formaggio fatto in casa

Formaggio fatto in casa: tutti i passaggi e la ricetta del Primo Sale

Redazione

Dovessi esprimere il famoso ultimo desiderio, in chiave culinaria, sarei indeciso se optare per una abbuffata di dolci o di formaggi. Mi ha sempre conquistato la grande varietà di questi ultimi, tra differenti tipologie di latte, di lavorazione, di stagionatura, anche tra i produttori italiani, per non parlare degli aromi, delle spezie e degli altri ingredienti utilizzati per creare prodotti unici. In questi ultimi anni ho avuto la fortuna di poter assistere in prima persona alla lavorazione di molti prodotti caseari, dalla mozzarella alla ricotta, passando per la provola affumicata e, per l’appunto, ai formaggi.

Lavorazione che, con alcuni accorgimenti ed i necessari ingredienti, è possibile anche fare in casa. Oggi cercherò quindi di spiegarvi come preparare il formaggio fatto in casa, attraverso alcune nozioni di natura tecnica e la descrizione dei passaggi da compiere per ottenere un risultato finale sorprendente.

Formaggio fatto in casa: alcune nozioni ed il procedimento

La coagulazione

coagulazione formaggio

Il formaggio si ottiene grazie alla coagulazione del latte (vaccino, caprino o ovino) tramite il caglio, un prodotto della macerazione di parti dello stomaco di vitello, agnello o capretto in un liquido. Il caglio si trova anche in commercio, con indicazione della forza coagulante. La proporzione più utilizzata tra caglio è latte è di 1:10.000, che corrisponde a circa 1,5 ml di caglio per 10 litri di latte, che coagulano in circa 40 minuti.  

Esiste anche un’alternativa al caglio animale, ed è quello chimico oppure quello del carciofo selvatico. Il caglio si aggiunge al latte intiepidito alla temperatura di 36-39 °C, a seconda del tipo di formaggio che si vuole ottenere. E’ inoltre consigliabile diluirlo in un po’ d’acqua prima di aggiungerlo al latte. Questo prodotto teme il calore e la luce, ed è quindi preferibile conservarlo in una bottiglia di vetro scuro.

Esiste, infine, la coagulazione naturale del latte (senza caglio), che avviene in circa 12-18 ore se viene mantenuto ad una temperatura costante di 30 °C, sotto l’azione dell’acido lattico. Questo tipo di processo può essere aiutato a con del succo di limone oppure con una piccola quantità di siero di una precedente cagliata. Il processo di cagliatura è molto delicato, ed è consigliabile non rimestare il latte una volta iniziata la coagulazione, né spostare i recipienti che la contengono.

La rottura della cagliata e lo spurgo

Dopo la fase della coagulazione, il secondo passaggio per realizzare il formaggio fatto in casa è quello della rottura della cagliata e dello spurgo: nella lavorazione casalinga si può rompere la cagliata con le mani sgretolandola delicatamente e lentamente. A questo punto avviene lo spurgo, che consiste nella successiva separazione della cagliata dal siero, dividendo praticamente la parte solida da quella liquida. E’ importante far riposare la cagliata per qualche minuto dopo la rottura in modo che possa sedimentarsi per bene sul fondo e possa facilitare il prelievo del siero con un mestolo per effettuare la separazione.

Per la preparazione dei cosiddetti “formaggi cotti” (come ad esempio la Fontina), una volta frantumata la cagliata, occorre cuocerla ad una temperatura compresa tra i 44 e i 56 °C, a seconda del tipo di formaggio che si vuole ottenere. La fase di cottura facilita un ulteriore spurgo e favorisce l’aggregazione dei grumi caseosi.

La filatura

filatura formaggio

La filatura è un’operazione che viene talvolta operata al fine di conseguire determinate qualità di formaggio. In questo caso dovrete lasciare la cagliata per alcune ore nel siero caldo acido, ottenendo la solubilizzazione dei sali di calcio e la demineralizzazione della pasta che quindi diventa plastica: a questo punto potrete lavorarla e ridurla in filamenti con i quali ottenere le forme desiderate di formaggi e pasta filata.

La salatura

Dopo la fase di spurgo (ed eventualmente della filatura), segue quella della salatura, che può essere di due tipi: a secco o in salamoia. La prima è riservata ai formaggi molli e consiste nel cospargere di sale grosso nella necessaria quantità (ed in più riprese) il formaggio su entrambe le facce. La salatura in salamoia si effettua, invece, immergendo i formaggi in vasche contenenti acqua e sale. Anche in questa fase aumenta lo spurgo, ed inoltre la salatura preserva dallo sviluppo di microorganismi o muffe, aumenta il gusto del formaggio, ne determina la crosta e solubilizza le proteine.

Per effettuare la salatura in casa vi basterà far bollire dell’acqua, aggiungere 150 grammi di sale per ogni litro, lasciar freddare (anche in frigo) e quindi versare la salamoia ottenuta in una capiente bacinella nella quale immergerete il vostro formaggio.

La stagionatura

stagionatura formaggio

L’ultima fase del processo caseario è la stagionatura, ovvero la fase di maturazione dei formaggi, un aspetto fondamentale di tutta la lavorazione, che serve a far assumere al formaggio la giusta consistenza. Questa fase inoltre evidenzia sapori e aromi mediante un processo chimico-enzimatico. Viene effettuata in ambienti che devono cambiare a seconda del tipo di formaggio, ma che, in linea di massima, hanno una temperatura attorno ai 3-8 °C con una umidità dell’85-90%.

Come stagionare il formaggio fatto in casa? Posizionate la vostra forma di formaggio su un tagliere di legno e lasciatela stagionare in un ambiente fresco (temperatura ottimale sui 12 °C) come ad esempio una cantina. Nelle prime due settimane può risultare utile cospargere la forma con una soluzione di olio e aceto, che servirà a creare la scorza del formaggio, e naturalmente sarà fondamentale girare la forma ogni giorno.

Per iniziare a sperimentarvi, vi consiglio di partire con la ricetta del formaggio Primo Sale; ecco come realizzarlo in casa.

Ricetta del formaggio Primo Sale fatto in casa

primosale formaggio

Ingredienti

  • 2 l di latte intero
  • 5 gocce di caglio liquido
  • Qb di sale

Procedimento

  1. Sterilizzate le fuscelle in acqua bollente per qualche minuto e poi lasciatele intiepidire su carta da cucina.
  2. Scaldate il latte fino ad una temperatura di 38 °C ed aggiungete le gocce di caglio, mescolando per qualche minuto con un cucchiaio di legno, quindi bloccate il vortice mettendo il cucchiaio di traverso, coprite con il coperchio ed avvolgete la pentola con dei canovacci per conservare la temperatura costante.
  3. Dopo 50 minuti la cagliata avrà una consistenza gelatinosa, ponete al centro uno stuzzicadenti per verificare che possa restare dritto.
  4. Rompete la cagliata in quadrati di circa 3 cm di lato utilizzando un coltello. Ripetete questa operazione per 3 volte ogni 15 minuti, fino ad ottenere dei pezzetti di qualche millimetro di lato.
  5. Raccogliete con molta delicatezza la cagliata con una schiumarola e versatela nelle fuscelle, pressate leggermente con il dorso di un cucchiaio e disponete il tutto su una gratella per far sgocciolare. Dopo un’ora ribaltate le forme.
  6. Unite un pizzico di sale, fate cadere su un piatto la forma di formaggio e riponete delicatamente nella fuscella.
  7. Ripetere altre 2 volte questa operazione, dopo ogni ora, quindi trasferite il formaggio su un piatto tondo e coprite con la pellicola. Si conserva in frigorifero per 2-3 giorni.

Il processo di lavorazione del formaggio fatto in casa è davvero affascinante, ma più in generale ogni lavorazione di “tipo” artigianale riesce a conquistare gli appassionati di cucina. Prima del formaggio, ad esempio, vi abbiamo raccontato come preparare il burro in casa, ci avete provato?

15 risposte a “Formaggio fatto in casa: tutti i passaggi e la ricetta del Primo Sale”

  1. Nicolas Manes NICOLAS ha detto:

    Quanto tempo deve rimanere in salamoia un formaggio fatto in casa?

    • Luca Sessa ha detto:

      Ciao Nicolas,
      di solito conviene fare una salamoia che prevede 150-200 g di sale ogni litro di acqua, e per quel che riguarda i tempi di immersione, il riferimento è che una forma di formaggio da 1 kg deve restarci per 2 ore, girandola ogni tanto. Una forma da 500 grammi deve stare 1 ora e così via facendo le proporzioni.

  2. Imma ha detto:

    Ciao Luca, ho seguito la ricetta è direi che il risultato è somigliante al desiderio ?
    Ho fatto due formiane semplici e due alle erbe…volendone stagionare un paio per esperimento vorrei seguire le indicazioni riportate ma se potessi darmi qualche specifica (o dritta?) te ne sarei grata!
    Grazie, Imma! ?

  3. marilena ha detto:

    Ciao Luca, dopo aver messo la cagliatta nelle fascette, dopo quanto tempo va messo in salamoia?

    • Luca Sessa ha detto:

      Ciao Marilena,
      non esiste un tempo determinato, di solito occorre attendere qualche ora perché le forme di formaggio gocciolino eliminando il liquido in eccesso. Quando non goccioleranno più potranno essere messe in salamoia. Fammi sapere come viene!

  4. Santino ha detto:

    Ciao vorrei sapere come fare la salatura per fare il formaggio pecorino stagionato grazie

  5. Tiengo Raulle ha detto:

    Come fare il primo sale con il caglio liquido con 2 litri di latte mi date la ricetta per favore devo provare a farlo in casa grazie
    Cordiali saluti tiengo raulle

  6. Giancarlo ha detto:

    Ciao, grazie per il procedimento. Posso utilizzare il latte del pastore ( senza nessun trattamento ) o è più sicuro utilizzare il latte intero del supermercato ?

    • Redazione ha detto:

      Ciao Giancarlo,
      ci siamo confrontati con una tecnologa alimentare. Se acquisti il latte crudo, cioè un latte che non ha subito nessun trattamento, è preferibile farlo cuocere prima (farlo arrivare al punto di ebollizione) e dopo trasformarlo in formaggio con tutti i passaggi che si trovano nell’articolo.
      Diversamente, potresti anche orientare la scelta su di un latte fresco di alta qualità, un latte che ha subito:
      – una cottura a 48° C prima di essere venduto ai caseifici (per legge deve essere fatto)
      – e subito dopo viene pastorizzato, ma a differenza del latte UH possiede ancora le caratteristiche organolettiche del latte appena munto, con una carica microbica ridotta.

  7. Giancarlo ha detto:

    Molte grazie per la risposta 🙂

  8. Nicola ha detto:

    complimenti per la spiegazione, ma nella fase di stagionatura avrei ancora qualche domanda: dopo 15 giorni in cantina, passati a girare le forme ed oliarle, devo mettere le forme in ambiente fresco (in frigo?) e molto umido? e per quanto tempo posso stagionare un “primo sale”
    Inoltre: se volessi affinare un primo sale con erbe di campo o fieno, come devo “trattare” prima queste erbe? per renderle sane intendo..Grazie mille

  9. Guido ha detto:

    Spett. Redazione, prima di tutto grazie per la ricetta e complimenti per il giornale.
    Ho un paio di domande:
    Un formaggio a pasta dura e uno a pasta morbida possono stagionare alla stessa temperatura o ognuno ha la sua?
    È possibile stagionare il formaggio in frigorifero?

    Grazie in anticipo
    Cordialmente
    Guido

  10. Tonino Puddori ha detto:

    Per qual motivo il formaggio si spacca? A me si è spaccato di brutto addirittura durante la salatura. Da cosa dipende?

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