Siticibo: Recuperare Il Troppo Per Chi Ha Troppo Poco

silvia

di Silvia Salomoni.Conoscete la ‘Legge del Buon Samaritano’? A scanso di equivoci diciamo subito che i testi sacri non c’entrano nulla, si tratta di una vera e propria legge del nostro ordinamento normativo, la numero 155 del 2003, che permette la distribuzione degli alimenti ai fini di solidarietà sociale. Grazie all’entrata in vigore di questa norma, a Milano è potuto nascere proprio nel 2003 il progetto sperimentale Siticibo, che ogni giorno recupera presso la ristorazione organizzata cibo cotto e fresco in eccedenza, per ridistribuirlo a tutta velocità a enti caritativi che assistono persone bisognose.Un’idea semplicissima da pensare, quanto difficile da attuare, che nasce come mediazione tra l’incontro spontaneo di offerta e domanda: all’interno di una stessa città, senza bisogno di guardare altrove, ci sono contesti in cui il cibo abbonda e rischia di andare sprecato (come le mense scolastiche e aziendali), a fianco di altri in cui questo manca del tutto. Si tratta a questo punto di far convergere la disponibilità con l’esigenza.A Milano ci ha pensato la Fondazione Banco Alimentare ONLUS, da un’intuizione di Cecilia Canepa, una signora milanese che assistendo allo sparecchiamento nel refettorio della scuola dei due figli è rimasta colpita dalla quantità di cibo di cui innocentemente e con leggerezza ci si sbarazzava.Non stiamo parlando di scarti o avanzi, ma di alimenti intatti: piatti pronti (primi piatti, secondi, contorni) e alimenti freschi come pane, frutta e verdura in perfetto stato, che se risultano invenduti vengono distrutti. Ogni giorno i 65 volontari della fondazione girano recuperando le eccedenze presso 13 mense aziendali, 90 refettori scolastici, 4 hotel e 2 ristoranti; ne misurano la temperatura (0/4 gradi) e ne controllano le etichette, per procedere velocemente alla redistribuzione tra più di 40 enti di carità milanesi come mense dei poveri, case di accoglienza e opere missionarie.Gli alimenti recuperati sono perfetti, non precedentemente distribuiti o sporzionati, sottoposti a controlli di igiene e qualità. Questa è una garanzia perchè chi dona a Siticibo sono solo i professionisti della ristorazione organizzata, non i privati e le singole famiglie milanesi. Inoltre non vengono ritirati prodotti a forte rischio freschezza e integrità: niente pesci, niente farciture con creme o maionese, niente che sia stato cucinato da oltre 12 ore, o riposto in contenitori che non siano specificamente idonei all’uso alimentare. La misura dell’efficacia può essere facilmente conteggiata: Siticibo attualmente arriva a distribuire ogni giorno 550 pasti, 475 kg di frutta e 420 kg di pane. In alcune mense aziendali sono gli stessi dipendenti che in orario di lavoro danno una mano a stoccare quello che avanza, pronto per il ritiro dei volontari.Siticibo è un progetto della Fondazione Banco Alimentare Onlus; il modello su cui è strutturato si ispira alla rodata organizzazione City Harvest, che a New York recupera cibo dal 1982 e lo consegna ad enti caritativi che nei 5 distretti della città distribuiscono pasti a persone indigenti. I fondatori di Siticibo sono stati in ‘viaggio-studio’ a New York nel dicembre del 2002 per capire come riprodurre quella realtà anche a casa nostra. In Italia come organizzazione formalizzata Siticibo esiste solamente a Milano, ma sarà presto riprodotto anche altrove. Sul sito ufficiale Siticibo.it trovate tutte le informazioni del caso: se abitate in zona, per collaborare come volontari da privati o per aderire alla rete di scambio da ristoratori; oppure per valutare come esportare il modello anche nella vostra città.

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