Gli ultimi rapporti Eurispes sulle Agromafie parlano chiaro: il mercato dell’ agroalimentare è uno dei più appetibili per la criminalità organizzata, che in questo settore vanta guadagni da capogiro. Tutto ciò ha un impatto immediato sulla qualità di ciò che mangiamo e, quindi, sulla nostra salute: solo una filiera alimentare pulita e giusta, infatti, viene sottoposta a tutti controlli necessari a garantirci la salubrità dei prodotti che finiscono sui nostri piatti. Lo scopo di questa rubrica è dare al consumatore le informazioni utili a difendersi da frodi e contraffazioni in campo alimentare. Una spesa consapevole è lo strumento più potente per contrastare l’illegalità alimentare.
Centomila controlli non bastano. Non è questo il numero principale delle agromafie, che cresce con una costanza da fare invidia a colossi della finanza: confermando il trend registrato nelle indagini precedenti, il volume d’affari della criminalità organizzata nel settore agroalimentare ha superato nel 2015 i 16 miliardi, quasi uno in più rispetto al 2014. Numeri importanti,
Il livello dell’olio sale, la credibilità scende. Se l’Italia sembra prepararsi a un’annata finalmente buona sotto il profilo della produzione, gli scandali dell’olio adulterato o ingiustamente venduto come extravergine o infine spacciato per made in Italy sono nuvoloni pronti a scaricare un fortunale su un comparto da tempo in balia delle onde. Con le olive
“In Italia non si fanno scelte di sistema”. E questo, nell’analisi di Luca Ponzi, vale anche di più dei poderosi numeri prodotti dal sistema agromafia e dalla persistenza del fenomeno Italian sounding. Il giornalista Rai, autore insieme alla collega del Sole 24 ore Mara Monti di “Cibo criminale”, una rassegna di casi giudiziari nel settore
Legalità, professionalità, passione. Una triade indissolubile e inscalfibile di priorità guida Filippo Cogliandro ogni giorno, da quasi vent’anni. Lo guida nelle scelte del suo ristorante, nell’amore per la sua città, Reggio Calabria, e per il territorio che la circonda, nella difesa di valori che porta avanti da sempre e in particolare da quando, vittima del
Ricomincio da 46942. Sarà il mantra del 2016 del bio italiano, e parte da questo numero. Viaggiano ormai verso i 50 mila, e sono gli operatori del settore iscritti a Databio, il database sul quale si può verificare l’attendibilità delle aziende e tracciarne i prodotti. Difficile trovare tracce di truffa su questo inflessibile strumento informatico,
Vent’anni. Quattro lustri di lotta spesso silenziosa, di sicuro ininterrotta, hanno portato quello che Libera nel ’95, con la mobilitazione che promosse, sperava succedesse: le mafie sanno che c’è oggi una sensibilità ben diversa nella popolazione. Libera Terra e Libera Terra Mediterranea, la sua più recente emanazione, forniscono quotidianamente il loro contributo a questa lotta,
Aumentano i controlli e aumentano le multe, i furbetti della cucina, i sequestri e le preoccupazioni dei clienti. E’ tutto direttamente proporzionale, in Italia, basta andare a leggere le cifre ufficiali: alla voce ‘Igiene e sicurezza nei ristoranti’, di certo non possiamo considerarci a cinque stelle. Numeri importanti, che parlano da soli, confermati da un
Come già scritto qualche tempo fa, saper leggere l’etichetta dei prodotti alimentari è il primo presupposto per fare scelte alimentari sane e corrette. L’etichetta consente infatti alle aziende di presentare i propri prodotti, sottolineandone gli aspetti qualitativi e il rapporto qualità/prezzo, ed è un importante fonte di informazioni per i consumatori. È attraverso essa che
È l’unico settore, a guardare i dati degli ultimi 5 anni, in cui l’infrazione non passa di moda. E in attesa di conoscere i numeri del 2015, la cronaca continua a sfornare casi di ristoranti sanzionati a causa di irregolarità strutturali, scarsa igiene, mancato rispetto della normativa Haccp, cibi scaduti. I dati complessivi dello scorso
A fine novembre una rivista spagnola specializzata sul mercato dell’olio avvertiva: “In Andalusia gli italiani comprano extravergine a 2,95 euro al litro”. Una notizia accolta non proprio con soddisfazione e che allo stesso tempo raccontava del momento del mercato nella penisola iberica e, indirettamente, il caos che l’oro verde è costretto a vivere in Italia.
Questa non è solo una storia italiana, né tanto meno una vicenda mediterranea. Almeno non solo. Se in una mensa su tre del Parlamento e della Commissione europea viene servito pesce taroccato, un’abitudine diffusa per altro un po’ in tutta Bruxelles, significa che il vizio è esteso e redditizio. Lo scandalo rivelato dalla ricerca della
In uno dei periodi di più intensa riflessione, prima che lotta, al caporalato e allo sfruttamento della manodopera nelle campagne italiane, la voce più acuta è arrivata da chi la voce la usa tutti i giorni. Radio Ghetto, l’emittente che da tre anni trasmette dal cosiddetto Gran Ghetto, la baraccopoli che alle porte di Foggia
Era il 1994. Fidenza, provincia di Parma. Un piccolo gruppo di famiglie non si fida e decide di impiegare il proprio tempo libero per verificare di persona la provenienza di ciò che sta mangiando. Una semplice curiosità che vent’anni dopo avrebbe contagiato migliaia di persone. Furono i primi, ispirati da un convegno a Verona, a
Centocinquantamila animali spariti nel nulla ogni anno Centocinquantamila. Sono, secondo l’ultimo rapporto Zoomafia redatto dalla Lav, gli animali da allevamento che spariscono nel nulla ogni anno a causa dell’abigeato, ovvero il reato che configura il furto di bestiame. Anche questa è una delle facce della macellazione clandestina in Italia, un fenomeno ancora sottovalutato che invece
Le politiche alla base della confisca dei beni della criminalità organizzata fino a pochi decenni fa erano un’utopia. Quello che oggi sembra scontato, è stato invece un percorso lungo, nato almeno vent’anni fa da una grande mobilitazione promossa da movimenti, gruppi e associazioni (prima fra tutte, ‘Libera Terra’): fu questa ondata di legalità che riuscì
Formaggi e vini sono solo la punta dell’iceberg dell’enorme oceano di marchi tarocchi che ha invaso il mercato internazionale. La contraffazione del Made in Italy, infatti, ha un fatturato che fa girare la testa: oltre sessanta miliardi di euro in tutto il mondo. Per intenderci: è il doppio del volume delle nostre esportazioni che nel
La vicenda della Xylella Fastidiosa, il batterio che da due anni sta mettendo in ginocchio la Puglia e la sua produzione di olio, si sta trasformando in un tipico pasticcio all’italiana. Gli ingredienti ci sono tutti: la versione ufficiale delle istituzioni che hanno deciso di abbattere tutti gli alberi infetti per evitare altri contagi, la
C’è ‘Er Fagiolaro’, il ristorante amato dalla Roma bene e dai turisti a pochi passi dal Pantheon. O l’agriturismo da favola di Suvignano tra i campi della Toscana: valore trenta milioni di euro che fanno gola anche allo Stato in tempi di vacche magre. E ancora: la catena ‘Zio Ciro’ che esportava il proprio modello
Ho letto con interesse l’articolo di Federico Del Prete sul fatturato annuo delle agromafie in Italia, e rincaro la dose. Nel settore in cui opero, la ristorazione collettiva e commerciale, ho l’impressione di poter lavorare solo sul 50 per cento del mercato, perché l’altra metà è in mano alla criminalità organizzata, alla corruzione, al lavoro
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