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Tra Un Dritto E Un Ritorto Curiamo Il Nostro Orto

Redazione

orto urbano

L’orto d’autunno raccontato da due donne ortolane per passione

Di Giuditta Lagonigro.

Chi, appassionato di cucina, non ha mai desiderato avere a portata di vaso erbe aromatiche, ortaggi e verdure scagli la prima… foglia.
Tra l’altro visti i tempi di crisi potrebbe diventare una necessità per tutti. Per lo meno si comincerebbe a rispettare la stagionalità, a parte il piacere dell’autoproduzione.
Anche da un punto di vista emozionale l’orto è appagante.

giuditta lagonigroLa gioia che si prova seguendo la trasformazione di un rametto in rigogliosa pianta riappacifica col mondo e ci ricorda la generosità della Natura, nonostante il male che gli umani continuano ad infliggerle.
Dopo gli animali, penso che le piante siano gli unici esseri viventi che con un po’ di acqua, un po’ di cura ed anche qualche frase di incoraggiamento diano il massimo…
Considerazioni fito-antropologiche a parte, se desideriamo trascorrere le prossime due stagioni in buona compagnia, respirando aria salùbre almeno quando siamo nel nostro balcone o nel nostro giardino di casa, diamoci subito da fare. L’ autunno, infatti,  ci regala giorni da dedicare a semine e trapianti per una ricca raccolta invernale (si spera).

reanta de corteLa mia dimestichezza con l’orto si ferma alle piante aromatiche con un’eccezione: una rucola seminata lo scorso anno che mi sta dando grande soddisfazione già dalla scorsa primavera. Però ho una grande amica, Renata de Corte, Sommelier, socia della Compagnia del Cibo Sincero e soprattutto grandissima esperta di tutto quanto abbia a che fare con la Terra (detto tra noi, tra le altre cose coltiva e raccoglie una qualità di saporitissimi cetrioli giganti, naturalmente non OGM, introvabili nei mercati di ortofrutta).
Renata ci ha regalato utili consigli per il piccolo orto di casa. Naturalmente è necessario definire i confini delle nostre micro-colture giacchè noi ci troviamo nell’estremo nord-est , sul delimitare di due province, Gorizia e Udine.
Per la verità il clima di questo settembre è simile a quello delle regioni meridionali ( ho saputo che, in un terrazzo, a Trieste, in questi giorni è fiorita una vite…), quindi daremo qualche suggerimento basato su esperienze pregresse (fino al 2010), riservandoci di osservare attentamente gli influssi di nuove condizioni meteorologiche sui nostri appezzamenti di terra, di qualsiasi superficie essi siano.

Cominciamo dal balcone/terrazzo.

prezzemoloIl prezzemolo è una delle piante aromatiche più diffuse.
Vi sono sue specie: a foglie lisce, piccole, di colore verde scuro con un profumo abbastanza intenso oppure a foglie piccole, ricce. Di entrambe si trovano diverse varietà.
Il prezzemolo può essere seminato in ambiente protetto (con una copertura iniziale), usando vasi in cotto. I semi vanno posizionati in file parallele. Le piantine invece possono essere trapiantate in vasi singoli. Preferiamo i vasi di coccio. Il terreno deve essere morbido e le innaffiature a seconda della necessità. L’acqua non deve mai ristagnare. Potremo raccogliere il nostro prezzemolo all’incirca dopo due mesi.

cassetta con sedani rapaIl sedano rapa è diffuso in alcune regioni del nord Italia.
Le piantine vanno poste in vasi preferibilmente rettangolari. La parte commestibile è la radice, di forma rotonda e di colore bianco, che si raccoglie dopo circa 120 giorni dal trapianto.
Il sedano rapa è meno profumato del sedano, anche al palato risulta più delicato, si utilizza nelle minestre e come contorno (buono il purè di patate e sedano rapa).
Da preferire i vasi in coccio, il terreno deve essere friabile, morbido, eventuale concimazione con sali minerali.
Innaffiare ogni 8 giorni –con il caldo di questo periodo meglio due volte alla settimana-.

Spostiamoci nell’orto vero e proprio, quindi parliamo di qualche metro quadrato di terra che possiamo “rubare” al nostro giardino.
Qui possiamo sbizzarrirci con una bella varietà di verdure che fanno benissimo alla nostra salute.

Broccoli
broccoliIn questa sezione sono compresi anche i cavoli cappuccio, i cavolfiori, le verze, i cavoli neri, i cavoletti di Bruxelles, cavoli romani, cavoli toscani etc.
E’ opportuno lavorare la terra, per prepararla ad accogliere le nuove piante, quelle dei broccoli sono alte dai 10 ai 12 cm.
Fate delle piccole buche e sistematevi le piantine, bloccandole per bene con il terreno. Osservate una distanza di 30/40 cm l’una dall’altra.
Le innaffiature seguiranno l’andamento del clima, il terreno va comunque mantenuto umido. Concimate con un buon compostaggio, letame o concimi chimici (di solito sono sali minerali) oculatamente dosati.
Dopo 2/3 mesi avrete le prime cime. Taglierete le più grandi con un taglio obliquo, in attesa che facciano capolino altre “teste”.

Cicorie
cicoriaLa cicoria è una pianta molto resistente.
Nella specie inseriamo la cicoria catalogna, la cicoria pan di zucchero, i radicchi di Chioggia, la cicoria variegata di Castelfranco, la rossa di Verona.
Si può procedere con la semina, in terra concimata oppure acquistare piantine da vivai o negozi di Agraria.
Le piante saranno sistemate ad una distanza do circa 30 cm, si potranno raccogliere a cominciare da febbraio.
Naturalmente chi riesce a trovarle può raccogliere le ottime cicorielle spontanee da gustare da sole o come contorno.

Finocchi
finocchiAnche nell’Italia settentrionale si seminano finocchi!
Si procede posizionando i semi ad una distanza di 20cm, più o meno,
lasciando più spazio tra le file (se avete parecchia terra a disposizione).
Il terreno deve essere morbido e concimato quel tanto che basta per evitare attacchi di funghi e malattie crittogamiche.
Si raccolgono i “grumoli”, tondi o ovali, quando saranno di media pezzatura (a seconda della varietà); nelle zone più fredde i finocchi si raccolgono massimo fino a novembre a causa della loro bassa resistenza al freddo.
E’ importante, durante la crescita, ricoprire sempre le piante con la terra che va rincalzata per avere finocchi bianchi e croccanti.

Porri
porriCi riferiamo ai porri autunnali che hanno un’ottima resistenza alle basse temperature.
Il porro, lo ricordiamo, ha una gusto meno intenso della cipolla è ricco di sali minerali si presta a molte preparazioni. Certo deve piacere…
Anche in questo caso si può procedere per semina o trapianto.
I semi vanno posti ad una distanza di circa 50 cm, le piantine a 10 cm.
Anche per i porri necessita un terreno morbido, con un po’ di concime (non letame però) per evitare funghi e parassiti.
La raccolta avverrà dopo sei mesi dalla semina e dopo quattro dal trapianto, si può procedere quando il porro avrà un diametro pari a 2 cm o giù di lì.
Anche per i porri bisogna rincalzare il terreno per ottenere piante bianche e tenere.

Sedano
sedanoNoi parliamo di sedano verde, a coste più spesse, che si utilizza per arricchire pietanze o per creme. Non è dolce quanto il sedano bianco coltivato nelle regioni centro-meridionali.
Il sedano necessita di buona irrigazione, il terreno ha bisogno di un buon drenaggio e di composti organici. Non deve essere né argilloso né sabbioso.
Si raccoglie prima delle gelate.
Renata ci fa un’altra raccomandazione: ponete a dimora le piantine di cipolla e scalogno, interrate l’aglio!

Aglio
aglioC’è chi lo ama e chi non lo sopporta…
L’Italia è piena di cultivar, con spiccate peculiarità, aromi e sapori decisi.
Interrare i bulbilli e lavorare la terra sempre con delicatezza per non rovinare le radici.
Di solito le piogge sono sufficienti a mantenere la giusta umidità, anzi, bisogna evitare di innaffiare una decina di giorni prima della raccolta per scongiurare attacchi di muffe ai bulbi.
Concimate con sali minerali.
L’aglio si raccoglie quando le foglie sono secche ,sdradicando il bulbo e lasciandolo asciugare nella terra per qualche giorno.

Cipolle
cipolleScegliete le varietà che preferite, Interrate i buli distanti tra loro circa 25 cm.
Innaffiate preferibilmente al mattino, se necessario.
Attenzione a parassiti e malattie.
Scalogno
Il gusto è simile a quello della cipolla ma più delicato.
Il bulbo, ovaloide, è di colore rosa-violetto.
Si interra in autunno per raccoglierlo a giugno-luglio.
Teme il freddo eccessivo.

Fin qui consigli utili per il nostro piccolo orto.
Se però avete la disponibilità di spazi più ampi, come dice Renata: a cielo aperto cambiano le semine con lattuga, indivia, spinaci, radicchietti, valeriana (o soncino).
Sono piante resistenti al freddo e comunque, in caso di previsioni di gelo, proteggiamole con un prodotto particolare, un tessuto-non tessuto, che favorisce la traspirazione. Mai usare plastica!
Si acquista nei negozi specializzati.

Gentili lettori, io e Renata vi salutiamo augurandoci di aver reso un gradito servizio.
Ora possiamo armarci di un paio di guanti, una vanga, una zappa e soprattutto di buona volontà, pregustando la gioia di preparare e mangiare le nostre verdure!
Buona semina!

di Giuditta Lagonigro

 

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