Trattoria sabbioneda

Adriana Angelieri

“La Sabbioneda avrebbe diritto, se esistesse, a una sorta di dichiarazione di “patrimonio gastronomico della città”. Così scrive  ilgiornalista-scrittore Carlo Cambi nel suo bel libro “101 Trattorie e Osterie di Milano – Dove mangiare almeno una volta nella vita e spendere poco”. Parole sante, che non avrebbero bisogno di essere verificate se la verifica non fosse quel godimento che è. L’arredo della trattoria Sabbioneda è quello di una trattoria nata più di sessant’anni fa e rimasta fedele alle origini. La conduzione è rimasta quella della famiglia del fondatore Romolo Sabbioneda, la cucina è un po’ mantovana, un po’ milanese, un po’ ligure e sempre buona. Passando al dettaglio dei piatti, troverete i tortelli di zucca alla mantovana, i pansotti liguri con il ripieno di erbette, i tortelli al gorgonzola e noci, i tortelli al radicchio trevigiano, gli gnocchi di zucca, le linguine al pesto, la cassouela, la polenta con l’ossobuco, il coniglio alla ligure, il polpettone, la trippa, la cotoletta alla milanese, il brasato al barolo con la polenta, le polpette in umido. I dolci sono quelli tipici casalinghi, come il castagnaccio e la torta della nonna. Vista la qualità del cibo, è decisamente economica, con primi intorno ai 6 euro e secondi intorno ai 10. Una telefonatina di prenotazione è indispensabile.

Siciliana trasferita a Bologna per i tortellini e per il lavoro. Per Il Giornale del Cibo revisiona e crea contenuti. Il suo piatto preferito può essere un qualunque risotto, purché sia fatto bene! In cucina non devono mancare: basilico e olio buono.

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