Spacchettiamoci: compriamo sfuso!

Adriana Angelieri

Chi cucina e lava i piatti ha un’alta responsabilità in termini di inquinamento del pianeta. Pensate al contenuto delle vostre varie pattumiere differenziate e calcolate quanti rifiuti provengono dalla cucina rispetto alle altre stanze. La percentuale  può comodamente superare il 90%. Ovvia la raccomandazione alle cuciniere e ai cucinieri d’Italia: preferite il più possibile alimenti sfusi e detersivi alla spina e non esagerate con i rotoloni di carta e la plastica usa e getta nelle sue varie forme (pellicole,  sacchetti, stoviglie ecc).
Una lode a Auchan che nei suoi ipermercati ha allestito i self-discount: una nutrita serie di dispenser dai quali il consumatore può acquistare anche solo mezz’etto di prodotto. Per esempio, legumi, pasta, riso, cereali per la prima colazione, caffè, salatini, caramelle, cioccolato, confetti e frutta secca. Grazie al risparmio sul packaging, i prezzi sono convenienti, per esempio un chilo di pasta costa 50 centesimi, e buona la qualità.  Inutile aggiungere che il prodotto sfuso è ecosostenibile, con un notevolissimo risparmio di plastica e carta, e viene incontro alle esigenze dei single, specialmente gli anziani, che consumano poco e sono troppo spesso economicamente deboli.

di Martino Ragusa

Siciliana trasferita a Bologna per i tortellini e per il lavoro. Per Il Giornale del Cibo revisiona e crea contenuti. Il suo piatto preferito può essere un qualunque risotto, purché sia fatto bene! In cucina non devono mancare: basilico e olio buono.

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