nuova pausa pranzo #nuovapausapranzo

La #NuovaPausaPranzo delle lavoratrici e dei lavoratori nell’approfondimento del Giornale del Cibo e Osservatorio CIRFOOD DISTRICT

Angela Caporale
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    Negli ultimi due anni moltissime abitudini sono cambiate, poiché la pandemia ha trasformato profondamente la vita degli italiani, incluso il rapporto con l’alimentazione e l’organizzazione della pausa pranzo. Quali sono i nuovi bisogni di uomini, donne, famiglie e lavoratori oggi? Quali sono le caratteristiche del “new normal”?

    È ciò che andremo ad indagare nelle prossime settimane: prende il via oggi #NuovaPausaPranzo, l’approfondimento promosso dall’Osservatorio CIRFOOD DISTRICT insieme al Giornale del Cibo, in collaborazione con Nomisma. Un percorso di ascolto e confronto su temi come l’alimentazione, le trasformazioni nella quotidianità delle lavoratrici e dei lavoratori, le nuove priorità e i nuovi bisogni rispetto al momento fondamentale del pranzo durante la settimana di lavoro, attraverso interviste, sondaggi e anche podcast, da ascoltare comodamente dove e quando volete.

    #NuovaPausaPranzo: quali sono i bisogni dei lavoratori?

    L’Osservatorio CIRFOOD DISTRICT e Il Giornale del Cibo indagano ancora una volta insieme le priorità e i trend che riguardano il diritto di tutti ad un’alimentazione completa e di qualità. Nell’aprile del 2018 ha preso avvio la prima campagna di sensibilizzazione, #CrescereATavola, dedicata alla prevenzione dell’obesità infantile, mentre nel 2019 abbiamo indagato la #BuonaPausaPranzo fuori casa.

     

    Un momento fondamentale nella vita quotidiana di studenti e lavoratori, che vi abbiamo raccontato insieme ad esperti e osservatori, anche grazie a un evento che ci ha permesso di condividere quanto raccolto durante i mesi di indagine. Il quadro, confermato dal lavoro di Nomisma, è stato rassicurante: gli italiani si sono dimostrati attenti e consapevoli, interessati alla dimensione di convivialità del momento della pausa pranzo e abituati a dedicare  il giusto tempo al pasto.

    Il “new normal” della pausa pranzo

    Oggi tutto è in trasformazione continua, anche e soprattutto la quotidianità delle aziende e dei lavoratori, i gruppi di persone che più spesso consumavano il pranzo fuori casa. Il lockdown, il conseguente smart working  attivato da molte aziende, ma anche l’impossibilità di praticarlo per alcune mansioni specifiche, hanno impattato sull’organizzazione di imprese, persone e famiglie, trasformando anche il momento della pausa pranzo. Ora, terminata l’emergenza, è il momento di una nuova normalità?

    Viktoriia Hnatiuk/shutterstock.com

    Attraverso l’approfondimento #NuovaPausaPranzo indagheremo proprio le ragioni e gli effetti dei cambiamenti in atto. Come sono mutate le abitudini degli italiani? Quali sono le soluzioni e i servizi innovativi che il settore del foodservice sta mettendo a disposizione di aziende e dipendenti in questa “nuova normalità”? L’Osservatorio CIRFOOD DISTRICT e Il Giornale del Cibo, con la collaborazione di Nomisma ed esperti del settore, si pongono in ascolto del “nuovo”, per conoscere strumenti e bisogni che vanno a definire il “new normal” della pausa pranzo e che ci aiutano ad immaginare sviluppi e scenari futuri.

    Parte oggi quindi un percorso di due mesi che si concluderà a fine maggio con un evento in cui vi racconteremo le molteplici identità della #NuovaPausaPranzo e le sue potenzialità: i nuovi contesti, i nuovi tempi di vita, le nuove aspettative e proposte di welfare, il nuovo modo di rapportarsi al cibo e alla salute, le nuove tecnologie e le soluzioni per far sì che tutti si sentano in salute, sicuri e nuovamente coinvolti dopo anni di socialità perduta.

    Passaporto friulano e cuore bolognese, Angela vive a Udine dove lavora come giornalista freelance. Per Il Giornale del Cibo scrive di attualità, sociale e food innovation. Il suo piatto preferito sono i tortelloni burro, salvia e una sana spolverata di parmigiano: comfort food per eccellenza, ha imparato a fare la sfoglia per poterli mangiare e condividere ogni volta che ne sente il bisogno.

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