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Barikamà: da Rosarno a Roma yogurt e conserve biologici contro il caporalato

Angela Caporale
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    Barikamà in lingua bambara, quella parlata prevalentemente in Mali, vuol dire “resistente” e riassume lo spirito con cui la cooperativa sociale omonima, dal 2011, si occupa della produzione di ortaggi biologici e yogurt “all’africana” direttamente nella periferia romana. Abbiamo già avuto modo di conoscere altre realtà virtuose che coinvolgono braccianti in progetti che fanno di un approccio etico e sostenibile all’agricoltura il loro credo, basti pensare a Sfrutta Zero o Funky Tomato, oggi parliamo, dunque, di questa attività vera e propria nata da una situazione di profondo disagio e sfruttamento. Quattro dei giovani che hanno dato vita alla cooperativa Barikamà, infatti, nel 2010 si trovavano a Rosarno e presero parte alle proteste, note poi come “fatti di Rosarno, contro il caporalato. Qual è dunque la storia di questa cooperativa e dove trovare i loro prodotti?

    Cooperativa Barikamà: da Rosarno a Roma

    progetto barikamà

    Fonte: Facebook.com

    Attualmente, il progetto è gestito da Suleman, Aboubakar, Cheikh, Sidiki, Modibo, Seydou e Ismael, quattro di loro sono approdati nella capitale proprio in seguito agli scontri della Piana di Gioia Tauro. E in quei mesi concitati, gli stessi che hanno dato vita al progetto SOS Rosarno di cui abbiamo parlato qualche settimana fa, è nata l’idea di fare qualcosa di concreto per invertire la rotta.

    È Giuseppe Pugliese di SOS Rosarno a fornire un supporto a Suleman, 32 anni, e ai suoi tre compagni, una volta arrivati nella Stazione di Roma Termini, per poter ottenere un permesso di soggiorno per ragioni umanitarie. Forti di questo primo riconoscimento, nel 2012 i giovani iniziano a produrre yogurt negli spazi dell’Ex Snia, un centro sociale in zona Prenestina. La distribuzione parte attraverso i mercati Terra Terra e i Gruppi di Acquisto Solidale.

    cooperativa sociale barikamà

    Fonte: Facebook.com

    L’idea e, soprattutto, lo yogurt piacciono molto, tant’è che due anni dopo la produzione supera i 150 litri alla settimana e l’associazione Barikamà si trasforma in cooperativa sociale, configurazione mantenuta ancora oggi. Contemporaneamente, si sceglie di offrire al consumatore una garanzia in più, una certificazione giunta grazie al supporto del Casale di Martignano. Questa è, oggi, la sede di Barikamà ed è qui che vengono coltivati anche gli ortaggi che arricchiscono la proposta della cooperativa.

    La scelta del biologico, naturale secondo Suleman che sottolinea come sia per loro fondamentale rispettare e assecondare la natura, è valsa alla cooperativa Barikamà anche il premio “Coltiviamo Agricoltura Sociale” promosso da Confagricoltura e dalla onlus Senior l’Età della Saggezza.

    Yogurt e non solo

    Ci voglio circa otto ore perché lo yogurt sia pronto per essere consegnato. Quello di Barikamà viene preparato con il latte intero biologico pastorizzato del Casale Nibbi, a due passi da Amatrice, e fermenti lattici. Non vengono utilizzati addensanti, conservanti, dolcificanti né coloranti.

    L’attenzione all’ambiente si esprime anche attraverso il metodo di distribuzione: lo yogurt, infatti, viene confezionato con il meccanismo del vuoto a rendere, per cui il consumatore può riportare alla cooperativa il barattolo, che verrà riutilizzato. Inoltre, almeno per l’area romana, è possibile ordinare i barattoli direttamente a domicilio: verranno consegnati in bicicletta da uno dei ragazzi africani della cooperativa.

    Tra le verdure coltivate, tutte certificate ICEA, ci sono aglio, basilico, bieta bianca, rossa e verde, carote, cavolo nero, cavolo cappuccio, cetrioli, cicoria, cipolla, insalata canasta, scarola, melanzane, melone, patate, peperoni, pomodori, zucchine e zucche. Seguendo sempre, naturalmente, la stagionalità.

    Negli ultimi anni, il listino si è arricchito anche di alcuni prodotti derivati, curati sempre dai soci della cooperativa, come la crema di zucchine, o le passate di pomodoro.

    conserve cooperativa barikamà

    Fonte: Facebook.com

    Dove trovare i prodotti di Barikamà?

    Sul sito della cooperativa, nella sezione “Prodotti”, è possibile scorrere tutta la proposta di Barikamà e il listino prezzi. Chi abita a Roma e spende più di 10 euro può richiedere la consegna a domicilio, che viene effettuata, a turno, da Suleman oppure da Aboubakar.

    In alternativa, i loro prodotti si trovano nei mercati contadini ogni mese, sono distribuiti tramite i Gruppi di Acquisto Solidale del Lazio e anche in alcuni piccoli punti vendita romana. Un esempio è la Latteria Trastevere di Vicolo della Scala oppure il Caffè Nemorense, gestito proprio dalla cooperativa dal 2017. Qui è possibile assaggiare, a tutte le ore, lo yogurt biologico di Barikamà con granella di muesli e frutta di stagione.

    Barikamà: yogurt e storie di riscatto

    soci cooperativa barikamà

    Fonte: Facebook.com

    La storia di Suleman e degli altri soci della cooperativa Barikamà è quella di un riscatto che parte da lontano, dalle tecniche agricole apprese dalle proprie famiglie. Racconta il viaggio, durato anni, che li ha portati dalle loro case fino alle coste italiane, e gli spostamenti per rincorrere un posto di lavoro, per quanto precario e in condizioni di sfruttamento. A Roma sono riusciti a costruirsi un’opportunità per lavorare e garantirsi una fonte di reddito, un piccolo passo che li ha spinti, ormai da anni, ad aprire lo sguardo verso altre persone che potevano condividere lo stesso bisogno di conquistare dell’autonomia lavorando.

    È da questa esigenza che è nata, in collaborazione con uno dei soci, il 25enne Marco, di coinvolgere anche giovani con la sindrome di Asperger a partire dalla fine del 2014. Grazie al supporto dei fondi rivolti tramite l’8×1000 alla Chiesa Valdese è stato possibile, infatti, attivare due tirocini che hanno portato Adriano e Matteo a lavorare per la cooperativa. Un esempio virtuoso di organizzazione e agricoltura dal basso che, oltre a puntare sulla qualità dei prodotti, non trascura gli aspetti umani e ambientali, trasformando quindi il posto di lavoro in una reale occasione di sviluppo personale e integrazione.

    Conoscevate la storia della cooperativa Barikamà?

    Angela, con passaporto friulano e cuore bolognese, vive a Udine e si occupa di giornalismo e comunicazione in ambito culturale e sociale. Ha pubblicato due libri e dal 2016 collabora con Il Giornale del Cibo, dove scrive di sostenibilità, sociale e food innovation. Il suo comfort food sono i tortelloni burro e salvia, per i quali ha imparato a fare la sfoglia, condividendoli ogni volta che ne sente il bisogno.

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