Al via Oktoberfest, grand kermesse della birra e indicatore economico

Adriana Angelieri

La festa della birra bavarese compie 201 anni sfidando crisi e caro birra.  di Andrea LupoC’è grande attesa sui numeri di questa edizione 2011 dell’Oktoberfest che chiuderà i battenti domenica 3 ottobre.L’Oktoberfest non è soltanto la festa popolare più grande del mondo, è anche un indicatore economico di primo piano per la città di Monaco e per l’intera Baviera. I dati sono impressionanti: le due settimane della manifestazione danno lavoro a oltre 12.000 persone e si calcola che il settore agro-alimentare contribuisca con 700.000 polli, 400.000 wrstel, 200.000 sgombri, 117 bovini, 59 vitelli, un centinaio di maiali e un numero imprecisato di oche e anatre, oltre naturalmente ai 7 milioni di litri di birra.  Nel 2010, anno del bicentenario, è stato battuto ogni record con 6,4 milioni di visitatori, circa il 12% in più rispetto al 2009 e circa 7 milioni di Mass svuotati (i tradizionali boccali di birra da un litro ciascuno) contro i 6,6 del 2009. Gli strascichi della crisi economica portano però qualche apprensione sui risultati di quest’anno, ed è polemica sul caro birra, dopo l’annuncio dello sfondamento di quota 9 Euro per Mass.L’Oktoberfest, del resto, è la fiera-manifesto della gastronomia bavarese, con la birra grande protagonista, naturalmente. Si beve solo birra prodotta a Monaco e di tipologie speciali create espressamente per questa occasione. A fare la parte del leone sono le sei secolari grandi case produttrici cittadine: Augustiner, la più antica, fondata nel 1328; Löwenbräu, di cui si hanno notizie dal 1383; Spaten, attiva dal 1397; Hacker Pschorr dal 1417; Hofbräu del 1589 e Paulaner del 1634.La birra è servita ai tavoli in modo spettacolare da oltre 1.300 waitress, in costume tradizionale, che trasportano anche più di 10 Mass alla volta per placare la sete degli avventori negli enormi tendoni in grado di ospitare dalle 3.000 alle 10.000 persone. Ed è il pollo arrosto l’accompagnamento preferito ai boccali di birra: colpiscono subito l’attenzione, infatti, i giganteschi girarrosti dove centinaia di polli sfrigolano assieme al calore della fiamma. Oltre naturalmente al trionfo di insaccati, wrstel (tradizionale di Monaco è il Weisswurst, bianco, fatto con carne di vitello e spezie) e Leberkäse un pasticcio di carne bovina e di maiale grasso cotto al forno e servito a fette. Tutti da gustare con senape dolce e Brezn, la versione bavarese del classico pane intrecciato diventato un altro emblema della cucina tedesca.Una delle sorprese gastronomiche è rappresentata dagli sgombri, arrostiti su spiedi in file lunghe anche più di 10 metri, e non mancano trote e coregoni.Altre specialità sono costituite dall’arrosto di maiale bavarese, la cui cotica viene incisa a rombo, in modo da formare una crosta croccante, cui si accompagnano gli Knödel (canederli, cui è peraltro dedicato anche un intero tendone) di patate; ma anche stinchi di maiale; oche e anatre, arrosto o con aromi; strudel di tutte le forme e dimensioni. Ogni tendone, ogni botteghino espone le sue specialità, dappertutto la voglia di stare bene insieme, di divertirsi, di socializzare. C’è una parola che racchiude in se tutta l’essenza dell’Oktoberfest: Gemütlichkeit. Un vocabolo che non ha equivalenti in italiano e che sta a significare qualcosa tra cordialità, convivialità e familiarità. “Ein Prosit, ein Prosit der Gemütlichkeit!” – un brindisi alla cordialità – è il ritornello/tormentone che tutte le orchestrine inframmezzano alle loro performance musicali e che risuona nella testa anche dopo la conclusione della festa.Abituati a considerare l’Oktoberfest come sinonimo di birra a fiumi, l’impatto con il Theresienwiese, il grande parco di Monaco di Baviera che ospita la kermesse, è sorprendente: l’effetto, alla fine, è quello di un gigantesco luna-park. Ma del resto è questa la vera natura di questo evento, nato per caso nel 1810 come corsa di cavalli, per festeggiare il matrimonio del principe Ludwig I di Baviera con la principessa Teresa di Sassonia-Hildburghausen. Un successo travolgente che portò alla ripetizione annuale della festa, con l’aggiunta poi di una fiera agricola, musica e balli e, appunto, un sempre più grande luna-park.È un entusiasmo travolgente, quello dell’Oktoberfest, che coinvolge un’intera città e un’intera regione. Gli abiti tradizionali bavaresi sono di rigore, e vengono portati da tutti con orgoglio. Intere famiglie partecipano all’evento sin dalla sfilata di inaugurazione, il primo sabato, dove si alternano le bande musicali, e i carri delle fabbriche di birra bardati a festa sui quali montano le waitress, finché, alle 12.00 precise, il sindaco di Monaco apre la manifestazione, spillando la prima botte di birra e annunciando in dialetto bavarese il fatidico O’Zapft is! (“È aperta!”). La domenica mattina del primo weekend, invece, tutti alla grande parata, con la sfilata di costumi tradizionali, orchestre e “Schützen”, che si sviluppa per le strade del centro di Monaco per più di 7 chilometri fino al Theresienwiese. Ma c’è anche un aspetto dell’Oktoberfest meno conosciuto, e altrettanto importante: quella della sicurezza e della prevenzione. Il timore di attentati, purtroppo, è alto e attorno ai tendoni sono collocati centinaia di blocchi di cemento con oltre 500 agenti di polizia chiamati a vigilare sulla sicurezza della manifestazione.E non si contano gli appelli a bere con moderazione, rivolti soprattutto ai più giovani: proprio per evitare le tentazioni notturne, l’ultima birra viene servita alle 22.30. Perché la festa sia veramente di tutti.

Siciliana trasferita a Bologna per i tortellini e per il lavoro. Per Il Giornale del Cibo revisiona e crea contenuti. Il suo piatto preferito può essere un qualunque risotto, purché sia fatto bene! In cucina non devono mancare: basilico e olio buono.

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