Mangiare a Dubai

5 buoni motivi per mangiare a Dubai

Giovanni Angelucci

Volereste mai a Dubai per un viaggio gastronomico? “No!” direste di getto, almeno finché visitate questo enorme cantiere a cielo aperto che né il mare né il deserto possono fermare. Un mix di nazionalità e culture, nuovi quartieri in voga, una collezione di ristoranti firmati dai cuochi stellati europei e un coinvolgente Food Festival fanno di Dubai una top destination gastronomica dove provare cucine e sapori provenienti da tutto il mondo. Basti pensare che gli emiratini compongono appena il 10% della popolazione, e la presenza di oltre 200 nazionalità regala al panorama cultural-gastronomico altrettante contaminazioni di sapori, abitudini, stili. Una destinazione che si potrebbe dunque definire “per foodies”: innumerevoli bistrot, mercati, street food (a Zabeel Park ogni venerdì c’è il raduno di truck biologici), coffee shop di tendenza, negozi gourmet (nell’artistica Alserkal Avenue), cocktail bar in cima ai grattacieli cittadini e ristoranti tipici, mangiare a Dubai non è mai stato così piacevole!

Mangiare a Dubai: 5 motivi per cui un foodie dovrebbe scegliere questa meta

Food Festival

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Dubai Food Festival, Dubai, 2018, Food

Dubai è senza dubbio diventata la capitale gastronomica del Middle East e come tale ha il suo annuale Festival dedicato, che la proietta nel calendario degli eventi gastronomici internazionali da non perdere, tra febbraio e marzo.

Luogo d’incontro per eccellenza fin dalla prima edizione dell’evento nel 2014, il Beach Canteen ospita sapori e profumi di piatti provenienti da tutto il mondo, per 17 giorni durante i quali colorati food truck e strutture apposite adibite a cucine prendono vita al calar del sole. Insieme al festival vive anche la Dubai Restaurant Week, che offre a tutti l’opportunità di cenare nei ristoranti migliori della città con un menù a tre portate studiato ad hoc per l’evento, a un prezzo contenuto. Da segnalare però, anche la vivace scena gastronomica offerta dal Qatar International Food Festival che annualmente propone il suo evento tutto gastronomico (giunto alla sua nona edizione, si svolge tra marzo e aprile.). C’è così la possibilità di spostarsi (ma solo per i veri foodies) da Dubai al vicino Qatar passando da un festival all’altro: in terra qatariota avrete modo di apprezzare un autentico assaggio della cucina araba e mediorientale, con un centinaio di produttori e cuochi da tutto il mondo che nel cuore della città promuovono la propria cultura gastronomica…non male davvero! In caso, Approfittatene anche per perdervi nel Souq Waqif, un labirinto di animati vicoli profumati di incenso dove avvicinarvi alla cultura tradizionale più tipica attraverso spezie, artigianato locale, donne che vendono le proprie ricette in piazza, negozi di falchi (qui animale sacro) e un mix di ristoranti iraniani, turchi, persiani, ognuno con le proprie preparazioni pluri-identitarie.

Ristoranti Italiani

the artisan dubai

Nonostante tutt’attorno sia il deserto a prevalere, Dubai si è dimostrata un terreno molto fertile per l’apertura di grandi ristoranti. Qui la squadra italiana ha avuto una presenza importante negli ultimi anni, tanti i grandi nomi che con consulenze ed effettive presenze in importanti insegne hanno portato il tricolore in Medioriente: Enrico Bartolini al Roberto’s, Heinz Beck al Waldorf Astoria, Bice all’Hilton Jumeirah, Alfredo Russo al Vivaldi, il format di Armani, Alfonso Crescenzo allo Splendido del Ritz Carlton, l’anglo-italiano Giorgio Locatelli dell’Atlantis, Marco Torasso nelle due torri Grovesnor House, Niko Romito che ha firmato la cucina del Bulgari Hotels & Resorts, Pinchiorri con il The Artisan. Pare quasi che abbiano deciso di raggrupparsi e incontrarsi qui, in realtà la loro presenza in città è dimostrazione dell’internazionalità del luogo e delle grandi potenze in termini di investimenti che sono presenti a Dubai. Il The Artisan ne è esempio: aperto due anni fa dai proprietari libanesi Firas e Hassan Fawaz che hanno investito nel centro finanziario internazionale di Dubai, serve la gustosa e tipica cucina italiana secondo le direttive della “Signora” Annie Féolde (tre stelle Michelin a Firenze all’Enoteca Pinchiorri). Un ristorante di assoluto livello e qualità, che propone i sapori autentici dell’Italia non attraverso l’alta cucina com’è intesa in Europa ma semplicemente esaltando i gusti. Il risultato è un locale elegante, in cui la cura per i dettagli è assoluta, la squadra mista è capeggiata dal cuoco italiano Luca Tresoldi e la qualità assicurata.

Mangiare il cammello e i piatti tipici

cammello dubai

Con i piatti tipici della cucina araba c’è da divertirsi: falafel sempre e a qualunque ora, le gustose polpette di ceci o fave che oggi sono molto in voga negli street food ma che da sempre sono consumate in loco, la pita, cioè un pane a forma rotonda lievitato con farina di grano e consumato con l’hummus, la squisita crema a base di ceci e tahin, che generalmente è sempre presente in tavola, il ful, conosciuto anche come ragù di fagioli, il koshari composto da riso e legumi o la zuppa a base di erbe molokheia.

Poi c’è la carne, lo spezzatino al harees a base di agnello e crema di grano, lo shawarma,una specie di piadina arrotolata e farcita con carne (di agnello o di pollo), verdure, formaggi. Poteva mancare il cammello? Ovviamente no… di solito, farcito rappresenta uno dei piatti delle grandi feste come i matrimoni, ma se non volete aspettare che vostra cugina venga sposata da un ricco emiro allora andate nel ristorante tradizionale Local House in zona Al Fahidi per mangiare il cammello in tutte le sue varianti, hamburger compreso! Lasciate un piccolo spazio per un dattero qua e là durante la giornata.

Bere nei cocktail bar più alti del mondo

sky luna dubai

A prima vista lo skyline di Dubai vi paralizzerà, decine e decina di altissimi grattacieli e costruzioni fantasmagoriche si susseguono creando un orizzonte da film del futuro; se siete fortunati, un paio di volte all’anno, nel cambio di stagione in primavera e in autunno, potrete ammirare un paesaggio quasi irreale dovuto a un fenomeno atmosferico in cui una fitta nebbia scende tra le vette alte centinaia di metri. È qui che si trova la costruzione più alta del mondo (Burj Khalifa di 829,8 metri) e i cocktail bar sui roof top degli hotel che si susseguono quasi gareggiando a chi è più in alto. Da non perdere il Luna Sky Bar al Four Seasons, lo Zuma, il Buddha Bar al Grossvenor Hotel.

La tendenza di Al Quoz

skyline dubai

D’obbligo andare nel quartiere artistico di Al Quoz e nella sua via principale Alserkal Avenue, un centro artistico e culturale in costante evoluzione dal 2007, che ospita 15 gallerie d’arte contemporanea e molti altri spazi per rappresentazioni: qui vengono accolti eventi d’arte, pop-up store, boutique, gallerie all’avanguardia, bar con spazio coworking, persino un piccolo teatro, il caffè di tendenza Tom & Serg  e Mirzam, una local chocolate factory con produzione di cioccolato in cui sono utilizzate le principali varietà di cacao e una tipologia realizzata con il latte di cammella.  

Questo è solo un assaggio di cosa può riservare per voi Dubai, intanto se volete immergervi nei sapori del luogo preparate il vostro hummus!

Giornalista e gastronomo, collabora con numerose riviste e quotidiani che si occupano di cibo e viaggi tra le quali spiccano La Stampa, Dove e la Gazzetta dello Sport. I suoi piatti preferiti sono gli arrosticini (ma che siano di vera pecora abruzzese) e gli agnolotti del plin con sugo di carne arrosto. Dice che in tavola non può mai mancare il vino (preferibilmente Trebbiano Valentini o Barbaresco Sottimano).

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