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Risparmiare ed evitare gli sprechi alimentari: ecco le migliori app

Angela Caporale
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    Gli italiani sono sempre più sensibili al tema dello spreco alimentare. Nonostante, infatti, il valore di quanto viene buttato sia ancora molto alto (fino a 15 miliardi di euro all’anno in Italia), migliorano i comportamenti individuali. “Con il cibo non si gioca” del resto, e questa massima si traduce in comportamenti quotidiani sensibili alla sostenibilità dei pasti, e la lotta contro lo spreco alimentare beneficia dell’innovazione e della tecnologia. Ad esempio, esistono diverse piattaforme che si possono utilizzare da browser che facilitano la distribuzione degli avanzi per farne tesoro, come Avanzi Popolo 2.0 a Bari e BitGood, la piattaforma di Confesercenti presentata all’inizio di quest’anno. 

    Ci sono poi le applicazioni contro lo spreco alimentare, sviluppate da giovani e start up con l’obiettivo di aiutare ristoratori, consumatori e produttori a scambiare, donare e rivendere le eccedenze e contribuendo alla crescita di una cultura di sostenibilità.Lanciata in Italia nel 2019, Too Good to Good con i suoi 10 milioni di download è probabilmente la più famosa, ma non è la sola. Abbiamo selezionato, infatti, ben 9 applicazioni che si possono scaricare gratuitamente sullo smartphone e che coprono l’intero territorio italiano. Preparatevi a fare scorte di delizie, senza buttare nulla nel cestino! 

    Troppo buono per essere buttato: Too Good To Go

    Too Good To Go App

    TooGoodToGoIT/facebook.com

    Non possiamo che partire da Too Good To Go, start up danese che segnala alla community degli iscritti quando un ristorante, un supermercato, un bar o anche un panificio ha delle eccedenze da poter vendere a prezzi scontati per non far finire tutto nella pattumiera. In questo caso, una volta prenotato il prodotto che si vuole acquistare, non resta che recarsi all’orario indicato direttamente al ristorante e portarlo a casa con sé, pronto per essere mangiato o cucinato.

    Solo nel 2019, ha coinvolto 33mila partner, 18 milioni di utenti per “salvare” oltre 28 milioni di pasti. Un’ascesa e una diffusione velocissima che ha travolto anche l’Italia: qui, infatti, è presente in 20 città (Milano, Roma, Napoli, Palermo, Torino, Bologna, Firenze, Verona, Trieste, Genova, Bergamo, Perugia, Piacenza, Reggio Emilia, Lecco, Varese, Como, Arona, Prato e Padova) e conta circa 4.000 esercizi registrati e 800.000 utenti. Numeri significativi che sottolineano la sensibilità di molte persone alla tematica dello spreco alimentare.

    MyFoody, l’App che lega supermercati e consumatori

    MyFoody è una start up che ha creato l’omonima applicazione, disponibile per iOs e Android, che raccoglie tutte le offerte dei supermercati più vicini al consumatore, permettendogli di scegliere e programmare l’acquisto dei cibi che si stanno avvicinando alla scadenza, direttamente nel punto vendita. I creatori dell’app assicurano che, seguendone i suggerimenti, si può risparmiare fino al 50% sulla spesa media mensile per il cibo. Anche la blogger Lisa Casali aveva confermato l’utilità di MyFoody in un’intervista in cui suggerisce ai lettori de Il Giornale del Cibo come risparmiare e mangiare sano.

    Un servizio che non aiuta semplicemente a ridurre i costi spesa senza rinunciare a quantità e qualità, ma contribuisce concretamente alla riduzione degli sprechi, in maniera originale e innovativa, sfruttando appieno le opportunità dell’innovazione tecnologica. Un’attività che fa bene sia alle famiglie, che possono trovare offerte su prodotti stagionali e verdure non perfette a un prezzo ridotto, sia alla grande distribuzione, che smaltisce le rimanenze in maniera più sostenibile e riduce gli sprechi.

    Last minute sotto casa

    Last Minute Sotto Casa app

    lastminutesottocasa/facebook.com

    Tutta italiana è, invece, la storia di Last Minute Sotto Casa, nata nel 2014 a Torino e oggi diffusa in tutta Italia, per mettere in rete tutta una serie di attori che, insieme, possono contribuire alla riduzione degli sprechi in ambito alimentare. La community, in questo caso, è formata non soltanto da ristoratori e consumatori, ma coinvolge anche produttori e rivenditori che possono mettere in circolo ciò che a fine giornata resta invenduto e per cui si avvicina la data di scadenza. Volendo si possono impostare anche le notifiche che segnalano all’utente quanto un negozio nelle vicinanze ha messo qualcosa in vendita!

    Banco alimentare virtuale: Bring the Food

    Bring Thee Food App

    BringTheFood/facebook.com

    L’applicazione Bring the Food unisce l’esigenza di contrastare lo spreco di cibo con la solidarietà. Questo piccolo progetto pilota sviluppato in Veneto e Trentino, è promosso dalle Acli del Veneto in collaborazione con la Fondazione Banco Alimentare, infatti, questa app creata nel 2011 consente ad organizzazioni di produttori e mense di distribuire e donare le eccedenze direttamente a chi ne ha più bisogno: i curatori dell’applicazione contribuiscono con un supporto di tipo burocratico e aiutando a mettere in comunicazione domanda e offerta. L’esperienza molto interessante ha portato, negli ultimi tre anni, al recupero di 1160 tonnellate di eccedenze da mense e attività ristorative distribuire a 20mila persone circa.

    Plant Jammer, contro lo spreco alimentare domestico

    Plant Jammer App

    plantjammer/facebook.com

    Le app che abbiamo visto fino ad ora agiscono sullo spreco permettendo ai cittadini di raccogliere e portare a casa alimenti che altrimenti andrebbero buttati. Esistono, però, anche applicazioni che consentono di evitare di sprecare il cibo che già abbiamo in casa. Chi ha un frigorifero “intelligente” che può aver testato l’utilità di avere uno strumento tecnologico che ricorda le scadenze, le app svolgono la stessa funzione per tutti.

    Plant Jammer, per esempio, permette di combinare in maniera gustosa gli ingredienti a disposizione. Prima di mettersi ai fornelli, è sufficiente aprire l’app, inserire ciò che sta per scadere e seguire le semplici ricette proposte dal team editoriale della start up.

    Eco dal Frigo, per non buttare via niente

    Stesso obiettivo è quello di Eco dal Frigo, un’app sviluppata dalla Fondazione Missione Bambini nell’ambito di un ampio progetto per contrastare la povertà alimentare con un occhio di riguardo verso i più piccoli. Con una grafica semplice e giocosa, permette di indicare l’ingrediente da cui partire e suggerisce tanti tipi di ricette diverse, tutte semplici e potenzialmente a prova di bambino.

    Cibo buttato

    nito/shutterstock.com

    UBO: Una Buona Occasione (per non sprecare)

    UBO, invece, è un acronimo per “Una Buona Occasione”, sottointendendo “per non buttare il cibo”. Si tratta di un’altra applicazione che consente di monitorare le scadenze del cibo che acquistiamo, di preparare una lista della spesa ragionata, e preziosi suggerimenti per la corretta conservazione degli alimenti. Ogni aspetto è, infatti, utile per ridurre gli sprechi.

    FlashFood: dal Canada contro gli sprechi

    Concludiamo il nostro percorso tra le app anti spreco con due proposte che, per ora, ci sono solo all’estero, ma che – come è stato per Too Good To Go – potremmo vedere presto anche in Italia. Flashfood, infatti, è un’applicazione creata in Canada da un gruppo di ragazzi fermamente convinti che lo spreco alimentare sia un fenomeno da arginare, e in fretta, per il benessere e la sopravvivenza del pianeta.

    Le attività proposte e realizzate dall’app sono:

    • vendita (e rivendita) dei cibi per cui si sta avvicinando la data di scadenza. Ciò viene fatto a prezzi ridotti per chi sceglie di acquistare gli alimenti secondo questa modalità;
    • presentazione e vendita diretta da parte dei contadini e dei produttori che possono, tramite Flashfood, mettere in commercio tutta quella frutta e quella verdura considerata “brutta” e, dunque, spesso sprecata;
    • proposte e ricette antispreco: sul blog dell’applicazione, infatti, esiste una sezione dedicata alle preparazioni con i cibi che si possono acquistare, ma ci sono anche suggerimenti  da mettere in pratica direttamente in cucina.

    Karma, per acquistare low cost dai ristoranti

    Karma App

    KarmaAppUK/facebook.com

    Nata in Svezia nel 2015, Karma è una app che permette agli utenti di farsi portare direttamente a casa i piatti avanzati da ristoranti e caffè che, altrimenti andrebbero buttati. Presente in 35 città europee, ulteriore elemento interessante che fa il successo di questa app è il fatto che il piatti vengono venduti al 50% del prezzo di listino: un bel risparmio per poter gustare un piatto gourmet, comodamente a casa. Per ora Karma va molto forte a Londra dove già più di 50 attività hanno aderito al progetto, tra cui Hummus Bros e lo stellato Aquavit.

     

    Utilizzate una di queste app? Raccontateci nei commenti come vi trovate!

    Passaporto friulano e cuore bolognese, Angela vive a Udine dove lavora come giornalista freelance. Per Il Giornale del Cibo scrive di attualità, sociale e food innovation. Il suo piatto preferito sono i tortelloni burro, salvia e una sana spolverata di parmigiano: comfort food per eccellenza, ha imparato a fare la sfoglia per poterli mangiare e condividere ogni volta che ne sente il bisogno.

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