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“In-Giro” tra specialità gastronomiche seguendo il Giro d’Italia

Angela Caporale
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    È partita da Bologna, sabato 11 maggio, l’edizione 2019 del Giro d’Italia, molto più che una gara ciclistica. Tra una tappa e l’altra, infatti, il Giro è occasione per confronto sportivo, ma anche per la scoperta e la valorizzazione dei territori toccati dagli atleti. Dall’Emilia-Romagna alla Sicilia, il Giro d’Italia è un’opportunità per scoprire tutte le eccellenze del territorio, comprese quelle enogastronomiche grazie a un programma parallelo dedicato proprio al cibo.

    In-Giro d’Italia tra cibo e cultura

    Il Giro d’Italia attira l’attenzione di milioni di persone da tutto il mondo, puntando i riflettori sul Belpaese (e non soltanto). È naturale, dunque, che sia una preziosa opportunità di promozione turistica e, in Emilia-Romagna da dove il giro parte quest’anno, turismo fa sempre più rima con enogastronomia.

    Ogni tappa prevede, infatti, l’organizzazione di eventi collaterali che mettono proprio il cibo al centro. Gli appuntamenti prevedono cene di degustazione con menù a km 0 dei vari territori, visite in aziende agricole e vinicole, show cooking.

    Le esperienze sono per tutte le tasche: si parte da piccoli tour con degustazione da 20€ in su come, per esempio, il percorso a piedi sotto ai portici di Bologna con 3 assaggi di gelato artigianale. Ci sono poi proposte anche più esclusive, come un corso di cucina privato per imparare i segreti delle ricette locali. Anche in Romagna è il binomio cultura e pasta fresca a farla da padrone: tra gli eventi, visite guidate alle meraviglie bizantine ravennati, ma anche i workshop per scoprire la “ricetta della nonna” per preparare le tagliatelle.

    tagliatelle alla bolognese

    chettarin/shutterstock.com

    Per poter partecipare e consultare il programma è sufficiente consultare la sezione “In giro” del sito del Giro d’Italia e, tappa per tappa, seguire le istruzioni per prenotare direttamente online le esperienze enogastronomiche desiderate. Gli eventi, infatti, non si limitano alle proposte in Emilia-Romagna, protagonista quest’anno di ben 5 tappe del Giro, ma anche al resto d’Italia.

    Altre tappe molto interessanti per lo sport e per il palato sono, senza dubbio, quelle in Piemonte e nel Valdobbiadene. Impossibile, in quest’ultimo caso, non aggiungere una pausa alla scoperta delle cantine dove viene prodotto il Prosecco DOC e, perché no, una merenda dolce a base rigorosamente di tiramisù.

    Sui territori vengono inoltre organizzati tanti eventi collaterali a tema food, ispirati al Giro. Per l’esempio dall’11 al 15 maggio, si è svolta la manifestazione “Frascati in Rosa”, durante la quale c’è stato modo di scoprire le aziende del territorio dei Castelli romani, ma soprattutto le ricette antiche riproposte, attualizzate e servite ai partecipanti.

    C’è, infine, anche il “Giro Goloso”, la sezione del sito del Giro d’Italia che, tappa dopo tappa, conduce alla scoperta delle tipicità e delle specificità di tutte le zone toccate dai corridori. Tra storia e ricette, i testi curati da Andrea Grignaffini conducono alla scoperta delle Regioni d’Italia e forniscono anche alcuni indirizzi utili per chi, dopo aver scoperto, per esempio, il Prosciutto di Guarcino, vuole anche assaggiarlo.

    valdobbiadene

    Jeanette Teare/shutterstock.com

    Giro d’Italia, una finestra sul mondo

    I numeri del turismo enogastronomico in Italia sono in costante crescita e lo confermano anche gli organizzatori del Giro valutando l’impatto turistico della prima tappa. Secondo le stime di Trademark Italia per l’Osservatorio turistico regionale di Unioncamere Emilia-Romagna, infatti, l’indotto totale supererà 1.580.000 € e si attendono, soltanto in regione, 16.400 presenze turistiche dedicate esclusivamente al Giro.

    A questi numeri si aggiunge la copertura televisiva in 198 paesi e un’audience potenziale di milioni di persone ovunque: un’occasione preziosa per valorizzare la biodiversità, ma anche per stimolare lo sviluppo economico dei territori.

    “Questo evento planetario – aggiunge Paolo Cuccia, presidente di Gambero Rosso intervenuto alla Fondazione Feltrinelli di Milano in occasione della presentazione del CIRFOOD District – porta le eccellenze del territorio in Giro per il mondo, ma è anche un modo per valorizzare una cultura del cibo che è cambiata molto anche tra gli sportivi.” È sempre più forte, infatti, la consapevolezza che l’alimentazione sana e corretta sia il primo integratore per l’organismo: “ormai è riconosciuto, e vorremmo portare questo messaggio lungo le tappe della corsa, che alimentarsi seguendo stili di vita sana migliora la qualità della vita e anche la performance sportiva.”

     

    Passerà il Giro d’Italia dalla vostra città? Raccontateci gli eventi enogastronomici collaterali più interessanti!

    Passaporto friulano e cuore bolognese, Angela vive a Udine dove lavora come giornalista freelance. Per Il Giornale del Cibo scrive di attualità, sociale e food innovation. Il suo piatto preferito sono i tortelloni burro, salvia e una sana spolverata di parmigiano: comfort food per eccellenza, ha imparato a fare la sfoglia per poterli mangiare e condividere ogni volta che ne sente il bisogno.

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