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Prosecco: Espande I Suoi Confini

Adriana Angelieri

l'expo mittelschool di trieste

di Giuditta Lagonigro.

L’Expo Mittelschool a Trieste (Via San Nicolò, 5) è da qualche anno un punto di riferimento per gourmet e aspiranti tali. Nata come “gemmazione” della locale Camera di Commercio, diretta da Francesco Razzetti, con Rossana Bettini (Responsabile Programmi Formativi) e un gruppo di collaboratori di provata esperienza, la Mittelschool è“una vetrina delle produzioni agroalimentari della provincia, laboratorio del gusto e centro per la formazione nella ristorazione; promuove la cultura della tipicità, della qualità, dello stile ed è centro d’eccellenza per l’esposizione , la degustazione e la valorizzazione dei prodotti regionali”, ma non solo…

l'interno dell'expo mittleschoolI protagonisti del mondo dell’enogastronomia si raccontano attraverso i loro prodotti, offerti in degustazione ai presenti. Di grande interesse è stata la serata dedicata al Prosecco, soprattutto per le novità legislative che lo riguardano e che coinvolgono anche una parte del territorio triestino. E’ del mese scorso, infatti, la pubblicazione del Decreto del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali con cui è stata ufficializzata la DOCG(denominazione di origine controllata e garantita), per il Prosecco Conegliano e Valdobbiadene.

bicchieri di proseccoIl vitigno di Prosecco è associato indiscutibilmente al Veneto, ma la sua origine è abbastanza controversa, anche se, dopo accurate ricerche, sono emerse molte verità documentate. Sono stati infatti ritrovati, tra gli altri, scritti risalenti al 1500 in cui si parla di “antico pucino”, (vino già apprezzato dall’Imperatrice Livia Augusta), che nasce in Prosecco, località del Carso triestino, vino “sottile, chiaro, lucido, odorifico ed al gusto gratissimo…”. Così come vi sono fonti che risalgono a un censimento di Trieste effettuato nel 1777, dal quale emerge che a Trieste e dintorni si produceva un vino dolce, molto apprezzato anche in Slovenia ed in Corinzia. Si parla anche diGlera che, in effetti è il vitigno base del Prosecco, in testi del 1800 in cui si descrivono le uve di “Gljera”, coltivate a” Prosecco” e in zone limitrofe (l’odierna Slovenia). Dal Carso triestino i vitigni di Prosecco sarebbero arrivati in provincia di Treviso nella metà del 1700. Oggi nella regione Friuli Venezia Giulia ci sono 200 ettari coltivati a Prosecco, qui indicato come Glera.

altra scenda d'interno all'expo mittleschoolIl comune interesse a tutelare Vino e Territorio e, soprattutto, la deludente vicenda del Tocai, hanno dato vita all’idea, poi presentata al Ministero alle Politiche Agricole, di creare una DOC interregionale al fine di evitare le ormai numerose falsificazioni. La proposta ha avuto esito positivo per cui, dopo i vari iter burocratici superati abbastanza velocemente, si è giunti alla formalizzazione di due DOCG (denominazione di origine controllata e garantita) per due zone storiche: Prosecco Conegliano Valdobbiadene e Prosecco Colli Asolani o Prosecco Asolo. La sottozonaCartizze, parte collinare che rappresenta il massimo della qualità, rimarrà all’interno della DOCG con una produzione ancora più limitata. Al resto dei vigneti del Veneto (esclusa la provincia di Verona) e del Friuli Venezia Giulia sarà estesa la DOC Prosecco. Scompariranno tutte le IGT (indicazione geografica tipica) e saranno ridotte le rese per ettaro.

calici e aperitivoIl nuovo percorso del Vitigno Prosecco comporta un maggiore impegno da parte delle Istituzioni, che -com’è emerso durante l’animata chiacchierata alla Mittel School- sono chiamate a sostenere con ogni sforzo i produttori. Nella fattispecie, il presidente del Consorzio tutela vini del Carso, Bole, ribadendo l’ottima opportunità di crescita che si prospetta, ha chiesto agli interlocutori presenti, esponenti politici e di categoria, concreti gesti di collaborazione con il mondo dei viticoltori. A noi consumatori non rimane che sperare in controlli mirati al fine di evitare confusioni e imitazioni, per una sempre maggiore tutela della qualità.

La scheda del Prosecco

Il Prosecco si vinifica da uve Prosecco (Glera) a cui si possono aggiungere altri vitigni nella percentuale massima del 15%. A seconda delle zone produzione si possono utilizzare i vitigni (autoctoni) Bianchetta, Boschera, Glera Lunga, Verdino, Pinot e Chardonnay.

Il Prosecco Tranquillo ha colore giallo paglierino più o meno carico; ha un profumo fruttato più accentuato nelle tipologie Amabile e Dolce. Ha poco corpo, è leggermente amarognolo il Prosecco secco, più fruttato il Prosecco amabile e dolce. Gradazione min. 10,5°.
Abbinamenti: indicato come aperitivo, con piatti di pesci non grassi, formaggi regionali non stagionati.

Prosecco Frizzante: colore giallo paglierino, brillante, con sviluppo di bollicine più o meno intenso; al naso è fruttato; in bocca secco o amabile, fruttato.Gradazione min. 10,5°.

Prosecco Spumante: può essere Brut, Extra Dry e Dry, ha colore giallo paglierino più o meno intenso, buon perlage; al naso è fruttato, in bocca secco o amabile, di medio corpo, fruttato. Gradazione min. 11°.
Abbinamenti: ottimo a tutto pasto.

Il vino prosecco va bevuto ad una temperatura tra gli 8 e i 10° e va servito in calici.

Adriana è Responsabile di Redazione e Social Media Manager per Il Giornale del Cibo dal 2016. Siciliana di origine, si è trasferita a Bologna per i tortellini e per la sua carriera. Unendo la sua grande passione per l'alimentazione alle competenze nei progetti editoriali, si dedica alla guida del team redazionale e alla creazione di contenuti che garantiscano ai lettori un'informazione chiara, utile e accurata. Oltre che per i tortellini, il suo cuore batte per i risotti, di ogni tipo, purché fatti bene! Il profumo del basilico e l'olio buono sono gli ingredienti che non possono mai mancare nella sua cucina.

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