yogurt fatto in casa

Come fare lo yogurt in casa, con e senza yogurtiera

Monica Face
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    Con l’inizio della bella stagione amo fare una colazione più fresca, a base di yogurt. Non uno qualsiasi, ma quello che faccio io. Lo yogurt, alimento millenario conosciuto per la sua bontà e i suoi benefici per la salute, è un prodotto versatile e nutriente, ma se fatto in casa è ancora più buono. Oggi ne parliamo, illustrando gli starter per avviare la produzione, quali sono gli strumenti necessari, nonché le tecniche più adatte per ottenere un risultato perfetto per fare lo yogurt con e senza yogurtiera.

    I vantaggi dello yogurt fatto in casa

    Yogurt bianco fatto in casa

    Sea Wave/shutterstock

    Fare lo yogurt in casa offre numerosi vantaggi. Innanzitutto, potete decidere esattamente quali ingredienti utilizzare, evitando così additivi, conservanti o dolcificanti artificiali che spesso si trovano in quelli commerciali. Inoltre, potete personalizzare il gusto e la consistenza secondo le vostre preferenze, sperimentando con diversi tipi di latte e aggiungendo aromi o dolcificanti naturali, creando così la vostra colazione

    Dal punto di vista economico, può essere vantaggioso nel lungo termine, poiché una volta avviato, il costo sarà inferiore rispetto all’acquisto di yogurt al supermercato. Inoltre, riduce l’impatto ambientale legato alla produzione di rifiuti derivanti dagli imballaggi dei prodotti confezionati.  

    Come iniziare la produzione di yogurt: lo starter

    Vasetti di conservazione degli yogurt fatti in casa

    Caterina Trimarchi/shutterstock

    Il processo di ottenere lo yogurt coinvolge la fermentazione di latte, intero, parzialmente scremato o magro, che produce una gamma di diverse consistenze e sapori. Fondamentale per la sua creazione sono i batteri vivi e attivi, che determinano il caratteristico gusto acidulo. 

    La base è il latte, tra cui il più comune è quello di mucca, o di bevande vegetali di soia, riso o avena. L’altro ingrediente fondamentale è lo starter, ovvero una fonte di fermenti lattici. Ecco quali potete usare:

    • Yogurt: acquistarne uno, da 125 grammi, da usare come starter, mescolando con 1/2 litro di latte fresco, è vantaggioso perché richiede una spesa iniziale minima e consente di avviare una produzione continua, simile al processo con il lievito madre. Una volta che lo avete preparato – avrete circa 600 ml di prodotto – e conservato in frigo, potete utilizzarne una piccola quantità, generalmente intorno ai 100 grammi, per mescolarla con nuovo latte e produrne altro. I tempi si aggirano tra le 6 e le 8 ore, in base al latte scelto.
    • Kefir: è una bevanda fermentata che si ottiene a partire dal latte o da altri liquidi utilizzando fermenti lattici e lieviti. Contiene una varietà di batteri benefici che possono aiutare a fermentare il latte e produrre yogurt. Anche in questo caso potete acquistarne una boccetta e mescolarlo con 1/2 litro di latte: al termine del processo di fermentazione, che varia tra le 8 e le 10 ore, avrete il vostro yogurt che, come spiegato prima, potete riprodurre all’infinito.
    • Fermenti lattici: sono disponibili sotto forma di polvere o compresse presso farmacie, negozi specializzati in prodotti biologici, e online. Questi fermenti contengono specifici batteri necessari per la fermentazione del latte, che avviene in circa 8-10 ore. Basterà mescolarli con il latte tiepido e seguire le istruzioni sulla confezione. Una bustina è sufficiente per 1/2 litro di latte, che produrrà poco meno di un kg di yogurt.

    Lo yogurt vegano

    Se per scelta etica o per intolleranza volete realizzare la versione vegana, potete utilizzare una bevanda vegetale come latte di soia, mandorle, cocco o avena, l’importante è che sia non dolcificato e senza aromi aggiunti.

    Come starter, potete utilizzare yogurt vegano o fermenti lattici specifici per bevande vegetali, disponibili online o in negozi specializzati in prodotti naturali. I passaggi sono gli stessi del precedente, l’unica differenza potrebbe essere il tempo di fermentazione, che potrebbe essere più lungo, tra le 10 e le 12 ore.

    Non solo yogurtiera: gli strumenti per fare lo yogurt

    Yogurtiera

    New Africa/shutterstock

    Una volta scelto lo starter e acquistato il latte che preferite, non vi resta che iniziare la produzione di yogurt in casa. Tenete presente che la temperatura ottimale del latte dovrebbe mantenersi tra i 38 e i 46°C, non troppo calda, né troppo fredda, poiché al di fuori di questo intervallo i batteri possono morire o rimanere inattivi. Per farlo, da diversi anni esiste la yogurtiera: composta da più vasetti, alloggiati all’interno di una base che mantiene una temperatura costante e controllata durante il processo di fermentazione e favorisce la crescita dei batteri lattici responsabili della fermentazione del latte. Questi elettrodomestici sono progettati con diverse capacità e funzioni, e offrono la possibilità di preparare diverse quantità di yogurt e, in alcuni casi, di regolare la temperatura o impostare un timer per controllare il processo di fermentazione. Per farlo potete mescolare 1/2 litro di latte con 125 g di yogurt, o una bustina di fermenti lattici, o ancora 150 ml di kefir.

    Come fare lo yogurt senza yogurtiera

    Se non disponete di una yogurtiera, ma desiderate comunque preparare lo yogurt in casa, ci sono altri metodi che potete utilizzare.

    • Pentola e termometro: riscaldate il latte in una pentola, monitorando la temperatura con un termometro da cucina. Portate il latte a circa 85° C, quindi lasciatelo raffreddare fino a 40° C prima di aggiungere i fermenti o lo yogurt. Per mantenere la temperatura costante durante la fermentazione, avvolgete la pentola con una busta termica, come quelle utilizzate per surgelati, oppure con una coperta di lana. Assicuratevi che il luogo in cui lasciate riposare il latte fermentato sia caldo e al riparo dalle correnti d’aria. Un’alternativa potrebbe essere il forno spento con la luce accesa, con un pentolino di acqua calda accanto, per 6-8 ore. Questo metodo vi permetterà comunque di ottenere un prodotto delizioso direttamente dalla vostra cucina, anche senza una yogurtiera dedicata.
    • Microonde: in alternativa, potete utilizzare un forno a microonde per scaldare il latte. Riscaldatelo a intervalli di 30 secondi, a 750 W, mescolando tra un intervallo e l’altro, fino a raggiungere i 45° C. Successivamente, mantenete il latte caldo in un luogo caldo e asciutto per la fermentazione, come indicato prima. Alcuni microonde dispongono di programmi preimpostati per la fermentazione e consentono di avviare la produzione semplicemente impostando il tempo, che dovrebbe essere di 6 ore, ma che potrebbe essere superiore in base al latte usato e alla potenza del vostro elettrodomestico.
    • Pentola multifunzione con cella di fermentazione: tra le tante funzioni della multicooker, di cui abbiamo parlato, c’è c’è anche la cella di fermentazione. Il vantaggio è di poter mettere in produzione un gran quantitativo di yogurt, anche 3 o 4 litri, in base alla capacità della vostra pentola. In questo caso saranno necessarie 8 ore. Questi strumenti automatizzano il processo, rendendo la preparazione un gioco da ragazzi.

    Evitate di muovere il contenitore di latte durante  la fermentazione, poiché potrebbe disturbare il processo e influenzare la consistenza dello yogurt finale.

    Di tanto in tanto controllate il latte: se notate che si sta addensando, è pronto per essere filtrato e refrigerato.

    Come filtrare e conservare lo yogurt

    Metodo per filtrare lo yogurt fatto in casa

    Tatiana Foxy/shutterstock

    Se vi piace una consistenza morbida, potete travasare lo yogurt direttamente in vasetti con chiusura ermetica, metterli in frigorifero per una notte e gustarli il giorno seguente. Se invece vi piace una consistenza più densa, simile alla versione greca, munitevi di recipiente, scolapasta e panno da cucina pulito: versatelo e lasciatelo colare per un paio di ore, anche di più se volete ottenere un composto più stabile, ad esempio per fare una cheesecake. Questo processo rimuove il siero in eccesso, creando uno yogurt più concentrato e corposo.

    Una volta conclusa la produzione, il prodotto va trasferito in vasetti di vetro, ben lavati e asciutti e chiusi con tappo e riposti in frigo. Correttamente conservato, dura per circa 5-6 giorni.

    Come personalizzare lo yogurt

    Yogurt e ingredienti per personalizzarlo

    Rimma Bondarenko/shutterstock

    Nella preparazione dello yogurt fatto in casa, avete diverse opzioni per ottenere varietà e gusti personalizzati.

    Lo yogurt greco, che di solito è a base di latte di capra, è noto per la sua consistenza densa e cremosa, potete renderlo ancora più ricco e spesso. 

    Quando si tratta di dolcificare, le opzioni sono varie: potete optare per ingredienti naturali come miele, sciroppo d’acero, zucchero di canna o dolcificanti come stevia o agave. Basta aggiungerne un po’ dopo la fermentazione e mescolare bene per distribuirlo uniformemente.

    Per uno yogurt aromatizzato, potete essere creativi. Aggiungete frutta fresca tagliata a pezzetti, mescolate bene per distribuire uniformemente gli aromi e lasciate insaporire per una notte. 

     

    Avete mai provato a fare lo yogurt in casa? Raccontateci come lo personalizzate.

     


    Immagine in evidenza di: Stepanek Photography/shutterstock

     

    Di origini napoletane, Monica è nata e vive a Roma. Sociologa, specializzata in Comunicazione e Mass Media, dopo aver collaborato con vari settimanali e frequentato il corso "Cuochi per passione" del Gambero Rosso, ha lanciato il blog "Che cavolo cucino, oggi?", unendo la passione per la scrittura con quella per la cucina. Dal 2017 collabora con Il Giornale del Cibo, con trucchi, ricette e consigli per la rubrica Scuola di Cucina. Il suo piatto preferito è la parmigiana di melanzane, legata ai ricordi d'infanzia.

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