Fai piatti innovativi o piatti scarabocchiati?

Adriana Angelieri

Chi è convinto di fare cucina creativa dovrebbe chiedersi se per caso non faccia cucina raffazzonata. Che è davvero tutta un’altra cosa. Per molti basta avere in casa un po’ di granella di pistacchio, una confezione di Filadelfia, un mazzetto di rucola, 4 pomodori pachino, la glassa al balsamico, una busta di salmone e un pacco di riso Venere per sentirsi autorizzati a portare a tavola un piatto di cucina sicuramente estemporanea ma senza alcun diritto di chiamarsi creativa. A questo proposito, si può azzardare unparagone con la pittura. Si sa che un profano che vede un quadro cubista di Picasso spesso commenta: quella cosa lì la sa fare anche un bambino. Per arrivare a saper dipingere come un bambino Picasso ci ha messo una vita e ha dovuto dipingere alla perfezione opere figiurative. Lo stesso è per la cucina creativa. Per fare quella vera, bisogna conoscere e sapere praticare alla perfezione la cucina tradizionale.  Viceversa è cucina raffazzonata. Uno scarabocchio gastronomico.

Siciliana trasferita a Bologna per i tortellini e per il lavoro. Per Il Giornale del Cibo revisiona e crea contenuti. Il suo piatto preferito può essere un qualunque risotto, purché sia fatto bene! In cucina non devono mancare: basilico e olio buono.

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