Birre artigianali da regalare a Natale 2022: la nostra selezione

Roberto Caravaggi
3 minuti

     

    Birra e Natale: due argomenti che apparentemente hanno poco in comune. In genere le festività natalizie fanno subito pensare al panettone, al pandoro o a uno dei tanti dolci tipici regionali di Natale. Per quanto riguarda il bere, invece, sono i vini, e in particolare gli spumanti, a farla da padrone.
    La ricchezza del patrimonio enogastronomico italiano, del resto, è tale da rendere le sue eccellenze delle idee regalo sempre valide e capaci di mettere d’accordo tutti. Ma come abbiamo visto con i birrifici artigianali liguri e quelli umbri, in Italia c’è un panorama di produzioni brassicole in grande fermento. In molti casi si tratta di piccole realtà a gestione familiare e sempre più spesso a vocazione agricola, che coltivano in proprio le materie prime, accorciando la filiera produttiva e innalzando la qualità del prodotto finale. La passione e la creatività dei mastri birrai fanno il resto, creando delle vere e proprie chicche: birre speciali, in edizione limitata, ispirate al periodo festivo o capaci di esaltare ingredienti tipici di una stagione o di un territorio. Ecco allora che una buona birra artigianale può diventare un’ottima idea per un regalo di Natale. È questo l’obiettivo dell’articolo di oggi: offrirvi dieci spunti per sorprendere con originalità e gusto. 

    Babbo – Birra Mastino (Via Caduti sul Lavoro, 11 – Bussolengo, VR)

    Iniziamo proprio da una birra di ispirazione natalizia, com’è eloquente sin dal nome. La Babbo è infatti una produzione speciale pensata per allietare il periodo delle feste con una bevuta calda e avvolgente. Si tratta infatti di una birra a bassa fermentazione che conta su una base di malti leggermente tostati, zucchero candito e bruno, impreziosita dal sapiente utilizzo di vaniglia, cannella e anice stellato. Colore ramato sormontato da un generoso cappello di schiuma, rivela già al naso un piacevole bouquet aromatico, che accompagna a una sorsata in cui è subito percepibile l’inequivocabile impronta amabile del malto. A seguire emergono note di frutta sotto spirito e uva passa, mentre il finale è bilanciato dall’apporto amaricante del luppolo Mittelfrüh. Birra corposa e strutturata, coi suoi 8,5 gradi alcolici, è prodotta nella caratteristica bottiglia bombata da 33 cl, marchio di fabbrica di Mastino

    Questa realtà veronese, nata oltre dieci anni fa dalla passione brassicola dei due soci Mauro Salaorni e Christian Superbi, ha una predilezione per le basse fermentazioni, che trova il suo coronamento nella Teodorico. Ispirata alla figura storica del Re dei Goti, è una baltic porter scura e strutturata capace di portare, al naso prima e in bocca poi, sentori torrefatti che sfociano in intense sensazioni di nocciola, toffee e cacao, con un finale pulito di caffè e liquirizia. Una potente sorsata da 9 gradi alcolici, premiata al Brussels Beer Challenge 2020 ed eletta Birra dell’Anno dal concorso indetto da UnionBirrai. 

    Birra Mastino

    Primatia – Birrificio Birranova (Via Brigata Ferrara, 12 – Triggianello, BA)

    Come visto già nell’articolo sui birrifici artigianali pugliesi, Birranova conta su un ampio catalogo, che spazia attraverso una moltitudine di stili e che fa spesso uso di materie prime tipiche del territorio. Proprio da questa ispirazione di base nasce la Primatia, la birra di Natale per eccellenza di Birranova. Concepita per accompagnarsi a un dolce della tradizione locale come le cartellate, è dubbel ambrata dal 9% di volume alcolico. Dalla schiuma fine e compatta, si caratterizza per l’aggiunta del cotto di fichi, che la rende dolce e aromatica al naso, mentre in bocca risulta corposa e amabile. 

    L’estro creativo del mastro birraio Donato Di Palma si è però superato e ha dato origine all’ultima novità della casa: la Drunk Panettone. L’utilizzo di bacche di vaniglia e scorze di agrumi sono l’elemento essenziale di questa quadrupel ambrata dal sostenuto tenore alcolico (10%). L’intenso bouquet aromatico e la sorsata piena e avvolgente intendono creare la suggestione di assaporare una fetta di panettone. Sia la Primatia, sia la Drunk Panettone sono prodotte in bottiglia o in lattina da 33 cl e acquistabili anche attraverso l’e-shop del sito, con spedizione in tutta Italia e in Europa.

    FeiMi – Birrificio Giustospirito (Via Togliatti, 9/5 – Rubiera RE)

    Giustospirito nasce a Rubiera (in provincia di Reggio Emilia) nel 2010. Lì c’è ancora oggi la sede del birrificio, dove si producono tutte le birre in vendita sia nello spaccio annesso che sul canale commerciale del sito. Ma Giustospirito è anche una realtà che si sta facendo conoscere attraverso i suoi ristoranti (otto, ad oggi, distribuiti tra Emilia Romagna e Lombardia), in cui le birre della casa vanno ad accompagnare una ricca proposta culinaria. 

    Tra le birre proposte segnaliamo, in particolare, la FeiMi, presentata come Nippon Pale Ale: colore dorato chiaro, schiuma compatta, è leggera e beverina, grazie ai suoi 4,9 gradi alcolici. A caratterizzarne aroma e gusto sono però la combinazione dei luppoli Sorachi Ace e Mosaic, che infondono note floreali e sensazioni agrumate, e soprattutto il riso italiano non maltato, che le regala un finale pulito ed equilibrato. Creata con l’intento di accompagnare piatti delicati, come il sushi, è a suo modo unica e disponibile in bottiglie da 33 e da 75 cl.

    Honey Ale – Birrificio Benaco70 (Via Marconi, 7 – Affi, VR)

    Benaco70

    Di Benaco70 abbiamo già scritto nell’articolo dedicato ai birrifici artigianali del Veneto, ma vale la pena tornarci su per puntare i fari sulla Honey Ale

    Birra in stile Belgian Strong Ale dal colore bronzeo e sormontata da un generoso cappello di schiuma morbida e compatta, si caratterizza per l’uso del miele di castagno. La sua nota dolce e aromatica si armonizza perfettamente al malto e rende la bevuta calda e appagante. Corposa e amabile, con un tenore alcolico (7%) moderato per lo stile cui è ispirata, ha ottenuto il riconoscimento “Best Beer 2019” al concorso SoloBirra e si è classificata terza nella categoria “Birre con Miele” alla manifestazione Birra dell’Anno 2020, promossa da UnionBirrai. Prodotta in formato da 33 e da 75 cl, è acquistabile direttamente presso lo spaccio annesso al birrificio o dalla sezione commerciale del sito.

    Piersech – Birrificio Monpiër de Gherdëina (Via J.B. Purger 181, I – Ortisei / St. Ulrich, BZ)

    Monpiër è un termine che deriva da “mo n pier”, espressione ladina con cui si chiede un’altra birra. Nome scelto, non certo a caso, dai quattro amici gardenesi con la passione per la buona birra artigianale, che nel 2016 hanno dato il via a quest’avventura. Tutto qui è omaggio al territorio altoatesino e alle sue straordinarie risorse, a partire dalla materia prima di base, ovvero l’acqua pura di alta montagna della fonte Cunfin. 

    Il catalogo delle birre Monpiër è intrigante e conta su una proposta completa, in cui spicca l’uso di materie prime inusuali, capaci di regalare bevute indimenticabili. Tra le tante, citiamo la Piersech: chiara, prodotta con lievito Saison e soprattutto ispirata allo schüttelbrot, pane piatto e tondeggiante tipico dell’Alto Adige, fatto con farina di segale e cumino. Quest’ultimi sono due ingredienti che si ritrovano nella Piersech, completata da lievito secco e da un ricco bouquet di spezie, tra cui semi di finocchio, anice e coriandolo. La rifermentazione con miele di bosco ne definisce meglio il profilo aromatico, creando quell’equilibrio tra dolce e speziato che la rende una bevuta facile (5,9% di volume alcolico) e appagante. Medaglia d’argento al Brussels Beer Challenge 2020, è prodotta nel solo formato in bottiglia da 50 cl e acquistabile dal sito

    birra artigianle

    Mariusz Szczygiel/hustterstock.com

    Speciale Natale – Birrificio Edfil (Regione Dogliano 11 – Agliano, AT)

    Edfil è un birrificio a conduzione familiare, nato nel 2012 dalla passione e dalla volontà dei fratelli Giovanni e Silvia Castagnero, del marito di quest’ultima Daniele Mori e del decisivo contributo del genero Gabriele Ormea, esperto e pluripremiato mastro birraio. Anima familiare e vocazione per i prodotti del territorio sono gli elementi essenziali di Edfil, che produce a partire da orzo e altre materie prime coltivate in proprio o provenienti da aziende locali. 

    Come nel caso della birra Speciale Natale, che racchiude nei suoi riflessi ambrato chiaro d’ispirazione belga un cuore di nocciole tostate e fichi secchi. Il risultato è un corpo strutturato, che avvolge il palato con la sua morbidezza e trasmette calore, mascherando i suoi 9,2 gradi alcolici sotto sensazioni di frutta matura e sfumature torrefatte. È acquistabile attraverso l’e-commerce del sito nei due formati: bottiglia da 75 cl e magnum da 1,5 litri. 

    Sciùra – Birrificio Balabiòtt (Via Castellazzo, 43 – Domodossola, VB)

    Restiamo in Piemonte, spostandoci però a Domodossola, dove nel 2014 la passione e la voglia di sperimentare di due amici ha dato vita al birrificio Balabiòtt

    Tra le prime birre prodotte c’è la Sciùra: il bel colore rosso ramato e il generoso cappello di schiuma con cui si presenta è il biglietto da visita di una Honey Ale capace di meritarsi la segnalazione nella Guida alle birre d’Italia 2017 di Slow Food. I richiami amabili già percepibili al naso si traducono in una bevuta piena e corposa, con il decisivo apporto del miele di castagno della Val d’Ossola e della segale ad arrotondare l’impronta aromatica. Un tenore alcolico moderato per lo stile e poco percepibile completano il profilo della Sciùra, acquistabile alla sezione merchandising del sito nei formati da 33 e da 75 cl. 

    Zibirra – Birrificio La Panteska (Via Crispi, 52 – Pantelleria, TP)

    Se la birra è indiscutibilmente figlia della tradizione anglosassone, il birrificio La Panteska è la dimostrazione di come ormai abbia messo radici anche nella cultura mediterranea. 

    Alla Zibirra abbiamo già fatto cenno nell’articolo sulle specialità enogastronomiche di Pantelleria, ma vale la pena tornare sull’argomento. Si tratta infatti di una birra unica nel suo genere, con l’aggiunta in fase di aromatizzazione di uva passa Zibibbo, la prima coltura ad aver ottenuto, nel 2014, il riconoscimento di patrimonio immateriale dell’umanità Unesco. La Panteska, birrificio più a sud d’Italia, ha saputo farne tesoro e renderla elemento caratterizzante di una birra ambrata dalla schiuma fine e cremosa e dalla sorsata morbida. La vivacità appena accennata e l’armonia con cui il luppolo sposa le note dolci dello zucchero candito e dell’uva passa trovano coronamento in una bevuta facile e appagante al contempo, con un tenore alcolico contenuto (6,2%). Assaporarla sorso dopo sorso equivale a regalarsi una fuga dall’inverno e immaginarsi nel cuore del Mediterraneo. Prodotta in bottiglia da 75 cl, si può acquistare dalla sezione dedicata del sito

    Olea – Birrificio Alta Quota (Località Ricci – Cittareale, RI)

    Dal profondo sud isolano alle vette appenniniche del birrificio Alta Quota, nel comune di Cittareale, in provincia di Rieti. Attività nata nel 2010 grazie a Claudio Lorenzini, conta su un territorio ricca di sorgenti di acqua pura e cristallina, elemento di base di tutte le birre della casa. 

    Tra le tante proposte interessanti, vi segnaliamo la Olea. Nata da un progetto di economia circolare che ha coinvolto Coldiretti Lazio, è prodotta con l’infusione di foglie secche di ulivo. Ne risulta una birra da 6,2 gradi, colore dorato e riflessi ambrati, con un bouquet aromatico molto particolare in cui le note di ulivo sono sfumate ma ben percepibili tra sentori biscottati e accenti agrumati. Al palato rivela un amaro appena accennato e una lieve inflessione acidula, che la rendono pulita ed equilibrata. La si trova in vendita sul sito nei due formati da 33 e 75 cl.

    La Renna Ciuca – Birrificio DuLac (Via delle Bazzone, 2A – Galbiate, LC)

    Birrificio DuLac

    Tappa conclusiva sulla sponda lecchese del lago di Como, sede del birrificio DuLac. Nato come realtà familiare nel 2014 ha saputo crescere ed affermarsi nel segno della cultura locale dal nome del birrificio stesso (DuLac, ovvero: “del lago”) a quello scelto per ciascuna delle birre prodotte, tutto parla la lingua del territorio. 

    La Renna Ciuca non fa in questo senso eccezione. Più che un nome, una vera e propria dichiarazione d’intenti: ispirata allo stile Belgian Strong Ale, è una birra rosso carico, tendente al bruno, con un’importante speziatura. Bergamotto, zenzero, bacche di ginepro, fiori di sambuco, cannella e uva passa le donano struttura e un complesso profilo aromatico, su cui si staglia la nota canforata del miele di tiglio. L’impronta del malto è forte e sprigiona piacevoli sentori caramellati. Importante, ma ben mascherata la parte alcolica (9%) per una birra capace di accompagnarsi sia a sapori intensi, come formaggi o pietanze a base di carne, sia ai dolci. Sulla sezione commerciale del sito è acquistabile in bottiglia da 75 cl e nel formato magnum da 1,5 litri.

    Speriamo di essere riusciti nell’impresa di offrirvi degli ottimi spunti per un regalo che sappia conquistare con la carica del malto, la forza del luppolo e il tocco dell’originalità. Quali di queste potrebbe essere la vostra birra del Natale 2022?

     

    Nato a Milano, vive da sempre a Locate di Triulzi, nella provincia sud del capoluogo lombardo. Oltre a collaborare con alcune testate giornalistiche locali è food blogger per storiedifood.com, dove racconta soprattutto di specialità e piccole realtà artigianali. Il suo piatto preferito è la piadina romagnola perché, nella sua semplicità, sa appagare come poche altre cose.

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