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Impariamo a leggere le uova

Adriana Angelieri

uova in cartone

Guida alla lettura dell’etichettatura delle uova

di Andrea Lupo

Per garantire la sicurezza del consumatore e in ottemperanza alla normativa europea, è obbligatorio etichettare le uova e rendere tracciabile la filiera di origine, mediante la stampa di un codice identificativo stampato sulla confezione e sull’uovo stesso.
Oltre al codice alfanumerico identificativo della filiera stampato sull’uovo, l’imballaggio delle uova deve recare, oltre alle indicazioni sulla filiera e il tipo di allevamento, la data di consumo preferibile (questa data o la data di deposizione possono essere stampate anche sul guscio), il peso, le modalità di conservazione e la ragione sociale dell’azienda produttrice. Di seguito una guida rapida per sapere tutto sulle uova che abbiamo in casa.

schemino di etichettatura delle uova

Codice alfanumerico identificativo della filiera:

A) tipologia di allevamento:

0 allevamento biologico

1 allevamento all’aperto

2 allevamento a terra

3 allevamento in gabbia

B) Codice Paese: ad esempio IT (Italia)

C) Codice Istat del Comune di allevamento

D) Sigla della Provincia

E) Numero identificativo dell’allevamento assegnato dalle ASL

Categorie

Categoria A extra: uova freschissime, possono essere consumate non oltre il 9° giorno dalla deposizione

Categoria A: uova fresche per consumo alimentare

Le uova di categoria A possono essere classificate a seconda del peso:

• XL – Grandissime: ≥73 g

• L – Grandi: > 63 g e < 73 g

• M – Medie: ≥53 g e < 63 g

• S – Piccole: < 52 g

Categoria B: uova destinate all’industria alimentare

 

Siciliana trasferita a Bologna per i tortellini e per il lavoro. Per Il Giornale del Cibo revisiona e crea contenuti. Il suo piatto preferito può essere un qualunque risotto, purché sia fatto bene! In cucina non devono mancare: basilico e olio buono.

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