Dal momento che i piatti da foodporn, seppur realizzati, non sono in vendita, non esistono scorciatoie per fotografare ciò che abbiamo nel piatto. Quindi, che lo facciate per moda e per bullarvi con gli amici sui social delle delizie che avete preparato/che hanno preparato per voi e che state per gustare; o che lo facciate per la necessità di arricchire il vostro blog di cucina, con la speranza di essere considerati tra i migliori foodblogger, per realizzare veri e propri scatti degni dell’hashtag #foodporn bisogna fare pratica. Ecco tre preziose lezioni su come fotografare il cibo, che possiamo trarre dalle opere di chi di food photography se ne intende.
Come fotografare il cibo: Essere “dentro” al cibo
In questa intervista a Gambero Rosso, Francesco Tonelli, chef, food stylist e food photographer tra i più famosi, rivela che, in generale, la sua impostazione è quella di “fotografare il cibo su sfondi bianchi o neri, non volevo né il tovagliolo né la forchetta, volevo essere dentro al cibo, quasi camminarci dentro”.
Se anche voi come lui volete che il cibo sia l’unico protagonista del vostro scatto, allora eliminate le distrazioni usando uno sfondo uniforme bianco o nero. Quando ciò non è possibile, prediligete la semplicità, tenendo però presente che “a volte una intelligente ambientazione può elevare la succulenza del cibo”.
Cogliere l’attimo
Chi per professione fotografa cibo e chi cucina sa che ci sono solo pochi istanti in cui il cibo è al massimo della sua resa “fotogenica”. Quando si tratta di immortalare un piatto appena uscito dal forno, allora, si hanno pochi istanti prima che il piatto perda un po’ in estetica. Diverso è il discorso per le immagini pubblicitarie dove è lecito far passare dal trucco i vari “modelli”. Tuttavia, anche nella cucina di casa possiamo usare dei piccoli accorgimenti per non deteriorare le caratteristiche estetiche del cibo, come passare la verdura sotto un getto d’acqua fredda a fine cottura per farla restare verde. Altra accortezza tecnica è quella di usare una corretta impostazione del bilanciamento del bianco. Questo, ad esempio, è uno dei consigli dati da Paolo Grinza, in una sua recente intervista. Se, quindi, dovete fotografare ciò che state per servire in tavola, carpe diem (anche se non è un piatto di pesce… vabbè questa battuta è pessima).
L’importanza della luce
Fonte immagine: spaziolavit.com
La luce è l’ingrediente principale di ogni foto ben riuscita. Chi non ha disposizione strumenti per l’illuminazione da studio può contare sulla resa della luce naturale, che, aiutata dalla post produzione, consente di ottenere scatti che richiamano alla naturalezza e la freschezza del cibo. Iniziando a fotografare, tuttavia, ci si rende conto di come i diversi tipi di illuminazione possano cambiare la lettura della fotografia. Giocare con la luce si presta inoltre a delle composizione artistiche, ma questo non è per tutti. Tra gli esempi più esplicativi che vi posso fare c’è il progetto di Renato Marcialis “Caravaggio in cucina”. Sperimentando sulle composizioni di cibo la tecnica della luce pennellata, il famoso food photographer ottiene vere e proprie opere d’arte.
Ora tocca a voi fare un po’ di sperimentazione su come fotografare il cibo, fino a trovare il vostro stile personale.