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Melanzane, capperi, olive: la caponata siciliana e le sue origini

Redazione
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    Sebbene oggi siamo abituati a trovare facilmente qualsiasi prodotto ortofrutticolo in tutti i periodi dell’anno, sappiamo bene che, come consigliano gli esperti in nutrizione, è preferibile seguire la stagionalità. Tra gli ortaggi del mese di settembre c’è la protagonista della nostra ricetta: la melanzana, con cui prepareremo la caponata siciliana, oggi conosciuta in tutto il mondo

    Nato dall’unione di pochi ingredienti, questo piatto dal sapore squisito è utilizzato il più delle volte come contorno o antipasto. Ma come è nata la caponata? E come si prepara? Scopriamolo insieme.

    Caponata siciliana: il nome e le origini

    caponata varianti

    Sulle origini del nome di questo piatto, diverse sono le ipotesi, in primis che derivi dal greco “Capto”, dal verbo tagliare, in quanto tutti gli ingredienti utilizzati per preparare la caponata sono tagliati a pezzi.

    La seconda ipotesi è che Il nome derivi dal latino “Caupona”, ossia osteria: i marinai, infatti, erano soliti fermarsi a mangiare un pezzo di pane condito con capperi, alici e olio proprio nelle osterie, quindi questo nome fa riferimento alle origini di questo cibo,  povero ma molto soddisfacente.

    L’ipotesi che oggi tutti accettano come la più plausibile, però, è che Il nome derivi dal termine “Capone” (Lampuga in italiano): si tratta di un pesce presente nel Mar Mediterraneo, che veniva utilizzato nei pranzi aristocratici, ed era spesso servito in agrodolce. Col tempo,e grazie alle dominazioni che si sono susseguite in Sicilia, la Lampuga venne sostituita con la melanzana, per consentire ai ceti meno abbienti di poter assaggiare questo piatto. Quale sia l’origine reale del nome resta un po’ un mistero, ma la cosa certa è che la caponata, sia nella versione con la Lampuga che nella versione con le melanzane, è di certo un piatto che merita di essere assaggiato una volta giunti in Sicilia.

    La ricetta della caponata e le sue varianti

    In tutta l’isola sono tante le ricette della caponata, circa una trentina. Scopriamone alcune: si parte dalla versione agrigentina con melanzane, peperoni, pomodori, cipolle, sedano, olive verdi, olive nere, capperi, aceto, miele, zucchero, aglio, olio, peperoncino, basilico pinoli o mandorle, uvetta.

    La versione trapanese, invece, prevede  melanzane, peperoni, olive, cipolle, pomodori maturi, capperi, aceto, zucchero e mandorle tostate. In quella catanese, a melanzane, peperoni di vari colori, olive, cipolle, capperi, aceto, zucchero vengono aggiunti a volte  basilico, aglio e patate.

    La versione messinese è simile alla versione palermitana, l’unica differenza è la presenza di pomodoro pelato nella prima, e passata di pomodoro o concentrato nella seconda. C’è anche una versione con carciofi, e infine la versione napoletana, con la frisella (tarallo di grano duro cotto a forno) inumidita con acqua e condita con pomodori, aglio, olio, origano, basilico, e ancora alici, mozzarella e olive.

    La caponata della nonna

    caponata ricetta

    Vi propongo la ricetta della caponata palermitana di mia nonna, che ha circa cento anni. Lei la preparava così e io continuo la tradizione.

    Ingredienti

    • 3 melanzane ovali nere
    • 200 g di olive verdi
    • 100 g di capperi dissalati
    • 3 gambi di sedano
    • 2 cipolle
    • 150 g di concentrato di pomodoro
    • 100 g di zucchero semolato
    • 1 bicchiere di aceto di vino bianco
    • q.b. di olio di oliva extravergine

    Procedimento

    1. Tagliate le melanzane a tocchetti, friggetele in abbondante olio caldo e lasciatele a sgocciolare.
    2. Tagliate la cipolla a fette sottili e fatela appassire in padella con olio evo, poi lasciatela da parte.
    3. Tagliate a pezzetti i gambi di sedano e sbollentateli. Quando saranno cotti, scolateli e fateli rosolare nella padella dove avete precedentemente fatto appassire la cipolla.
    4. Aggiungete le olive verdi tagliate anch’esse a pezzetti e i capperi precedentemente dissalati.
    5. Concludete la preparazione aggiungendo il concentrato di pomodoro, lo zucchero, l’aceto e un bicchiere di acqua. Lasciate cuocere fino a che non si insaporisca il tutto (almeno 30 minuti).
    6. A questo punto aggiungete le melanzane fritte in precedenza, fate insaporire e spegnete il fuoco.

     

    La caponata va fatta raffreddare per poi essere gustata con il pane. La caponata siciliana fa parte dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali Italiani, e vale davvero la pena mangiarla. L’avete mai assaggiata? Quale variante preferite?

    2 risposte a “Melanzane, capperi, olive: la caponata siciliana e le sue origini”

    1. Maria Bonaccorso ha detto:

      La prepariamo allo stesso modo la caponata! Complimenti, ha un bellissimo aspetto…

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