Auguri di Natale

La Ricetta degli Auguri di Natale

Adriana Angelieri

Ed eccoci qua, dopo settimane che vi facciamo una testa così con eventi e preparativi per il Natale (10 imperdibili birre di Natale, Natale in casa blogger, Mercatini di Natale, Dolci di Natale, Utensili di Natale) è finalmente giunto il fatidico giorno di Natale.

Senza perderci in frasi retoriche, per farvi i nostri auguri abbiamo pensato di regalarvi una simpatica storia tutta emiliana, che ci è stata raccontata da Annalisa, una nostra lettrice. L’episodio, realmente accaduto, vi strapperà un sorriso e con i suoi profumi vi trasporterà in un’atmosfera natalizia e molto casalinga!

Sperando che questi siano gli ingredienti giusti per augurarvi un Buon Natale vi lasciamo alla lettura…

Albeo di Nataler

Natale a Bologna (con imprevisto)

La storia comincia a casa di Letizia, dove all’improvviso suona il campanello

Ciao Leti, sono io, mi dai il tiro (1)?“
“Certo, Cesarina, Sali pure”. 

Ed ecco che le due nonne si trovano insieme la Vigilia di Natale per preparare il pranzo natalizio. Per fare i tortellini, i non esperti magari non lo sanno, è meglio essere in due, così, preparata la sfoglia, si fa in fretta a chiudere il tortellino col ripieno prima che si “secchi”.

E così le due zdaure (2), tra grandi chiacchiere, risate e segreti culinari, vanno avanti preparando allegramente il pranzo per le famiglie riunite. Sono entrambe brave cuoche e tutto riesce a meraviglia, finché decidono di trasportare il tutto – tortellini, salsina per il manzo, arrosto ripieno, panone,(tipico dolce della tradizione bolognese a base di cioccolato, frutta secca e scorza d’arancia candita) panettone ed altro ancora – al di là della strada, nell’appartamento di Cesarina, che è più grande e già allestito per l’indomani.
Mettono quindi tutto nei vassoi, nella varie sportine (3), prendono panone, panettone e pensano bene di portare giù anche il rusco (4).

Ridendo e scherzando le due nonnine scendono in strada e buttano il rusco nel cassonetto, ma poco dopo si accorgono di aver erroneamente gettato l’arrosto ripieno, uno dei piatti forti del pranzo.

Dopo un momento di sconforto, basta panico, si comincia a ragionare: l’arrosto è totalmente sigillato nell’alluminio, ben chiuso, impacchettato in carta alimentare e sistemato dentro una sportina annodata. Si decide quindi che non può aver subito danni ambientali e che può essere salvato e cotto in piena sicurezza, magari senza riferire l’accaduto. Le nonne, entrambe “alte” meno di m.1,60, si allungano più che possono, si protendono verso il pacchetto, si incitano: “dai, è proprio lì, manca poco!“ Ma è inutile, non riescono a riacciuffare l’arrosto. Improvvisamente, una voce alle loro spalle “Cosa è successo? Vi posso aiutare?” E’ un ragazzo giovane, alto, con le braccia lunghe: il salvataggio dell’arrosto ripieno avviene in un attimo! Le nonne ringraziano il loro salvatore un sacco di volte, lo invitano a pranzo con tutta la famiglia e il giovane accetta ben volentieri.

Pranzo di Natale

L’indomani, giunti a tavola, davanti al prelibato piatto di tortellini il ragazzo, si rivela essere un modenese doc e un po’ per scherzo, un po’ per antica rivalità, comincia a rivendicare la maternità del tortellinoE via con il solito diverbio senza esclusione di colpi che nasce tra commensali di città “rivali”: i familiari delle zdaure sostengono che la sfoglia del tortellino debba essere sottile tanto da vedere San Luca (santuario che sovrasta la città di Bologna e che quindi non è visibile da Modena) mentre, il “modenese” rivendica l’appartenenza di Castel Franco Emilia, (luogo di nascita del tortellino un tempo appartenente al Comune di Bologna) ora sotto la provincia di Modena. E insomma, per farvela breve, di fronte all’ultimo mestolo di tortellini rimasto sul fondo, dell’origine del tortellino non fregò più niente a nessuno e bona lé con le chiacchiere, “bolognese o modenese il turtlén fa gola a tutti” urla nonna Letizia che con un gesto di stizza si cucca il boccone della discordia!

Che mangiate o meno i tortellini a Natale, vi auguriamo che tutti questi ingredienti: convivialità, tradizione e condivisione, possano far parte delle vostre feste. Buon Natale e buon appetito dalla redazione del Giornale del cibo!

 

Note

(1)     Tiro= Pulsante apriporta

(2)    Zdaura= Anziana signora dedita alla cucina ed alla cura della casa

(3)     Sportina= Busta per la spesa in plastica (ora biodegradabile)

(4)     Rusco= Rifiuti (in sportina)

 

Siciliana trasferita a Bologna per i tortellini e per il lavoro. Per Il Giornale del Cibo revisiona e crea contenuti. Il suo piatto preferito può essere un qualunque risotto, purché sia fatto bene! In cucina non devono mancare: basilico e olio buono.

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