Vi Racconto Il Pellegrino Cooking Festival 2011

Adriana Angelieri

Da Maddalena Baldini la cronaca di un’edizione tutta al femminile Sole e temperature estive hanno accolto il Pellegrino Cooking Festival, giunto alla sua ottava edizione. Quest’anno le suggestive Torri delle Cantine Pellegrino hanno ospitato profumi tutti al femminile poichè i menù, proposti nelle due serate, sono stati ideati e messi in opera da dieci cuoche, ospiti e protagoniste della Pellegrino e di Marsala nell’ultimo week-end di settembre. Non una scelta dettata dal caso ma una decisione voluta per rendere omaggio alle padrone di casa Pellegrino che, dalla prima capostipite Josephine Despagne, hanno continuato una tradizione di famiglia lunga 131 anni, oggi rappresentata con successo da Paola Alagna, Caterina Tumbarello e Maria Chiara Bellina, la nuova generazione in campo. Un’idea originale, nata dalla mente intrigante e creativa di Martino Ragusa, consolidato giornalista enogastronomico e oramai amico di famiglia delle Cantine, da tempo curatore dei volumi di ricette ‘Le torri della cucina’ che ogni anno raccolgono tutti i piatti presentati nel Cooking Festival. Una sfida che si ripropone ogni anno così come la soddisfazione e il successo che seguono alla fine delle tre giornate. L’intento comune delle Cantine Pellegrino e di Martino Ragusa è quello di fare conoscere il grande patrimonio culinario della nostra Penisola, ricco e variegato, fatto di piatti antichi e sempre attuali, di ingredienti sani e accattivanti. Non a caso per coronare questa filosofia che da tempo segue di pari passo le diverse edizioni del Cooking, nel 2009 è stato presentato ufficialmente il Manifesto della Cucina Nazionale Italiana, anche questo nato dalle mani di Martino Ragusa. Nelle sere di venerdì 30 settembre e di sabato 1 ottobre si sono alternati in tavola i piatti proposti da nomi di eccellenza della cucina italiana, una carrellata a 360° della nostra Bella Italia dal Piemonte alla Toscana, dalla Campania alla Lombardia, dal Lazio alla Sicilia con l’aggiunta di un tocco di internazionalità. Ovviamente ogni portata è stata arricchita e completata dai vini delle Cantine Pellegrino, scelti e abbinati in base alle ricette. Il taglio del nastro dell’inaugurazione agli assaggi è spettato a Valeria Piccini del Ristorante Da Caino in provincia di Grosseto con un Centrifugato di pomodori verdi con baccalà arrostito, verdure ed erbe di stagione. Un antipasto dagli ingredienti semplici ma rivisitati e studiati con intelligenza e capacità creativa. Per esaltare il gusto di questo piatto è stato scelto il Gibelè un Bianco prodotto da uve zibibbo. Da Grosseto a Mantova con Vera Caffini del Ristorante Aquila Nigra. Anche in questo caso un piatto della tradizione mantovana: Tortelli di zucca al burro fuso e grana padano. Il delicato gusto dolce della zucca unita agli amaretti si è sposato alla perfezione con il Tripudium Duca di Castelmonte, altro Bianco elegante che esce dalle cantine Pellegrino. Ed ecco il tocco di una cuoca giapponese Reiko Yanagi della Trattoria Pino Salice. Origini orientali ma scuola italiana per il Pesce spada saltato con zuppa di ceci e gamberetti, esaltato dal Tripudium Bianco. La Campania rappresentata da Rosanna Marziale del Ristorante Le Colonne ha fatto gustare la sua tradizione con la Pancia cotta a bassa e alta temperatura al latte di mozzarella di bufala campana Dop. Ottimo l’accostamento con l’Antipodes, uno degli ultimi nati in casa Pellegrino dalla collaborazione di due enologi di due parti opposte del mondo: Sicilia e Nuova Zelanda. La conclusione è spettata invece a Patrizia Di Benedetto del Ristorante Bye Bye Blues di Mondello in provincia di Palermo con un Bisquit di frutta secca con mousse di ricotta e granita di caffè al Marsala. Da non perdere la delicata armonia creata degustando il Marsala Vergine Riserva annata 1981. La seconda serata ha aperto il sipario con Agata Parisella del Ristorante romano Agata e Romeo. Ottimo il Tournedos di cappasanta avvolta nella pancetta sul letto di insalata belga, crescione, agrumi con salsa di ricci di mare e petali di fiori eduli. Una miscela di profumi e di sapori tenuti in equilibrio dalla scelta accorta degli accostamenti e dal Dinari del Duca, un Bianco fatto con uve grillo in purezza. Da non perdere gli Agnolottini dal plin al tovagliolo con tartufo d’Alba e del Monferrato proposti da Mariuccia Roggero Ferrero del Ristorante San Marco a Canelli, in provincia di Asti. Amore per le tradizioni della propria cucina e passione per i prodotti che la terra regala in una portata di grande impatto, abbinata al Rosso Dinari del Duca di Castelmonte nato dai grappoli di syrah. Belluno ha fatto tappa nella cittadina siciliana con Fabrizia Meroi del Ristorante Laite a Sappada, con il Cervo cotto a basse temperature con punte d’abete. Un secondo piatto importante ma non invadente, perfetto con Il Dinari del Duca a base di syrah. Per finire Viviana Varese del Ristorante Alice di Milano ha presentato una Mousse al cioccolato con cuore di liquirizia, salsa inglese allo zafferano e aceto balsamico: un mix di colori e profumi degnamente esaltati dal Marsala Fine Rubino. La sala che ha ospitato le cene, nell’ultimo piano delle Torri, con vista panoramica sul mare, ha sigillato l’edizione del 2011 del Cooking come un buon vino d’annata. L’ospitalità e la cortesia della famiglia Pellegrino, la vivacità e l’efficienza di Emilio Ridolfi, Italia Manager delle Cantine, e la creatività in continua evoluzione di Martino Ragusa, già annunciano un’edizione 2012 dai colori forti e imperdibili. Maddalena Baldini Per sfogliare l’album di foto completo, cliccate la galleria dedicata all’evento su Flickr! Le foto sono di Tullio Puglia, fotografo ufficiale del Pellegrino Cooking Festival.

Siciliana trasferita a Bologna per i tortellini e per il lavoro. Per Il Giornale del Cibo revisiona e crea contenuti. Il suo piatto preferito può essere un qualunque risotto, purché sia fatto bene! In cucina non devono mancare: basilico e olio buono.

Lascia un commento