La ricetta del nocino, il liquore fatto in casa che profuma di tradizione

Monica Face
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    Mia madre diceva sempre che “il nocino si fa a San Giovanni e si beve a Santo Stefano”: questo perché il periodo migliore per preparare il delizioso liquore è proprio la fine di giugno (San Giovanni è appunto il 24 giugno), quando le noci sono ancora verdi e tenere. Lavorazione, macerazione e riposo prendono poco meno di 6 mesi, arrivando praticamente a ridosso delle feste. E il nocino può anche diventare un regalo originale, non trovate?

    Dal sapore intenso e aromatico, ideale come digestivo dopo i pasti, il nocino è un liquore molto antico. La tradizione vuole che la ricetta fosse un segreto gelosamente custodito dalle famiglie nobili dell’Emilia-Romagna, che lo preparavano in occasione delle feste e delle cerimonie, come segno di ospitalità e di prestigio sociale.
    Oggi il nocino è un liquore diffuso e apprezzato in tutta Italia e in molti altri paesi. Se volete provare a prepararlo in casa, e magari farne un po’ in più per poterlo regalare, oltre che offrire, vi lascio i passaggi fondamentali e la ricetta per fare il nocino.

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    Cosa sapere quando si prepara il nocino

    La produzione artigianale del nocino prevede tempo e pazienza, ma non è particolarmente difficile. La scelta attenta delle noci verdi e la macerazione lenta in alcool, l’aggiunta di cannella, bacche di ginepro, chiodi di garofano o foglio di alloro vi faranno ottenere un ottimo digestivo che vi ripagherà di tutto il lavoro fatto.  

    La scelta delle noci

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    Per preparare il nocino è importante utilizzare solo noci verdi, non ancora mature ma con la scorza ancora morbida, in quanto sono ricche di tannini e altre sostanze che conferiscono il caratteristico sapore.

    Il momento migliore è quindi l’inizio dell’estate, tra la fine di giugno e l’inizio di luglio. Se le noci sono troppo mature, infatti, il nocino rischia di risultare troppo amaro e astringente. È inoltre molto importante scegliere quelle non trattate con pesticidi o altri prodotti chimici. 

    È meglio raccoglierle le noci direttamente dall’albero o da terra entro 2-3 giorni dalla caduta. È fondamentale evitare quelle già aperte perché potrebbero essere state infettate da insetti o parassiti.

    Come pulire le noci

    Prima di metterle in infusione nell’alcool, le noci devono essere pulite accuratamente e tagliate a pezzi grossolani. Per farlo, seguite questi passaggi:

    • Eliminate la buccia esterna. Questa operazione può essere eseguita con un coltello affilato, incidendo la buccia lungo tutta la circonferenza e rimuovendola con cura. È importante tenere presente che i frutti possono macchiare la pelle, pertanto è consigliabile utilizzare guanti per proteggere le mani durante la pulizia.
    • Lavatele sotto acqua corrente, strofinandole delicatamente con le mani per eliminare residui di polvere o di terra.
    • Asciugatele accuratamente con un panno pulito o con della carta assorbente per eliminare l’eventuale umidità residua.
    • Tagliatele a pezzi grossolani e mettetele in infusione nell’alcool per la preparazione del nocino.

    La macerazione  

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    Scegliete un contenitore capiente, ad esempio un barattolo, pulito e senza segni di usura. Versate l’alcool, le noci e le spezie, mescolate e chiudete. Agitate il barattolo una volta a settimana per favorire l’estrazione delle sostanze aromatiche. Il tempo di infusione può variare a seconda della ricetta e dei gusti personali. In genere, si consiglia di lasciarle macerare per un periodo compreso tra le 4 e le 6 settimane. Tuttavia, alcuni preferiscono prolungare questa fase anche oltre i 2 mesi, per ottenere un nocino più intenso e aromatico. 

    È importante tenere presente che il liquore può diventare troppo amaro e astringente se i frutti vengono lasciati a macerare troppo a lungo. Pertanto, è consigliabile assaggiarlo durante la fase di macerazione per verificare se il sapore è quello desiderato e interrompere l’infusione quando si raggiunge il giusto equilibrio tra amaro e dolce.

    La ricetta del nocino fatto in casa

    Come abbiamo visto, una delle caratteristiche per la preparazione del nocino è avere tempo e pazienza. L’operazione di pulitura infatti richiede meticolosità ma, una volta conclusa questa fase, potrete procedere con la macerazione senza altri pensieri. Ci vuole tempo, non lo nascondiamo, ma il risultato vi ripagherà e dopo qualche mese potrete bere uno dei digestivi più buoni che abbiate mai assaggiato. 

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    Ingredienti per circa 1,5 litro di nocino

    • 30 noci verdi non mature 
    • 700 ml di alcool puro a 95° 
    • 700 ml di acqua 
    • 400 g di zucchero 
    • 1 stecca di cannella
    • 1 limone non trattato (scorza)
    • 8-10 chiodi di garofano
    • 5-6 bacche di ginepro

    Procedimento

    1. Per preparare il nocino in casa, iniziate raccogliendo e pulendo le noci verdi. Lavatele bene sotto l’acqua corrente e asciugatele con un panno pulito. Fate in modo che non rimanga traccia di umidità
    2. Tagliatele a metà e mettetele in un barattolo di vetro capiente. Aggiungete anche le bacche di ginepro, i chiodi di garofano e la scorza di un limone non trattato, tagliata a pezzetti e privata della parte bianca. Coprite il tutto con l’alcol puro e chiudete ermeticamente il vaso. Lasciate macerare il composto al sole per circa 6 settimane, agitando il vaso ogni due o tre giorni per mescolare gli ingredienti e favorire l’estrazione degli aromi.
    3. Dopo il tempo di macerazione, filtrate il liquido: versatelo in una brocca su cui avrete appoggiato un colino foderato con un panno di lino. In una pentola, portate a bollore l’acqua con lo zucchero e fate sciogliere quest’ultimo. Lasciate raffreddare lo sciroppo e unitelo al liquore filtrato. Mescolate bene il tutto e travasatelo con un imbuto in una o più bottiglie di vetro scuro. Chiudete bene le bottiglie e lasciate riposare il nocino per almeno due o tre mesi prima di consumarlo.

    E voi, avete mai fatto il nocino in casa?


    Immagine in evidenza di: Lunov Mykola/shutterstock.com

     

    Di origini napoletane, è nata e vive a Roma. In passato ha collaborato con vari settimanali, tra cui "Di più"; "Di piùTv Cucina"; "RadioCorriere Tv"; "Onda Tv"; "Messaggero Tv". Oggi invece si dedica anima e corpo al suo blog, "Che cavolo cucino, oggi?". Il suo piatto preferito è la parmigiana di melanzane, "perché è un ricordo d'infanzia e perché", dice, "quando aspettavo il mio bambino avevo sempre voglia di melanzane". Nella sua cucina non possono mancare il pane (che prepara in casa) la frutta e il caffè, "perché altrimenti... il pasto non è finito".

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