Il bavaglino di giuseppe costa

Redazione

Il Bavaglino è gestito da poco più di sei mesi da un giovanissimo cuoco talentuoso under 30. Il ristorante è davvero piccolo, meno di venti coperti, dimensione un po’ intima, di quelle che cercano le coppie o, più in generale, chi vuole un po’ di tranquillità. I piatti che abbiamo assaggiato sono tutti buoni e qualcuno anche ottimo. Si capisce che Giuseppe Costa, lo chef, nato a Montelepre, ha studiato bene. Si è fatto le ossa in giro per l’Italia e all’estero per otto anni davanti a fornelli di prestigio (Cracco a Milano, Rossellinis a Ravello, per esempio). Il menu offre piatti allettanti, tutti dove c’è una tecnica di alto livello. La crema di patate con l’acciuga è stato una buon appetizer, non delude il baccalà panato al nero di seppia con panelle, zeste di limone (ovvero la scorza bollita) e tapenade di olive. Quel giorno Costa ha pure sperimentato un risotto allo zenzero con bottarga di muggine accompagnato da una birra dal sapore speziato; e che dire degli spaghetti alla chitarra col ragù di pesce? Promossi. Gustoso ed equilibrato il galletto padovano cotto allo spiedo, insalata di verza e melograno. E poi ecco una frittura di pesce e verdure pastellate che non sfigura nella sua semplicità. Per chiudere nuvola di cassata e piccola pasticceria. Ancora sorprese: il pane e i grissini sono preparati dallo stesso chef. E quello al nero di seppia è molto buono. Ed anche quello realizzato con farina tumminia, varietà di grano siciliana.

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