giorni, ma anche visite personalizzate e laboratori sensoriali.

    Sulla strada si trovano agriturismi tipici, wine resort, cantine visitabili e panorami mozzafiato. I luoghi perfetti per assaggiare i prodotti del territorio come, per esempio, il sale raccolto nelle saline del trapanese o sull’isola di Mozia (che si possono visitare), l’aglio rosso di Nubia, l’olio trapanese e le Genovesi ericine, dolcetti ripieni di crema o cioccolato preparate tradizionalmente dalle monache di clausura. Il tutto accompagnato da una selezione di vini di qualità come, appunto, l’Erice DOC.

    Obbligatoria, naturalmente, una tappa anche a Erice, delizioso borgo medievale arroccato sul Monte San Giuliano, dove il tempo sembra essersi fermato e il panorama permette di ammirare la forma falcata della penisola su cui si trova la città di Trapani, ma anche le spiagge che si spingono fino a San Vito Lo Capo.

    Dove mangiare a San Vito Lo Capo

    dove mangiare a san vito lo capo

    Foto di Angela Caporale

    Se ora non c’è più alcun dubbio a proposito di cosa mangiare a San Vito Lo Capo, resta una domanda ancora senza risposta: dove andare? A due passi dalla spiaggia, vi consigliamo il Ristorante Tannure e il ristorante Trinacria, per provare il cuscus alla trapanese, ottimo anche da Profumi di Cous Cous e al ristorante Rais. Per pane cunzato, salumi e formaggi, invece, l’indirizzo da appuntarsi è quello dell’Enoteca Peraino, mentre per cannoli e gelati c’è la gelateria Minaudo e la pasticceria Peralta.

    Potendo muoversi in macchina, suggeriamo l’Azzurra Makari da cui si gode di una splendida vista sul mare, oppure potete spingervi fino a Trapani per gli antipasti misti di pesce della Caupona – Taverna di Sicilia, o per il pesce freschissimo della Bettolaccia. L’aperitivo più suggestivo della Sicilia Occidentale, invece, è quello che farete da Mamma Caura, a Marsala, di fronte alle saline e all’isola di Mozia: non aspettatevi di essere da soli, ma la vista vale la compagnia.

    E se, una volta conclusa la vacanza, sentite nostalgia, non preoccupatevi. Abbiamo già preparato anche una lista di cosa portare dalla Sicilia, tra cui non mancano anche alcune specialità trapanesi e di San Vito Lo Capo. Raccontateci, a proposito, i vostri posti preferiti in zona, li proveremo alla prossima occasione.

    Passaporto friulano e cuore bolognese, Angela vive a Udine dove lavora come giornalista freelance. Per Il Giornale del Cibo scrive di attualità, sociale e food innovation. Il suo piatto preferito sono i tortelloni burro, salvia e una sana spolverata di parmigiano: comfort food per eccellenza, ha imparato a fare la sfoglia per poterli mangiare e condividere ogni volta che ne sente il bisogno.

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